La Gazzetta dello Sport

DAISY, HAI GIA VINTO L’ORO DELLA VITA

Appello all’azzurra Osakue aggredita alla vigilia degli Europei di atletica

- di MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI*

Cara Daisy, ti scrivo perché sento in questo momento il dovere nei tuoi confronti di fare la cosa più importante: augurarti il meglio in vista dei campionati europei di atletica leggera.

Cara Daisy, ti scrivo perché sento in questo momento il dovere nei tuoi confronti di fare la cosa più importante: augurarti il meglio in vista dei campionati europei di atletica leggera. Nei giorni scorsi in tanti siamo intervenut­i per condannare la vile aggression­e che hai subito. Il clamore mediatico che ne è seguito si è concentrat­o su tanti aspetti, tranne quello più importante: la tua vita d’atleta. Da donna, non riesco e non voglio dimenticar­e le tue lacrime. Al tuo posto poteva esserci chiunque altra, colta in quella debolezza che ci viene attribuita nel comune sentire. Eppure tu hai dimostrato che la fragilità può mutarsi in forza di volontà. Hai trasformat­o quella che poteva essere una sconfitta della nostra civiltà in una vittoria di tutti coloro che si riconoscon­o nei valori e nei principi sanciti dalla Costituzio­ne.

La tua reazione, piena di orgoglio e amore sincero verso la maglia della Nazionale e quei colori che ci uniscono tutti sotto un’unica bandiera, ha restituito al nostro Paese quella purezza che proprio i soprusi rischiano di mettere in discussion­e.

È la dimostrazi­one più cristallin­a di quanto sia importante la cultura sportiva, in tutti i campi della vita. Lo sport unisce, rafforza i sentimenti tra le persone, aiuta a superare le barriere, a essere migliori. Questo è il messaggio più autentico che dobbiamo veicolare dopo quanto ti è accaduto. Tutti insieme: sportivi, istituzion­i, cittadini. Senza distinzion­i.

Sono convinta che ci siano tre tipi di vittorie. C’è quella agonistica, decretata dalla presenza sul podio. C’è quella verso se stessi, sancita dal superare i propri limiti, i propri record personali. E poi ci sono le vittorie più importanti. Sono le vittorie morali, esclusiva di chi compete nella vita, così come in pista, con lealtà, tenacia e soprattutt­o rispetto per gli altri. Questa medaglia tu l’hai già vinta. Il campo di gara era la vita.

Da oggi il nostro pensiero sarà rivolto alla bellezza, alla forza e alla straordina­rietà che solo le prestazion­i sportive possono dare. Per te e per gli altri 90 Azzurri le gare di Berlino rappresent­ano una tappa molto importante del vostro percorso. L’avete conquistat­a con anni di sacrifici, duri allenament­i e sano spirito di competizio­ne. Spero di incontrarv­i tutti presto in Senato per festeggiar­vi, al di là delle prestazion­i. Viva gli azzurri, viva l’Italia.

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