Il Psg non perde l’appetito Prima festa per Buffon
●Travolto il Monaco nella Supercoppa francese. Doppietta di Di Maria, a segno anche Weah jr. Verratti incanta, il portiere non viene impegnato
Atto primo, stessi attori, ma solita sceneggiatura. Con il Psg che stravince e il Monaco condannato a rassegnarsi. E con esso chiunque speri di raccogliere qualcosa di più di un piazzamento alle spalle dei campioni di Francia. Certo, la Ligue 1 inizia solo venerdì, ma la trama sembra scontata se la squadra di Buffon si permette di asfaltare i vicecampioni con un drastico 4-0. Lasciando per di più Neymar in panchina al fischio d’inizio e mandando in campo quattro ragazzini sotto i 20 anni. Tra cui l’acerbo Weah, figlio del grande George, che finisce pure lui per segnare, come Nkunku e Di Maria, autore dei gol di apertura e chiusura.
RELAX Comunque, che le due squadre non siano quelle tipo lo si intuisce dalla lettura delle formazioni. Tanti gli assenti illustri. Per ragioni di calendario, da lato parigino. Per strategie di mercato, lato Monaco. Così il nuovo allenatore del Psg, Tuchel, lascia a Neymar solo la coda della partita per ragioni di marketing. E rinuncia a Cavani sempre in relax post Mondiale, come Mbappé. In campo con il solito 4-3-3 ci vanno i talentini dell’accademia, tra cui appunto il 18enne Weah junior, al centro dell’attacco. Ma il figlio dell’ex Pallone d’oro sembra spaesato, mai in sintonia con Di Maria che si innervosisce e decide di arrangiarsi. Su punizione, procurata da un’accelerata di Rabiot. Sinistro potente e preciso sotto traversa dove non arriva il ritardatario Benaglio.
INVENZIONI E’ il minuto 33 e la gara prende la solita piega. Con il Monaco che via via si spegne, non trovando mai la falla. Normale, in fondo, per una squadra reinventata per l’ennesima volta da Jardim che, pure in assenza di Falcao, cerca certezze almeno con la difesa più matura, anche se a sorpresa schierata a tre. Con Raggi titolare e capitano, a destra di Glik, e Jemerson a sinistra, impresentabile. E’ soprattutto a centrocampo che il Monaco fa acqua, orfano della diga Fabinho, ceduto al Liverpool per 50 milioni, e delle giocate di Lemar, passato all’Atletico Madrid per 70 milioni. Portando così a 500 i milioni incassati nel giro di un anno dal club del Principato che nelle ultime settimane ha investito molto su giovani promettenti, incluso l’italiano Barreca rimasto in panchina, che però non fanno ancora squadra.
VERRATTI OK Così il primo tempo finisce con zero tiri nella porta di Buffon, mai sollecitato dietro ai 19enni Dagba e N’Soki, guidati dal capitano Silva. E a volte graziato dall’imprecisione dei monegaschi, puniti una seconda volta al 40’ da Nkunku, su cross da sinistra di N’Soki, il più convincente tra i giovani parigini anche per il secondo assist a Weah (22’ s.t.). Mentre di dubbi non ne ha Verratti, rientrato dopo l’operazione agli adduttori, e in grande forma fisica, tecnica e tattica. Con Rabiot è tutto uno sviolinare di recuperi, sponde e aperture. E proprio il francese regala l’assist per il sigillo finale di Di Maria (92’). Per il Psg un primo titolo e «una vittoria meritata» per Verratti che elogia anche Tuchel: «E’ presto per giudicarlo come tecnico, ma è di sicuro una grande persona. Con lui si lavora bene». Il vero banco di prova però sarà al solito la Champions.
Angel Di Maria, 30 anni, centrocampis ta offensivo e attaccante del Paris SG e della nazionale argentina. Ieri ha segnato due reti nella Supercoppa francese contro il Monaco