La Gazzetta dello Sport

«Turbo» Miressi trascina la 4x100 al terzo posto

●Nella 4x100 uomini-donne con Scozzoli, Di Liddo e Panziera, decisiva la sua volata: «Una bella formula»

- Stefano Arcobelli INVIATO A GLASGOW

Anche questo è un bronzo proiettato nel futuro: nel giorno dello storico traguardo delle 200 medaglie europee azzurre in corsia. Anche la staffetta più strana del mondo che andrà ai Giochi, promuove l’Italia di Alessandro Miressi, il velocista più veloce in circolazio­ne, che nell’ultima frazione ha messo la sesta contro sei donne. L’azzurro volante contro l’olandese volante Ranomi Kromowidjo­jo (52”98), beffata di 28 centesimi e rimasta con la truppa orange sotto il podio della 4x100 mx uomini-donne. Neanche il moto ondoso dei primi metri ha condiziona­to il gigante, salito sul podio per completare gli scalini: argento venerdì con la staffetta veloce, oro domenica nei 100 sl, bronzo ieri con la dorsista Margherita Panziera (1’00”11) reduce dalla semifinale individual­e, il ranista di lungo corso Fabio Scozzoli (59”46) e la delfinista medagliata nei 100 Elena Di Liddo (57”68). Senza Miressi, l’Italia non sarebbe sul podio con la Gran Bretagna da record europeo e capace di rischiare in ultima frazione una ragazzina del 2001, Freya Anderson (52”83). E con la Russia di Yulia Efimova (1’05”07) e Vladimir Morozov (47”83) d’argento. Metro dopo metro il diciannove­nne torinese ha avvicinato l’Orso, sino a lasciarlo dietro almeno cronometri­camente come frazione (47”60). Chiamatele soddisfazi­oni. Il bronzo tricolore è accompagna­to anche dal record nazionale, limato tre anni dopo i Mondiali di Kazan da 3’45”59 a 3’44”85.

POPOLARITÀ Miressi straripant­e, dunque. Al quale i tre compagni dicono grazie dopo aver dato proprio tutto. Miressi che con indifferen­za si fa scivolare tutto: «Ho raggiunto la popolarità, anche troppa, in poche ore ho raddoppiat­o i follower su Instagram da 6000 a 12000. Dopo la vittoria di domenica ho dormito sereno e contento, e lo sono ora per questa bella staffetta: mi sono proprio divertito. Era la prima volta per me, Morozov mi è passato come un fucile, e io ho preso le onde ma l’importante è stato il risultato finale: siamo terzi ed è ciò che volevamo. E’ figo come formula, in futuro questa staffetta può avere molto potenziali­tà». Svicola sull’adrenalina che si è portato dopo aver sbancato nella gara regina: «Ne avevo ben poca, questo è un altro passo, ci sono altre gare da fare, per ora sono 3 su 3». Gli chiedono dei 100 piani di Filippo Tortu: «A quanto pare è veloce, ma non m’intendo di atletica». E lascia la scena a Scozzoli che a 30 anni compiuti due giorni prima di Fede Pellegrini, torna sul podio europeo in vasca lunga sei anni dopo. Su Miressi tranquilli­zza tutti: «E’ un ragazzo con i piedi per terra, come lo vedete, ha fatto fatica anche a esultare, è così: gioca al cellulare, al computer, ha solo 19 anni ma trasmette freddezza e pacatezza e questo è solo un pregio per un atleta che si lascia trasportar­e poco dall’entusiasmo. Se dovesse avere momenti difficili, questo aspetto sarà un’arma in più per lui. Si fa toccare davvero poco dalle emozioni. Burdisso, Ceccon e gi altri deb? Sono bravi ragazzi e bisogna solo che crescano un po’...adesso vivono di exploit. Tutti i giorni arrivano medaglie e c’è una bella atmosfera in squadra». E sulla staffetta neo olimpica il romagnolo ammette: «Abbiamo raggiunto l’obiettivo, la formazione si decide facendo la somma dei tempi migliori. Questa staffetta ha un peso anche se non capisco perché non promuovano anche le gare sui 50 metri. Hanno voluto inventare una staffetta totalmente diversa, sono sempre medaglie. E’ sempre stimolante. Sei donne contro Miressi? Stare nelle onde non è piacevole, un conto è nuotare a acqua ferma, un conto quando gli altri te la spostano, però alla fine la medaglia è arrivata e meglio di così sarebbe stato difficile fare».

PRIMA VOLTA La Panziera continua a scendere sotto il minuto nei 100 dorso (è la quarta volta), e dopo la finale individual­e raggiunta (59”90, insieme ma dietro alla Zofkova, diventata la seconda italiana sotto il minuto in 59”88) libera il suo sorriso naturale: «E’ stato difficile contro gli uomini, ma siamo stati bravi. Ho nuotato un po’ meglio della semifinale, non mi ero piaciuta, ed è stata una strana esperienza: sono soddisfatt­a per la mia prima medaglia europea in vasca lunga e sarà una grande carica per i 100. Siamo tutte lì e ce la giocheremo, ora vorrei il podio individual­e». La Di Liddo invece ci era riuscita sabato nei 100 farfalla: «Ci ho preso gusto, è stata una bella staffetta anche in batteria. Anche a Londra l’Italia era andata a medaglia, lì ero più tranquilla. Quindi l’insieme delle emozioni post bronzo mi ha fatto patire, ma ci credevamo, e il minimo era prendere la medaglia. E ce la siamo meritata in pieno». Chi la cerca è Federica Pellegrini, la neo trentenne che non ha potuto dare un mano al gruppo e che oggi tornerà in vasca nei 100 sl, la specialità di questa sua stagione di transizion­e: Fede ha visto i 200 sl vinti, dopo averli dominati nelle ultime 3 edizioni, dalla francese Bonnet col record dei campionati in 1’54”95, e cerca un’emozione forte in acqua. Torna anche Paltrinier­i negli 800: dopo la febbre, serve un riscatto.

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