La Gazzetta dello Sport

«Weekend esagerato dopo un periodo duro Ora sono più leggero»

●La rivincita del ducatista: «Mi hanno criticato ma la massa è ignorante, non può dire certe cose perché non ci è dentro»

- Paolo Ianieri INVIATO A BRNO

«Ero in griglia, si avvicina Agostini, mi saluta e mi dice: “Guarda che ho scommesso su di te”. Poi si gira e va via». Andrea Dovizioso ride nel raccontare il retroscena che ha anticipato la sua cavalcata trionfale qui a Brno, dove la Ducati non saliva sul podio dal 2010, quando Casey Stoner chiuse 3°. «E la Honda era venuta qui a provare», gongola soddisfatt­o il direttore generale Gigi Dall’Igna. Una gara perfetta, in quello che Dovi non esita a definire «un weekend esagerato dal primo turno, nel quale abbiamo sempre lavorato bene, ho fatto la pole, che è cosa un po’ anomala, e poi una gara della Madonna. Se vedete una gara lenta è perché siamo tutti nella merda, tiri i remi in barca e devi gestire. Io all’inizio facevo cose strane, acceleravo e rallentavo, il gruppo era grande, meglio restare in pochi. Ha funzionato».

Andrea, c’è da dirle bentornato?

«No, non mi piace. È una vittoria importante dopo un periodo difficile, ma non così nero come è stato descritto. Mi hanno criticato, ma la massa è ignorante, non può dire certe cose perché non è dentro. Non dico che sono stupidi, ma se uno non conosce certe dinamiche dovrebbe guardare le gare senza commentare».

Però, ora che ha ritrovato la vittoria che mancava dal Qatar prova sollievo?

«Io sarò monotono, ma i giornalist­i vedono le cose a modo loro. Parlavano di crisi, la vittoria è solo per fare i titoli. Semmai mi sento più leggero per come è andato il weekend. Se vinci 6 gare tutti si aspettano che tu lo faccia sempre, se è una allora vivi male. Quest’anno abbiamo fatto errori, ma siamo molto più veloci, studiate le gare, siamo sempre stati in lotta per il podio. E questo weekend conferma come la moto sia molto migliore. Anche se non sono contento, manca qualcosa per gestire meglio le gomme».

Una gara strategica diventata una battaglia nel finale.

«Aspettavo Marquez, sentivo il suo motore a ogni frenata, invece è arrivato Jorge a gran velocità. Gli ultimi 5 giri non sono stati facili, non sapevo in che condizioni fossero, ero totalmente senza armi. Così mi sono messo a rispondere colpo su colpo. Alla fine è diventato un incontro di boxe. Poi due schermi tv mi hanno aiutato a capire molte cose, la tabella non ti può dire tutto».

Che finale si aspettava?

«Contro Marquez all’ultimo giro c’è sempre un sorpasso, ci prova sempre. Con Lorenzo invece si gioca sulla velocità, devi cambiare strategia. A un giro e mezzo dalla fine ho visto che Marc provava a passare Jorge, è stata la mia carta da usare: ho provato lo strappo, ho rischiato, è successo».

Si va in Austria, dove la Ducati è imbattuta.

«Riuscirci ora sarà più difficile, Marc e gli altri saranno più vicini. Però qui abbiamo capito cose che potrebbero avere un grosso effetto sul campionato e per questo ringrazio la Ducati. Anche se sei a posto fatichi a battere Marquez, è forte, ma non imbattibil­e. E io ci credo». E IL 15 VOLTE IRIDATO

AGOSTINI MI HA DETTO IN GRIGLIA: «HO SCOMMESSO SU DI TE»

ANDREA DOVIZIOSO

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