DAISY, HAI GIA VINTO L’ORO DELLA VITA
Appello all’azzurra Osakue aggredita alla vigilia degli Europei di atletica
Cara Daisy, ti scrivo perché sento in questo momento il dovere nei tuoi confronti di fare la cosa più importante: augurarti il meglio in vista dei campionati europei di atletica leggera.
Cara Daisy, ti scrivo perché sento in questo momento il dovere nei tuoi confronti di fare la cosa più importante: augurarti il meglio in vista dei campionati europei di atletica leggera. Nei giorni scorsi in tanti siamo intervenuti per condannare la vile aggressione che hai subito. Il clamore mediatico che ne è seguito si è concentrato su tanti aspetti, tranne quello più importante: la tua vita d’atleta. Da donna, non riesco e non voglio dimenticare le tue lacrime. Al tuo posto poteva esserci chiunque altra, colta in quella debolezza che ci viene attribuita nel comune sentire. Eppure tu hai dimostrato che la fragilità può mutarsi in forza di volontà. Hai trasformato quella che poteva essere una sconfitta della nostra civiltà in una vittoria di tutti coloro che si riconoscono nei valori e nei principi sanciti dalla Costituzione.
La tua reazione, piena di orgoglio e amore sincero verso la maglia della Nazionale e quei colori che ci uniscono tutti sotto un’unica bandiera, ha restituito al nostro Paese quella purezza che proprio i soprusi rischiano di mettere in discussione.
È la dimostrazione più cristallina di quanto sia importante la cultura sportiva, in tutti i campi della vita. Lo sport unisce, rafforza i sentimenti tra le persone, aiuta a superare le barriere, a essere migliori. Questo è il messaggio più autentico che dobbiamo veicolare dopo quanto ti è accaduto. Tutti insieme: sportivi, istituzioni, cittadini. Senza distinzioni.
Sono convinta che ci siano tre tipi di vittorie. C’è quella agonistica, decretata dalla presenza sul podio. C’è quella verso se stessi, sancita dal superare i propri limiti, i propri record personali. E poi ci sono le vittorie più importanti. Sono le vittorie morali, esclusiva di chi compete nella vita, così come in pista, con lealtà, tenacia e soprattutto rispetto per gli altri. Questa medaglia tu l’hai già vinta. Il campo di gara era la vita.
Da oggi il nostro pensiero sarà rivolto alla bellezza, alla forza e alla straordinarietà che solo le prestazioni sportive possono dare. Per te e per gli altri 90 Azzurri le gare di Berlino rappresentano una tappa molto importante del vostro percorso. L’avete conquistata con anni di sacrifici, duri allenamenti e sano spirito di competizione. Spero di incontrarvi tutti presto in Senato per festeggiarvi, al di là delle prestazioni. Viva gli azzurri, viva l’Italia.