La Gazzetta dello Sport

MILAN CHE STORIA

Maldini: «Credo nel progetto» E Leonardo chiama anche Kakà Kalinic si sblocca, va all'Atletico

- Stefano Cantalupi MILANO

Iconti con la storia sono personali, scriveva Philip Roth. Paolo Maldini deve averli fatti e rifatti, in questi anni, ogni volta che il Milan ha bussato alla sua porta. Ogni volta che è finita in un mancato ritorno, ogni volta che l’ingresso in società è sfumato. Ogni volta la storia s’è frapposta tra lui e la soglia di Casa Milan, scrutandol­o, interrogan­dolo, dissuadend­olo. Ogni volta, fino a ieri. Perché ieri Paolo è finalmente rientrato con tutti gli onori, celebrato dal mondo Milan, dagli ex compagni e dai tifosi rimasti in città, in quest’agosto che soffia un caldo del Diavolo.

I DUE RIFIUTI La parola «storia» ricorre, nella prima conferenza stampa da dirigente di questa leggenda del calcio italiano: «La mia storia dice che posso stare solo nel Milan o in Nazionale»... «la mia storia non mi consente impegni a breve termine»… E proprio il passato, carico di quei 25 anni di Serie A rossonera, sta alla base dei suoi celebri «no». Lo spiega al microfono, seduto tra il d.t. Leonardo e il presidente Scaroni, col solito tono di voce pacato ma deciso: «Con Barbara Berlusconi il discorso almeno era iniziato, mentre con la proprietà cinese non siamo nemmeno riusciti a definire il ruolo che avrei ricoperto».

IO E LEONARDO «C’è un’amicizia alla base della scelta. Siamo diversi ma ci completiam­o»

«Opererò sulle stesse aree di Leo: prima squadra, vivaio e mercato»

PER LA MIA STORIA POTEVO STARE SOLO NEL MILAN O IN NAZIONALE

PAOLO MALDINI SUL RITORNO IN ROSSONERO

SIMBIOSI Ecco, «ruolo» è un’altra parola importante. Che andrà a fare, Maldini, in questo Elliott-Milan? Non l’ambasciato­re, certo, non la figurina, ma la dizione «Direttore Sviluppo Strategico Area Sportiva» era nebulosa. «Opererò sulle stesse aree di Leonardo – chiarisce il diretto interessat­o –. Dunque prima squadra, settore giovanile, mercato, tutta l’area sportiva». In pratica, una simbiosi con Leo, di cui sarà il braccio destro: prospettiv­a che toglie ossigeno all’arrivo di un d.s. vero e proprio. Sarà tutto griffato Leo & Paolo, nel nome «di un’amicizia che sta alla base della scelta, perché noi siamo diversi ma ci completiam­o». Il progetto che gli è stato esposto l’ha convinto, tanto da fargli immaginare «un’avventura profession­ale lunga e piena di successi». Ma più che un duetto sarà un trio, perché Rino Gattuso viene citato spesso: «Uno come lui non è mai tranquillo – è la battuta di Maldini –, ma non è mai stato in discussion­e, trasmette valori».

SOLIDITÀ Leonardo, più abituato ad affrontare i cronisti famelici, si coccola il nuovo (si fa per dire) compagno di viaggio, ammettendo di averlo sondato anche ai tempi del Psg, prima di snocciolar­e la lunga lista delle qualità che Maldini aveva da giocatore, compresa la forza per sollevare al cielo 5 Champions League. Paolo guarda dritto davanti a sé, scegliendo con cura i suoi termini chiave: «Appartenen­za, fedeltà, amore, passione». Poi inizia ad allenarsi nella posizione in cui è stato schierato: «Niente spese pazze sul mercato, la società sarà solida – dice –. Ma veniamo da due sesti posti, faremo qualcosa per migliorare la rosa».

CUTRONE-STYLE Dribbla la domanda sui tifosi, uscendo palla al piede: «Non devo ricucire nulla, mi amano». Accarezza Caldara: «Non c’è solo Higuain, abbiamo preso un ottimo difensore anche in chiave azzurra». Protegge Donnarumma («ha già retto fin troppo bene alla pressione in un ambiente complicato»), elogia la parabola di Cutrone che l’ha «impression­ato con la sua voglia di crescere». Poi si alza e saluta, s’immerge nei corridoi di Casa Milan. Due parole, «Casa» e Milan», che per lui sono sinonimi. Tre generazion­i di Maldini sono passate di qui, di padre in figlio: logico che Paolo parli di «responsabi­lità». C’è una storia con cui fare i conti, sempre. Ma non da solo. Non più.

CREDO IN QUESTO PROGETTO E IN UN’AVVENTURA LUNGA E VINCENTE

PAOLO MALDINI SULLA SECONDA VITA AL MILAN

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 ??  ?? Milanisti vincenti La gioia di Paolo Maldini, che solleva la Champions, e Ricardo Kakà nella magica notte di Atene 2007
Milanisti vincenti La gioia di Paolo Maldini, che solleva la Champions, e Ricardo Kakà nella magica notte di Atene 2007
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LAPRESSE Paolo Maldini, 50 anni, iniziò col Milan nel ‘78 con le giovanili

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