La Gazzetta dello Sport

Dovizioso in pole, Rossi 2o L’Italmoto vola a Brno

●La «nuova» Ducati vola: Lorenzo 4o Petrucci 6o Marquez col terzo tempo però è in agguato

- IANIERI, ZAMAGNI

L’uomo che non rincorre le pole position - «tanto non servono a niente» ripete Andrea Dovizioso -, all’improvviso scopre quanto sia bello emozionars­i per uno di quei giri alla o la va o la spacca nei quali la tua velocità fa rallentare il tempo e tu senti che niente e nessuno può incrinare quel momento perfetto. «Ti senti figo. E di brutto» sorride felice, Andrea. Che oggi alle 14 scatterà davanti a tutti in un gran premio dalle mille incognite come non gli capitava da 29 gare: Malesia 2016. Vi ricorda nulla? Quel giorno, sotto il diluvio di Sepang incominciò a scriversi la bella favola di Dovi, che la scorsa stagione fino all’ultimo contese il titolo a Marc Marquez. Quest’anno, tra errori propri (Le Mans e Barcellona) e altrui (coinvolto a Jerez nella carambola tra Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa), Dovizioso ha gettato una sessantina di punti che lo hanno fatto precipitar­e nel Mondiale a

-77 da Marquez, nonostante una

Ducati molto più competitiv­a di quella con la quale un anno fa vinse 6 gare. Eppure, anche se la classifica piange e lui di carattere è più realista del re, il forlivese non ha mai smesso di credere nella rimonta impossibil­e.

GRANDE ITALIA Inizierà oggi, in una gara che per l’Italia delle due ruote potrebbe diventare storica? Perché oltre al Dovi rampante («Ha fatto un giro della Madonna, lo seguivo, ma anziché prenderlo mi è scappato via» lo applaude Danilo Petrucci), al suo fianco in prima fila e proprio davanti a Marquez scatta un Valentino Rossi doppiament­e felice: per un altro giro da cuori forti che lo consacra campione infinito, ma ancor più per la magia del fratello Luca, che nella sua gara iridata numero 46 (quando si dice il caso!) scatterà per la prima volta in carriera dalla pole position della Moto2. Ventidue anni fa, Luca allora non era ancora nato, Valentino qui colse la prima vittoria dopo avere firmato il giorno precedente la prima pole. La gara prima, in Austria, aveva debuttato sul podio, 3°. Lo stesso risultato ottenuto da Luca in Germania tre settimane fa. Cosa ci riserverà per oggi il copione di una storia bellissima che non finisce mai di stupire? «Devo fare i compliment­i a Luca e ricredermi di molti dubbi – lo applaude il diesse Ducati, Davide Tardozzi -, con i risultati delle ultime gare sta dimostrand­o che il lavoro duro e serio paga».

DUCATI POWER Soprattutt­o, però, l’ex pilota della rossa in Superbike applaude l’impresa di Dovizioso e della Ducati tutta, visto che la seconda fila è aperta da Jorge Lorenzo, cresciuto dopo un venerdì complicato e, alle spalle di Cal Crutchlow, chiusa da Petrucci, più in difficoltà nei 15’ di qualifica

IL BILANCIO Dall’Igna contento: «La carena funziona, siamo migliorati in tanti punti critici»

Rottura tra Viñales e Forcada, furioso col pilota che ha nascosto il divorzio

rispetto a prove libere nelle quali lui e la GP18 colorata Pramac hanno veleggiato tra i primi. Il meteo torrido – ma oggi potrebbe arrivare la pioggia all’ora di gara – rende i piloti estremamen­te prudenti nelle dichiarazi­oni: «Io sono vicino al più veloce, che è Dovizioso, ma proverò a giocarmi la vittoria» promette Marquez. Però con un Rossi che oggi proverà a migliorare il passo gara, e un Viñales nuovamente nel pallone e che ha rotto definitiva­mente con il capotecnic­o Ramon Forcada (furioso con Maverick perché non ha avuto il coraggio di annunciarg­li il divorzio a fine stagione), potremmo assistere a un altro duello Ducati-Honda: Dovi, Petrucci e Lorenzo da una parte, soprattutt­o Marquez, ma anche Pedrosa osservato speciale, dall’altra.

CRESCITA «Dani è quello che mette le gomme meno in difficoltà, nel finale potrebbe averne un vantaggio» ammonisce l’ingegner Gigi Dall’Igna, papà della rossa. Felice per la 5a pole in rosso (6 in classe regina, 18 in totale) di Dovizioso. «Da parte sua la pole non è scontata, onestament­e non pensavo potesse riuscirci. Però sapevamo di avere tanta velocità e di essere messi bene. Lavoriamo costanteme­nte, anche qui abbiamo materiale nuovo (la carena; n.d.r.) che ha funzionato, la moto è migliorata in quelli che erano i nostri punti critici, senza perdere però quelli di forza».

FEELING Il resto, poi, lo ha fatto, sessione dopo sessione, il lavoro ai box. «Venerdì siamo partiti forte risolvendo alcuni problemi tecnici, oggi (ieri; n.d.r.) abbiamo fatto più un lavoro alla ricerca del feeling – spiega Alberto Giribuola, ingegnere di pista di Dovizioso -. Nelle quarte libere abbiamo fatto un altro piccolo migliorame­nto che però Andrea ha avvertito solo nel momento di spingere al limite. Gli mancava un po’ di confidenza all’anteriore, ma quando ha buttato il cuore oltre l’ostacolo ha trovato la moto che gli serviva».

 ??  ?? Andrea Dovizioso, 32 anni, in azione con la Ducati a Brno EPA
Andrea Dovizioso, 32 anni, in azione con la Ducati a Brno EPA
 ??  ?? Che Ducati Andrea Dovizioso, 32 anni, ha vinto 18 GP
Che Ducati Andrea Dovizioso, 32 anni, ha vinto 18 GP
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