Italia, segnali di luce: «Ora c’è da raccogliere»
●●iomi, presidente Fidal: «Decentramento e militari, che svolta. Servono risultati di qualità. Mi aspetto molto dalla marcia»
Ieri sera il ricevimento ufficiale con parte della delegazione presso l’Ambasciata italiana in Hiroshimastrasse. Oggi l’apertura di Casa Atletica in Landgrafenstrasse, con un primo incontro stampa al quale, insieme a lui, parteciperanno il d.t. Elio Locatelli, Filippo Tortu, Marcell Jacobs, Yeman Crippa e Marco De Luca. Poi il via alle gare. Alfio Giomi, n. 1 federale dal dicembre 2012, è ottimista.
Presidente, cosa si aspetta?
«Un comportamento complessivo di qualità. Con alcuni risultati di vertice che rispecchino quelli complessivi degli ultimi mesi. Tenendo presente che in atletica nulla si improvvisa e che tanto negli anni s’è seminato, grazie anche a certe scelte coraggiose e nonostante i flop nelle rassegne maggiori. Lo dimostrano i molti finalisti nelle manifestazioni giovanili. Ma, ovvio, non basta».
A cosa allude?
«Per esempio al decentramento, che ha valore tanto più il controllo è forte e serrato dal centro. Il rapporto atleta-tecnico personale va ulteriormente rafforzato. Con ancor più raduni, con investimenti maggiori. Ma lo stesso Tortu non arriva dal nulla. È figlio di un progetto. Lui come molti altri. E Berlino è un punto di arrivo, ma anche di partenza verso Tokyo 2020. Ben sapendo che i valori europei sono diversi da quelli mondiali».
L’accordo con Infront (12,9 milioni in sei anni) casca a fagiolo.
«Il 90% dei nostri tecnici sono dilettanti e hanno bisogno di supporto. Certi contributi sosterranno tutta l’attività».
E il tanto discusso ruolo dei gruppi sportivi militari?
«C’è stata una stretta, il ricambio è continuo e i rapporti interni sono mutati. Basta notare alcune collaborazioni tra rappresentanti di club diversi come Donato-Howe o CamossiJacobs. E poi la Vallortigara. Non si fraintenda: se è Elena è arrivata dov’è arrivata il merito è solo suo. Ha forza e coraggio uniche. Ma Forestale prima e Carabinieri poi non l’hanno mai abbandonata. E il rilancio è avvenuto anche grazie a Stefano Giardi, referente tecnico federale».
Quante medaglie prevede?
«Non do numeri. Cito solo la marcia: Stano potrà sorprendere, la Palmisano sta meglio di quel che si dice e le notizie di queste ore dicono di una Giorgi in ripresa».
«TORTU NON ARRIVA DAL NULLA, È FIGLIO DI UN PROGETTO»
ALFIO GIOMI PRESIDENTE FIDAL
Sullo sfondo la candidatura di Roma agli Europei 2022.
«Con nuoto e beach volley, nello scenario unico del Foro Italico. In questi giorni compiremo altri passi formali, in attesa che si chiariscano particolari su tv e diritti. Poi presenteremo al Governo un progetto sostenibile. Ci aspettiamo che per marzo-aprile la situazione si definisca».
7
IL NUMERO
I podi azzurri ad Amsterdam 2016: oltre a 2 argenti e 3 bronzi, gli ori di Tamberi e Grenot