La Gazzetta dello Sport

Multiuso Martinez: «Io trequartis­ta? L’ho già fatto»

●«Il mio idolo è Radamel Falcao, mi ha detto che posso diventare meglio di lui» E Spalletti applaude: «Ci dà la vampata»

- Giuseppe Calvi LECCE

La sua creatura comincia a prendere forma proprio come lui vorrebbe. Luciano Spalletti incarta la vittoria contro il Lione e va anche oltre il risultato. «È vero, nella ripresa siamo andati meglio ma abbiamo cercato di essere squadra dall’inizio alla fine – dice l’allenatore dell’Inter –. Solo che nel secondo tempo ci è riuscita qualche giocata in più. Non era facile fare qualità su questo campo. Non abbiamo subìto gol, molto bene la linea difensiva, abbiamo corso pochi rischi esclusivam­ente nel primo tempo. Sono davvero soddisfatt­o».

QUEI DUE Soprattutt­o Lautaro, ma a tratti anche Politano, hanno illuminato la strada ai nerazzurri. «Ci garantisco­no le vampate nell’uno contro uno che ci sono mancate nella scor- sa stagione – fa notare Spalletti –. Hanno un certo modo di tenere palla e cambiano conduzione velocement­e, e Politano ha anche la sterzata. Lautaro? Ci mette il fisico, non si sposta di un centimetro e sa gestire la palla. Per non intasare la posizione di Icardi, qualche volta si defila e viene verso il centrocamp­o. Se Icardi gioca vicino a uno che sa prendere la palla addosso e che ogni tanto gli fa questi veli e gli chiude i triangoli sullo stretto, miglioriam­o nell’aspetto che nello scorso anno ci ha fatto soffrire. Nell’occasione del gol è Mauro che fa la corsa ad aprire lo spazio».

GIOIA LAUTARO Lautaro si sta prendendo l’Inter e rende merito al capitano. «Il feeling con Icardi? Lui mi sta aiutando tantissimo ad ambientarm­i – sottolinea Lautaro –. Ma ho incontrato un gruppo splendido a livello umano. Mi sta aiutando tutto, soprattutt­o seguire le indicazion­i di Spalletti. Il mio modello è Radamel Falcao, lo apprezzo da quando ero bambino. Sono stato in contatto con lui, mi ha reso felice. Mi ha detto che posso fare meglio di lui, ma per farlo so che devo lavorare molto. Il ruolo di trequartis­ta lo facevo da piccolo, poi, quando sono arrivato al Racing, sono stato messo più avanti. È positivo saper giocare in più ruoli, per far sì che l’allenatore possa usarti al meglio».

I TIFOSI Joao Mario è stato preso di mira, fischiato a ogni tocco di palla contro il Lione. Spalletti se ne è accorto e lo ha caricato dalla panchina: «Non sentire niente, tappati le orecchie e gioca per la squadra», l’incoraggia­mento dell’allenatore. Al Via del Mare Spalletti ha avuto l’ennesima conferma dell’amore per la sua squadra. «Non ci hanno mai abbandonat­o, abbiamo contato “semprissim­o” sul loro apporto e siamo riusciti a portare in campo il loro contributo, sino alla tappa decisiva a Roma. Loro sanno dove vuole arrivare l’Inter».

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L’esultanza di Lautaro GETTY

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