Esame Pastore contro il Real «Roma, puoi fidarti di me»
●Domani notte l’argentino deve dare segnali di crescita nel ruolo di mezzala E con gli spagnoli ha un conto aperto...
Sul ruolo non ci può essere più nessun equivoco, soprattutto dopo che gli equivoci stessi li ha spazzati via proprio lui, Javier Pastore, facendo chiarezza nell’intervista esclusiva rilasciata a Il Romanista sabato scorso: «È inutile pensare di giocare trequartista, non c’è motivo di farlo. Quando ho firmato ho parlato con Di Francesco che è stato chiarissimo, dicendomi che la Roma avrebbe giocato con il 43-3 e che se avessi accettato avrei fatto la mezzala, correndo anche nella fase difensiva. Gli ho dato la mia parola, so di poterlo fare. L’ho fatto anche a Parigi, sia pure nella diversità di certe idee».
IL DUBBIO Ecco, superato questo dubbio amletico che ha accompagnato un po’ tutta la trattativa per portare El Flaco a Roma (è un trequartista e come mezzala farà fatica, il refrain di quei giorni lì) adesso tocca proprio a Pastore cancellare quei dubbi. Da subito, dalla sfida di domani notte (si giocherà alle 2 di mercoledì mattina in Italia) con il Real Madrid nel New Jersey, partita che chiuderà il trittico di gare giallorosse della Inernational Champions Cup (dopo la sconfitta per 4-1 con il Tottenham e la vittoria per 4-2 con il Barcellona). Contro gli spagnoli Pastore è chiamato a dare segnali di crescita soprattutto come adattabilità nel ruolo, visto che nelle due precedenti sfide giocate negli States non è che abbia brillato. Anzi.
L’ABBONDANZA Del resto a centrocampo Di Francesco ha davvero l’imbarazzo della scelta, almeno a livello numerico, visto che in questa tournée può contare su sette giocatori per tre caselle, con l’aggiunta poi di Nicolò Zaniolo, il baby azzurro dell’Under 19 che da oggi inizierà ad allenarsi a Trigoria (dopo l’Europeo di categoria perso in finale con il Portogallo in Finlandia). Detto che De Rossi e Gonalons si alternano in cabina di regia, al tecnico restano 5 giocatori da girare sulle due mezzali: Strootman, Lorenzo Pellegrini, Cristante, Coric e appunto Pastore. Insomma, conquistarsi subito una maglia da titolare per la prima gara ufficiale della stagione (la trasferta di Torino, contro i granata, del 19 agosto) non sarà facile, soprattutto perché poi a Di Francesco servirà conservare immediatamente certi equilibri in campo.
LO SCENARIO
Di Francesco vuole da lui assist e gol, ma anche corsa e capacità di sacrificio
In mezzo sono in 6 per 2 posti: lui, Coric, Pellegrini, Cristante, Strootman e Zaniolo
CON DIFRA Di Francesco ci sta lavorando su tanto, fin dai primi giorni di ritiro a Trigoria, quando diceva «intanto Pastore dovrà dimostrare di meritare una maglia da titolare, sacrificandosi come tutti gli altri». Già, perché poi il problema nell’adattabilità al ruolo sta proprio nella capacità di sacrificio dell’argentino, visto anche quello che chiede il tecnico romanista come intensità e a livello di corsa alla sue mezzali.
Pastore è convinto di farcela, riuscendo ad abbinare alla sua tecnica sublime anche corsa, recuperi e raddoppi.
I PRECEDENTI Tra l’altro, Pastore ha anche un altro motivo personale per far bene domani notte e cioè il fatto che in carriera non è mai riuscito a battere neanche una volta il Real Madrid. Certo, la gara del New Jersey conta poco e vale quel che vale. Ma intanto le statistiche dicono che in 4 sfide ufficiali agli spagnoli con la maglia del Psg (sempre in Champions, prima nei gironi e poi negli ottavi) il centrocampista argentino ha portato a casa un solo punto, frutto di un pareggio, perdendo poi nelle altre tre occasioni. Di queste quattro partite, però, Pastore ne ha giocate solo due, restando in panchina nella terza e rimanendo fuori per infortunio nella quarta. Resta che il Real Madrid non gli porta poi una gran fortuna ed allora cambiare magari anche questo fattore non sarebbe poi male. Da subito.