Dalla pista azzurra arriva il bronzo della Paternoster
●Paternoster vola nell’Omnium «Correre in bici è bellissimo»
«Correre in bici è bellissimo e io lo faccio con la felicità di farlo». Letizia Paternoster è incredula, così felice da fare persino fatica a parlare. Il bronzo, dietro a due mostri sacri come l’olandese Kirsten Wild e la scozzese Katie Archibald, conquistato nell’Omnium è una medaglia pesantissima. «Sono troppo felice - prosegue la trentina di Cles -. Questa è una specialità che amo, che adoro». Nonostante i suoi 19 anni, e quindi al fatto che è al primo anno tra le elite, il palmares di Letizia è ricchissimo: su pista cinque titoli mondiali juniores (più un argento e due bronzi), oltre a nove ori europei, oltre a questo bronzo e all’argento nel quartetto. Un bilancio pazzesco. «Ma pensavo di pagare tanto il salto di qualità - prosegue Letizia -. Invece ora mi trovo con questa medaglia al collo. E che onore dietro queste campionesse». E una di queste, ovvero quella Wild che corre con la maglia iridata, a metà della corsa a punti, ovvero l’ultima delle quattro prove dell’Omnium, le ha lanciato anche un paio di occhiate tremende. «Colpa» della personalità con cui la ragazzina ha interpretato la corsa. La conclusione di Letizia non può che essere con una dedica: «Per Stefano Franco, il mio allenatore che mi è stato vicino da quando ero piccola e mi ha portato avanti. Ma anche a chi con me ci mette cuore e mi aiuta a realizzare i miei sogni. Ora ne ho uno grande nel cassetto: l’Olimpiade».
IL PUNTO Anche Edoardo Salvoldi, il c.t. delle donne, è soddisfatto. «Molto - afferma -. L’unico rammarico è stato l’avvicinamento a questo Europeo. A gestire le variabili siamo abituati, ma la chiusura del velodromo va oltre. Ci ha condizionato e disorientato. Le ragazze hanno subìto, ma hanno anche tirato fuori... hanno reagito». A una giornata dalla conclusione si può già fare un primo bilancio. «I risultati nelle specialità olimpiche - prosegue Salvoldi sono importantissimi anche in considerazione dell’età delle ragazze. E anche il sesto posto della Vece nei 500 metri con record italiano demolito (34’318 in qualifica) ha un grandissimo valore in una specialità nella quale storicamente siamo in sofferenza. Poi sono contento per Maria Giulia Confalonieri che è una ragazza speciale. L’oro che ha vinto è un’importante gratificazione personale per la sua enorme disponibilità. Lei è una che lotta sempre per conquistarsi un posto. Riuscire a vincere è qualcosa di superlativo».