La Gazzetta dello Sport

DATE TEMPO A SARRI, IL CHELSEA PUÒ SOLTANTO MIGLIORARE

Community Shields amaro per i Blues, vince il City

- Di MIMMO CUGINI email: mcugini@gazzetta.it twitter: @mcugini1

La prima volta nel tempio di Wembley ha scatenato sicurament­e tante emozioni in Maurizio Sarri, ma alla fine il trofeo della Community Shields se l’è portato a casa Pep Guardiola. Troppo forte questo City per un Chelsea che sta studiando il nuovo verbo calcistico dell’allenatore italiano da tre sole settimane, ma i suoi alunni più bravi non hanno ancora finito le vacanze. La stagione del post-Mondiale è sempre un po’ anomala, soprattutt­o nella fase iniziale, ma quella del Chelsea, iniziata in clamoroso ritardo con l’avvicendam­ento tra Conte e Sarri addirittur­a due giorni dopo il raduno dei giocatori, è inevitabil­mente penalizzat­a rispetto a quella del City. Per chi insegna calcio come i due allenatori che si sono sfidati ieri a Wembley, il tempo è un fattore fondamenta­le: Guardiola lavora da due anni con un gruppo che ha un livello tecnico altissimo e alla prima finale della stagione si è presentato con una formazione che non è molto lontana da quella titolare (e l’organico è vastissimo), mentre Sarri ha dovuto fare a meno di giocatori fondamenta­li come il portiere Courtois, Kanté, Hazard e Giroud. Non c’è stata (quasi) partita e forse Sarri se lo aspettava. Ma adesso è il momento di guardare avanti: l’allenatore toscano non vede l’ora che si chiuda il mercato e nei pochi giorni che restano (in Premier finisce giovedì) spera di riuscire a trattenere a Stamford Bridge Courtois e Hazard, entrambi corteggiat­issimi dal Real Madrid. Sabato i Blues inizierann­o la stagione sul campo dell’Huddersfie­ld, ma da lì in avanti per Sarri sarà tutto più facile. Saprà finalmente su chi può contare e la continuità del lavoro in allenament­o porterà il Chelsea a recuperare quella distanza dal City che ieri è sembrata abissale.

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