Perso lo scettro Greg si arrende a febbre e virus
●Bronzo amaro per Paltrinieri nei 1500 («Ma volevo provarci») e di riscatto per la Castiglioni nei 100 rana, dopo anni di guai fisici
Addio imbattibilità. Ma con frustrazione, senza possibilità di difendersi davvero. Perché in acqua non c’era Gregorio Paltrinieri, che pure un bronzo l’ha preso dopo tre ori consecutivi nei 1500. Al posto di Greg c’era un fantasma che, dopo il riscaldamento doveva correre in bagno, non al blocco. C’era un campione con quasi 38 di febbre, debilitato dal virus influenzale-intestinale, che ha avuto il coraggio di sfidare se stesso ribellandosi all’idea che cercasse alibi: non sarà mai un coniglio come il cinese Sun Yang, che scappava per evitare Greg ai Mondiali di Kazan. Lui è un campione che ci mette la faccia, anche se dalla faccia si vede che sta uno straccio. Ed è stoico, da applausi anche nella sconfitta. E al coach Morini dice: «La faccio, ci provo». Anziché andare a dormire s’è immolato nel giorno atteso da una stagione: quella della finale di una gara in cui era il padrone assoluto dall’estate del 2014, sempre d’oro e sempre in testa ai ranking mondiali cronometrici. Lo stuzzicava enormemente il confronto con quel rivale, che lo evitava al Settecolli per batterlo agli Europei: l’ucraino Romanchuk, argento mondiale un anno fa e argento anche stavolta, facendo gara a fianco di Greg, rimasto in testa finché le energie lo hanno sorretto (900 metri), e infine beffato dal primatista stagionale, il ventenne tedesco di Brema, Florian Wellbrock, che s’è preso l’oro bruciando di 73 centesimi l’ucraino in 14’36”15 e scavalcandolo al quarto posto alltime. Il tempo dell’affranto Gregorio era di 14’42”85, un crono di routine, necessario solo a lasciare ai piedi del podio l’amico Mimmo Acerenza, quarto in 14’51”88. «Sono stato in forse fino alla fine - dirà -. C’è chi mi diceva di non farla, perché sarebbe stata una disfatta, e di risparmiarmi per gli 800. Però col Moro e lo staff abbiamo deciso che era giusto farla. E io volevo farla. È stata una gara difficile, lo sarebbe stato comunque: sono andati molto forte. Quest’anno è andata così, negli anni prossimi mi farebbe piacere che ci fosse tutta questa competizione. Sarà tutto più divertente. Mi disturba sia successo adesso, di non aver potuto dimostrare quanto valevo». BRONZO BIS E di problematiche fisiche, Arianna Castiglioni ne ha vissute in continuazione da quando, nel 2014 a Berlino dove cominciò l’imbattibilità di Greg - si prese da deb un bronzo nei 100 rana. Aveva i capelli rame, ora in quest’Italia di matricole lei ha la sicurezza di chi ha vissuto anche una finale mondiale. Ieri s’è arresa solo alla russa Efimova (1’05”53) che considera la più completa, INSIDE al netto dell’onestà, e alla lituana Ruta Meilutyte (1’06”26) che sta cercando di ritrovarsi in America. La finanziera varesina allenata da Gianni Leoni è terza in 1’06”54 e ha salvato, suo malgrado, di 13 centesimi, il record italiano di Martina Carraro, settima in 1’07”59. Un’agonista di razza ritrovata, fermata solo da troppi incidenti: «Finalmente ho potuto lavorare in pace tutta la stagione, 4 SUL VINCITORE DEI SUOI 1500
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IL NUMERO Medaglie d'oro nei 1500 di Greg agli Europei: Debrecen 2012, Berlino 2014 e Londra 2016
WELLBROCK È ANDATO FORTE. LA PROSSIMA VOLTA CI DIVERTIREMO
GREGORIO PALTRINIERI
anni dopo risalgo sul podio. Sono contentissima perché in semifinale non ero rimasta soddisfatta. Sapevo di poter nuotare sull’1’06”5. Il passaggio (31”34, ndr) l’ho fatto aggressivo perché volevo provarci. Alla fine ero di fianco alla Meilutyte e ho detto: muoio, ma devo toccare con lei. Negli ultimi 15 metri non ne avevo, però ho messo la cattiveria che serviva». Quella che hanno avuto Sabbioni (insieme a Thomas Ceccon, 2001) e Pizzini, compagni di allenamenti di Federica Pellegrini ieri travolta di auguri per i 30 anni e stasera ancora in staffetta, entrambi medagliati uscenti: nei 100 dorso, era dal 2016 che Sabbioni non scendeva sotto i 54” (53”39) eoggi andrà all’assalto di Kolesnikov per tornare sul podio; come Pizzini nei 200 rana, chiusi col 2° crono di semifinale (2’08”52), ad appena 2 centesimi dal record italiano di Loris Facci del 2009 con i superbody. Provateci.