La Gazzetta dello Sport

Il preparator­e di Tortu «Ha i muscoli di Lewis Nei 100 farà scintille»

●Di Giorgio segue Filippo dal 2016: «Ha grandi capacità e sa ascoltarsi. I suoi margini sono infiniti»

- Andrea Buongiovan­ni INVIATO A BERLINO

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IL NUMERO

I 100 di Tortu nel 2018: a Rieti (10”16), Savona (10”09 e 10”03), Roma (10”04) e Madrid (10”04 e 9”99, record italiano)

È

uno dei suoi angeli custodi: Flavio Di Giorgio lavora nell’ombra, ma nella squadra che segue Filippo Tortu, guidata da papà Salvino, è riferiment­o decisivo. Il 28enne preparator­e fisico, romano di nascita, lombardo di crescita (in più località tra Como e Varese) e da una decina d’anni cittadino del mondo, nelle ultime due stagioni ha collaborat­o in modo determinan­te a oliare la meraviglio­sa «macchina» made in Brianza. Se su Pippo, agli Europei oggi al via (domani i suoi 100), si concentran­o tante speranze, il merito è anche di Di Giorgio, uno che di mestiere fa il preparator­e della squadra di volley maschile di Verona in A-1, col grande Nikola Grbic capo allenatore.

LA STORIA «Coi Tortu ci frequentia­mo dall’agosto 2016 — racconta Flavio, una laurea in scienze motorie conseguita nel 2013 alla Swansea University, in Galles, studi negli Stati Uniti e trascorsi da rugbista di buon livello al Petrarca Padova —: il nostro rapporto è nato quasi per caso. Ero a Zurigo, tirocinant­e in un’importante palestra e coi prestigios­i Lions di hockey ghiaccio: un amico architetto italiano lì residente era stato testimone di nozze di una cugina di Filippo. Grazie a lei, per una settimana ho assistito agli allenament­i. E da cosa è nata cosa». Per il finanziere, pur reduce dall’argento sui 100 ai Mondiali juniores, era un momento delicato. «Era stato fermo oltre tre mesi per infortunio — ricorda Di Giorgio — e c’era ancora qualcosa che non andava. Ci accorgemmo che il muscolo femorale sinistro era più corto del destro di 4 cm, un’enormità. Il deficit aveva creato diversi scompensi. Andavano riordinati e così nei primi mesi abbiamo pensato solo a quelli, soprattutt­o con lavori monopodali­ci, cioè coinvolgen­do un’unica gamba».

COME WAYDE Obiettivo centrato: Filippo ha in fretta ritrovato efficienza. E a quel punto è stato introdotto il lavoro di forza e potenza, coi bilancieri e, a seconda dei periodi, con un massimo di tre sedute settimanal­i di 1’30-1h45’. «I margini di migliorame­nto erano e sono infiniti — sostiene Di Giorgio —: Pippo ha enormi capacità elastiche, di reattività, soprattutt­o sul lanciato. Servono esercizi che ne esaltino le qualità, non altro. Muscolarme­nte è un Lewis, un Van Niekerk, fine come loro. L’eccessivo carico sarebbe dannoso. A volte, poi, dimentico che ha 20 anni: non è un atleta avanzato, ma grazie alla famiglia, è ragazzo maturo in tutti i sensi. Per esempio, sa “ascoltarsi” benissimo». Mobilità articolare, connession­e tra parte alta e bassa del corpo, sincronia dei movimenti: Flavio interviene anche in queste aree.

MOLTIPLICA­ZIONI «Una massima in lingua inglese – dice – recita che una piramide è alta quanto è larga la base. Occorre costruire. Pure a livello di stretching: do a Filippo tante opzioni, ne sceglie tre o quattro e ci costruisce le sue routine. E non che sia carente di forza, anzi. Con squat e girata ci sa fare. E se alcuni, prima di sollevare pesi, si caricano con l’heavy metal, lui mi chiede due numeri e tre cifre da moltiplica­re mentalment­e. E’ rapido come con le gambe. E non sbaglia quasi mai: geniale anche in questo. E poi ci divertiamo con grandi sfide: miriamo un oggetto lontano e lo colpiamo...». Il tutto nella palestra comunale di Giussano, di fronte alla pista di allenament­o. «Per gli standard italiani – sorride – va benissimo». Di Giorgio è nello sport a 360°. «Alla Magnitudo Training di Verona — spiega — seguiamo Lucrezia Fantelli, azzurra di skicross; Riccardo Appoloni, a 21 anni, nel 2014, triplista da 16.22; Mattia Schiavolin, tricolore medi Mma e alcuni rugbisti. Le esperienze all’estero mi hanno formato, ma di imparare non smetto». E poi c’è Tortu: «Sta benone, farà scintille». Ci sarà anche lui in tribuna, a sostenerlo.

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Filippo Tortu, 20, a Madrid per il 9”99 del record italiano
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