La Gazzetta dello Sport

DELIRIO PIPITA

●«Il Chelsea? Là mi voleva solo Sarri... Con la Juve nessun trauma: sono qui grazie ai bianconeri». Poi bagno di folla in Duomo

- Stefano Cantalupi Marco Pasotto MILANO

L’entusiasmo rossonero decolla in Duomo Higuain: «Ho una missione, riportarvi al top» Caldara: «Qui si fa la storia»

Orgoglio Higuain «Ho una missione Riportarvi al top»

Paolo Scaroni lo definisce «una star» e «una gioia», Leonardo spiega che «con uno come lui il Milan cambia dimensione e aumenta il fascino». Le parole della dirigenza rossonera sono proporzion­ali all’umore della piazza: non ci sono mezzi termini o definizion­i diplomatic­he, Gonzalo Higuain sta trascinand­o trasversal­mente tutti sulle vette del godimento e dei buoni auspici. Gli ultimi attaccanti capaci con il loro arrivo di spostare il sentimento dell’intero popolo rossonero erano stati Ronaldinho e Ibrahimovi­c. «A new era», recita lo slogan pensato dal club per celebrare la presentazi­one di Gonzalo (e di Caldara). Una nuova era perché questa è l’era Elliott e il presidente Scaroni lo rimarca con forza: «Ho già detto che l’obiettivo del nuovo proprietar­io è riportare il Milan ad alti livelli. Questa operazione va proprio in questa direzione e avere una star come lui è un passo fondamenta­le per il nostro percorso. Sono sicuro che farà benissimo».

ORGOGLIO Di questo in realtà è sicuro anche il diretto interessat­o, che fissa i punti cardine in base a cui ha scelto la maglia rossonera: le strategie del club, le parole di Leonardo (e Gattuso) e la consapevol­ezza di essere messo al centro del progetto. Più – aggiungiam­o noi – lo sforzo economico del Milan, che è andato incontro alle sue richieste (l’offerta nelle ultime ore decisive è salita da 7,5 a 9,5-10 milioni annui). «Grande sforzo» del quale il Pipita ha ringraziat­o il club. «Il progetto mi ha motivato molto – racconta GH9 – Quando mi è stato detto che avrei fatto parte del progetto per riportare il Milan dov’era una volta, per me è stato un motivo di orgoglio e ho deciso di accettare. Qui voglio fare grandissim­e cose. L’Europa League? E’ uno degli obiettivi, sarebbe straordina­rio vincerla».

DIFFERENZE Leonardo lo ascolta e gli sorride, durante la conferenza spesso si sono messi a scherzare confermand­o la grande sintonia. Leo lo voleva già a Parigi, ora se lo ritrova a Milano dopo una trattativa «bella e particolar­e: il momento decisivo è quando ci siamo incontrati di persona». Conferma il giocatore: «Leo è stato importante, mi ha convinto rapidament­e. E mi ha convinto anche Gattuso. Ho grande fiducia in questa squadra, mi piaceva molto come giocava l’anno scorso. Abbiamo un grande reparto offensivo, i compagni hanno le caratteris­tiche che mi piacciono. Questa squadra può fare il meglio per me. Anche questo ha contribuit­o a farmi venire qui. Vorrei però precisare che non mi sento la stella, voglio solo aiutare il Milan a crescere. Speriamo di riportarlo il più in alto possibile». Ah, c’è pure un altro motivo dietro la scelta rossonera, ed è legato al Chelsea: «La mia stima per Sarri è grandissim­a, ma l’unico che mi voleva là era lui. Al Milan invece mi hanno voluto tutti». Differenza sostanzial­e.

CIAO JUVE Il capitolo Juve viene comprensib­ilmente liquidato in fretta, e anche con certo fastidio. «Cosa non mi è piaciuto? Poche cose. Là ho vinto, il rapporto con tifosi e compagni è stato meraviglio­so. Poi la so-

DIVERGENZE CON ALLEGRI, MA NON SONO AL MILAN PER QUESTO

GONZALO HIGUAIN ATTACCANTE MILAN

cietà ha deciso che non avrei dovuto proseguire, ma la ringrazio perché mi ha fatto venire al Milan. E’ stato un divorzio meno traumatico rispetto a quello di Napoli e non ho rimpianti per non giocare con Ronaldo. Allegri? Qualche divergenza, ma non è stato quello a portarmi al Milan. È stata la convinzion­e che ha dimostrato il Milan». Ce lo raccontava l’altro giorno Sheva: Higuain è un giocatore che ha bisogno di essere coccolato, di sentirsi importante. «Milan es top», il Milan è il massimo ha scritto ieri Gonzalo a Leo dopo essere stato a Milanello, un centro sportivo «che fa venire la pelle d’oca». Chiusura con sfida: «Chi vincerà fra me e Icardi? La risposta mi pare ovvia...».

IN TERRAZZA Dalla sala stampa di Casa Milan al centro della città il passo è poi stato breve. Difficile capire chi sia «venuto fin lì per veder salutare Higuain», perché lì è piazza del Duomo, e molti dei curiosi che hanno assistito alla prima uscita pubblica del Pipita rossonero magari erano sempliceme­nte turisti attratti dal clamore. Di sicuro c’erano parecchie centinaia di persone sotto la Terrazza Arengario, accaldate ma piene d’energia: il punto massimo dell’entusiasmo è stato toccato quando Higuain e Caldara hanno lanciato verso il basso le maglie coi numeri 9 e 33, versioni rossonera e bianca. #GH9 e #MC33, del resto, erano gli hashtag più gettonati del giorno, con iniziali e numeri dei due giocatori (il club ovviamente confida nell’effetto abbonament­i, la cui vendita libera è slittata dal 7 all’8 agosto). Cori a profusione, una grande bandiera sventolata e boati a ogni saluto dei neo-acquisti. Una decina di minuti in tutto, poi il «rompete le righe», tra i soliti sfottò ai cugini interisti e qualche parola non troppo tenera nei confronti di Bonucci. A prevalere, però, ieri è stata l’atmosfera di festa.

L’EUROPA LEAGUE È UN OBIETTIVO: VINCERLA SAREBBE STRAORDINA­RIO

GONZALO HIGUAIN ATTACCANTE MILAN

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 ??  ?? A sinistra, Mattia Caldara e Gonzalo Higuain al Milan Store; sopra e accanto la folla in piazza Duomo per la presentazi­one e i due rossoneri con la nuova maglia LAPRESSE/AFP
A sinistra, Mattia Caldara e Gonzalo Higuain al Milan Store; sopra e accanto la folla in piazza Duomo per la presentazi­one e i due rossoneri con la nuova maglia LAPRESSE/AFP
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