La Gazzetta dello Sport

Stramaccio­ni: «Politano super Ha grande fame ed è decisivo»

●L’esterno era il pupillo dell’allenatore ai tempi di Roma: «Matteo non deve aver fretta. Spalletti? Credo tantissimo in lui»

- Vincenzo D’Angelo

L’Inter gli è rimasta tatuata addosso, incisa sulla pelle. E non potrebbe essere altrimenti. Andrea Stramaccio­ni ha la voce quasi emozionata quando parla del club che lo ha lanciato nel grande calcio. Resterà sempre un tifoso speciale, a maggior ragione oggi che all’Inter è arrivato uno dei suoi pupilli ai tempi delle giovanili della Roma: Matteo Politano. «Matteo aveva una fame incredibil­e sin da bambino – ricorda Stramaccio­ni –, scherzava e rideva continuame­nte, ma poi ogni allenament­o e ogni partita come dicono a Roma “si giocava la strada di casa”. Aveva una grinta incredibil­e e questo è sempre stato il suo valore aggiunto».

E lui ha sempre detto «se sono in A è merito di Stramaccio­ni».

«Lo ringrazio per questo, ma il merito è suo, della sua bellissima famiglia e di sua moglie. Sono felice che sia all’Inter perché so da dove è partito».

Ci racconta un aneddoto?

«Ne voglio raccontare uno extra calcio. Alla Roma c’era Vincenzo, un guardiano un po’ particolar­e al cancello di entrata di Trigoria .... e lui e Amatino Ciciretti gli facevano scherzi di tutti i tipi. Una volta esageraron­o e come allenatore mi arrabbiai tantissimo. Il giorno dopo di loro iniziativa arrivarono abbracciat­i a lui e lo portarono nello spogliatoi­o, gli chiesero scusa davanti a me e a tutti i compagni e la domenica seguente Matteo segnò e andò ad abbracciar­lo dietro la rete».

Cosa può dare Matteo all’Inter? E quanto sarà difficile per lui il salto in un grande club?

«Si troverà dietro a grandi giocatori come Perisic e Candreva, ma lui sa che deve dare ogni giorno il 200% e imparare da questi campioni. Ha una dote che sarà molto utile all’Inter, sa farsi trovare pronto anche a gara in corso e ha i colpi per cambiare le partite in più posizioni. Non deve avere fretta. Deve essere se stesso: umile e affamato».

Lei conosce bene l’ambiente Inter: pensa sia pronta come prima rivale della Juve?

«La Juve parte avanti a tutti, ma credo tantissimo in Spalletti e la squadra mi piace tantissimo. Il mister userà questo precampion­ato con attenzione come sempre. Ho visto che sta facendo esperiment­i anche di difesa a tre, con cui ha fatto grandi cose nella sua carriera. Diversi temi tattici mi incuriosis­cono, partendo dai quattro o tre dietro alla composizio­ne del centrocamp­o. Infine è importante capire se Icardi e Lautaro possono convivere senza “pesare” sulla squadra. Viste le prime uscite, direi di sì».

Ronaldo alla Juve significa che la Serie A ha ritrovato l’appeal degli anni Novanta?

«È stata un’operazione incredibil­e nata dalla voglia di Cristiano di cambiare e dall’incredibil­e rovesciata che lo fece apprezzare allo Stadium. Esordendo in A avrà giocato nei 3 top campionati: Premier, Liga e Serie A. Sicurament­e una cosa non da tutti e lui lo sa».

LA JUVE PARTE DAVANTI A TUTTI, MA QUESTA INTER MI PIACE MOLTO

ANDREA STRAMACCIO­NI ALL’INTER DAL 2012 AL 2013

Anche il ritorno di Ancelotti è un segnale importante.

«Per la mia generazion­e Carlo Ancelotti è un’icona, la sua amicizia fraterna con il mio “padre calcistico giovanile” Bruno Conti me lo ha reso sempre un riferiment­o, in campo e fuori. La Serie A riabbracci­a un grandissim­o allenatore». Schietto e sincero: il solito Strama.

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