La Gazzetta dello Sport

André Silva, il gol non risolve il rebus

●Uomo vittoria col Barça, ma il futuro resta incerto. Gattuso: «Ciò che fa, lo fa bene». Kalinic verso l’Atletico

- Marco Pasotto Rino Gattuso, 40 anni, durante la tournée

Un’esultanza senza gioia. Senza sorrisi e senza festeggiam­enti, a parte quelli dei compagni che sono corsi tutti da lui. Eppure per André Silva c’erano tante buone ragioni per fare festa: un gol all’ultima azione della sfida, allo scadere dell’ultimo minuto di recupero, e al termine di una partita in cui il pallone è rimasto pochissimo fra i piedi rossoneri («un passo indietro a livello qualitativ­o rispetto alle gare precedenti», ha detto Gattuso). Diciamo che in questo contesto storico non sono molti i calciatori a poter raccontare di aver sconfitto il Barcellona grazie a un proprio gol. E pazienza se era un Barça imbottito di giovani: il tabellino resta, e a vederlo fa un effetto bellissimo.

OPZIONI Non sappiamo invece che cosa sia passato per la testa di Silva dopo aver visto entrare quel pallone. Occhi fissi nel v uoto, esp ressione immobile. Sfinimento? Impossibil­e: il portoghese era in campo soltanto da mezzora. Più facile magari che André si fosse reso conto che fino a quel momento la sua prestazion­e era stata pesantemen­te insufficie­nte: controlli sbagliati, spunti non riusciti e quel corricchia­re per il campo in modo un po’ svagato che troppe volte abbiamo visto la scorsa stagione. Altra opzione: l’essere stato costretto a cedere la sua numero 9 a Re Gonzalo, ripiegando sulla 69. Non esattament­e uno stimolo, è chiaro. Oppure, ultima ipotesi: André si rende perfettame­nte conto che il suo futuro è piuttosto nebuloso. Da quello che filtra, in attacco i primi nomi sul piede di partenza sono Bacca e Kalinic. Ma alla voce uscite c’è anche lui, seppure senza certezze assolute. La prima stagione in rossonero è stata ampiamente al di sotto delle attese, soprattutt­o in campionato, e l’ex d.s. Mirabelli ha sempre lasciato capire che in caso di cessione non ci sarebbero stati problemi: con i buoni uffici di Mendes non ci sarebbe stato il rischio di minusvalen­ze.

LAVORO In realtà il Milan si sta interrogan­do da un po’ su cosa convenga fare: tenerlo confidando nella crescita del secondo anno, o lasciarlo andare? Magari in prestito. Gattuso da una parte è conscio dei problemi di inseriment­o nel nostro calcio e dall’altra è intrigato dall’idea di farlo sbocciare (perché il suo talento non può essere messo in discussion­e). L’altro giorno, dopo la vittoria sul Barça, ne ha parlato così: «E’ un giocatore importante. L’anno scorso ha avuto grandissim­e difficoltà, ma è giovane e ha ampi margini di migliorame­nto. Non posso dire che deve lavorare perché lavora troppo, più di quello che deve. Trovare il gol con continuità può farlo migliorare, lo può sbloccare. È un calciatore molto interessan­te, quello che fa lo sa fare molto bene».

LUSSO Insomma, non certo parole di chiusura e quindi diventa molto interessan­te capire la piega che prenderann­o gli ultimi dieci giorni di mercato. Anche perché nell’ambito del 43-3 restare con tre centravant­i – Higuain, Cutrone e André – sarebbe indubbiame­nte un lusso. Nel frattempo il Milan prova a trovare la quadra con il Villarreal per il riscatto di Bacca – la distanza è ancora considerev­ole – e probabilme­nte sta per salutare Kalinic: il croato sarebbe vicino al trasferime­nto all’Atletico Madrid (la proposta è un prestito con diritto di riscatto), club che lo sta cercando da tempo.

 ?? AFP ?? André Silva, 22 anni, dopo il gol al Barcellona
AFP André Silva, 22 anni, dopo il gol al Barcellona
 ?? LAPRESSE ??
LAPRESSE

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy