MODRIC E LA PROMESSA REAL CHE FA SPERARE I NERAZZURRI
●Niente emergenza difesa: senza intoppi la riabilitazione in Brasile Ma il d.s. Petrachi non molla per regalare il romanista a Mazzarri
Eccola, quella ventata di positivismo dopo giorni di attesa mista a una sottile preoccupazione: Lyanco sta meglio, la riabilitazione procede secondo tabelle e programmi, non sarebbero emersi intoppi o imprevisti che avrebbero potuto rallentarne il recupero facendone scivolare il rientro a Torino. Sorrisi e qualche ansia in meno: sono quelli che hanno accompagnato ieri il responsabile dell’area medica del Toro, Rodolfo Tavana, al rientro dalla missione in Brasile, dove ha verificato le condizioni del difensore brasiliano acquistato dal San Paolo il primo luglio 2017 con un investimento complessivo da 9 milioni. Nell’ultima stagione, Lyanco è stato bersagliato dalla sfortuna e dagli infortuni, al punto che è stato costretto, a maggio, a sottoporsi a un intervento chirurgico al piede sinistro a San Paolo. Il dottore Tavana consegnerà una relazione dettagliata in società sulla base della quale si costruirà una previsione esatta per il suo rientro in Italia: il positivismo che filtra induce a ipotizzare che ai primi di settembre, come da piani iniziali, Lyanco riprenderà ad allenarsi con il gruppo.
EFFETTO A CATENA Le buone notizie dal mondo Lyanco avranno certamente un effetto immediato sulle strategie di mercato. La possibilità di riaverlo nei tempi previsti non spinge il d.s. Petrachi a lanciarsi a tutti i costi alla ricerca di un ulteriore centrale da aggiungere a un organico che può contare, nel ruolo, già su Nkoulou, Izzo, Bremer e Moretti. E poi c’è Bonifazi: è stato anche lui operato, subito dopo l’inizio del ritiro di Bormio per l’asportazione di un’ernia, per il quale il Toro in questo momento non ascolta offerte da altri club (piace a Spal e Bologna). E su Lyanco si conta tantissimo: poterlo riabbracciare senza ritardi sgancia il Toro dall’emergenza e dall’obbligo di acquistare per forza un nuovo difensore, proiettando il club sul campo delle opportunità da cogliere esclusivamente per arricchire il reparto con la classica ciliegina.
IL DESIDERIO Ed è al capitolo «ciliegina» che si inserisce il nome di Juan Jesus, in questo momento il difensore per il quale il Toro farebbe un ulteriore investimento: è risaputo come il brasiliano abbia già declinato le prime avances, ma Petrachi mantiene caldi i contatti sia con la Roma che con il suo procuratore. Ci proverà fino all’ultimo giorno utile, fino al pomeriggio del 17 agosto, con la speranza che Juan Jesus capisca che in giallorosso avrà poche possibilità mentre con Mazzarri – che stravede per lui – diventerebbe un protagonista. La maratona è in corso: il Toro non molla la pista di un centimetro.
COLPI GIOVANI Chi si può sbloccare a breve è Krunic per Acquah più 5 milioni all’Empoli. A sinistra salgono le quotazioni di Aleesami (Palermo), piacciono Gibbs (WBA) e Ricca (Malaga). Attenzione al corteggiatissimo Niang. «Se uno mi dice che vuole andare via si fanno delle riflessioni – ha chiarito Petrachi a Sportitalia sul futuro del senegalese -. Se avrà voglia di confrontarsi da un’altra parte non glielo impediremo ma servono offerte eque, il Toro non lo presta». A lui sono interessati Nizza, Bordeaux, Betis, Rennes e un pensiero lo sta facendo la Samp. Intanto il direttore del vivaio, Massimo Bava, ha piazzato un doppio colpo prendendo i forti centrocampisti 2000 Mihael Onisa dall’Entella e Simone Isacco dall’Atalanta per una Primavera sempre più competitiva.
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