Confalonieri domina in pista Viviani argento nell’Omnium
●Maria Giulia conquista il titolo nella corsa a punti. Il campione olimpico battuto solo dal britannico Hayter
Rieccole le ragazze d’oro della pista. Stavolta è Maria Giulia Confalonieri a trionfare nella corsa a punti. Una vittoria arrivata al termine di una gara condotta alla perfezione, sia dal punto di vista tattico, sia da quello atletico. La 25enne brianzola, in bici «per caso dal 2005 dopo avere iniziato con il nuoto» è stata bravissima a sovvertire, con testa e gambe, l’andamento di una corsa che sembrava avere preso una brutta piega. Un gruppetto aveva subito conquistato il giro di vantaggio, che per regolamento vale 20 punti. Un’enormità. «Ma non ho avuto paura racconta -. Ero presa dalla gara, poi sapevo che le grandi favorite avrebbero dovuto muoversi. Ho aspettato una buona ruota (quella della belga, ndr) e sono partita». La «buona ruota» con la quale è partita in caccia era quella della forte belga Lotte Kopecky. Giro recuperato in un battibaleno e ultimo sprint decisivo: oro! «Dedicato a tutti quelli, e sono tanti, che mi sono sempre stati vicino. Dedicato anche alla mia famiglia. Era da tanto che aspettavo una giornata così». Edoardo Salvoldi, il re Mida del ciclismo femminile, è felice. «Si, stavolta si. E devo dire che anche quando il gruppetto ha conquistato il giro ero preoccupato. la gara era cominciata da poco, c’era spazio per recuperare. Piuttosto c’è stata una volata dove Maria Giulia ha speso tantissimo per un quarto posto. Temevo pagasse lo sforzo, invece... Poi la corsa è andata proprio come pensavo andasse. Ma tutto quello che c’è in mezzo tra il dire e il fare è merito suo. E’ stata grandissima». Oggi la Confalonieri torna in gara in una sfida importantissima, quella su strada. Le grandi rivali saranno le olandesi, con l’eterna Marianne Vos su tutte. In pista, invece, occhio alla Balsamo che nell’Eliminazione potrebbe portare a tre gli ori degli azzurri. Piuttosto il c.t. Salvoldi ha un problema: quale gara seguire visto che sono praticamente concomitanti? Probabile scelga la strada. ARGENTO PESANTE Con quella bici di oro sfavillante Elia Viviani, per la prima volta impegnato nell’omnium dal quando è diventato campione olimpico, avrebbe voluto conquistare il titolo europeo. Invece s’è dovuto accontentare dell’argento. Partito alla grande con la vittoria nello Scratch, s’è perso completamente nella Tempo Race non riuscendo a centrare nessuno sprint. Elia poi ha rimesso le cose a posto dominando l’Eliminazione. S’è presentato così a soli 4 punti dalla testa al via della Corsa a punti, che con la nuova formula è l’ultima prova. Sembrava un gioco da ragazzi centrare l’obiettivo, invece a Elia è scappato via il britannico Ethan Hayter, che nonostante abbia solo 19 anni ha già nel suo palmares la maglia iridata dell’inseguimento a squadre conquistata ad Apeldoorn. E proprio i 20 punti conquistati con il giro sono alla fine la differenza tra i due. CONTENTO LO STESSO «Ma io sono contento lo stesso - afferma Elia a caldo -. Ero giù dopo la Tempo race. Era la prima volta che la correvo ad alti livelli e non sapevo come interpretarla. Alla fine mi sono scappati tutti e questo è un errore che non si può fare perché nell’Omnium bisogna raccattare punti in tutte le prove. Ma non potevo chiedere di più dal mio rientro perché l’oro del quartetto non lo cambierei con nessun altro risultato». Viviani poi analizza la prova decisiva: «Ho perso il momento dell’attacco perché ero in controllo su Sajnok (il campione mondiale della specialità, ndr). Comunque l’inglese è stato il più forte, venti punti di differenza non sono pochi. Chapeau. Comunque questo è un buon inizio pensando a Tokyo 2020 perché sono punti di qualificazione pesanti». Viviani domenica prossima sarà anche la punta della Nazionale di Cassani nella prova su strada. «Ora vado a casa per due giorni di riposo, torno venerdì. Affronterò l’Europeo come una classica. Vedrete, sarà una grande corsa».
L’OLIMPIONICO «Ho pagato troppo nella Tempo Race. Non sapevo come correrla»
«Contento lo stesso. L’oro del quartetto non lo cambierei con nessun risultato»