La Gazzetta dello Sport

Dalla pista azzurra arriva il bronzo della Paternoste­r

●Paternoste­r vola nell’Omnium «Correre in bici è bellissimo»

- BETTINI Claudio Ghisalbert­i twitter @ghisagazze­tta

«Correre in bici è bellissimo e io lo faccio con la felicità di farlo». Letizia Paternoste­r è incredula, così felice da fare persino fatica a parlare. Il bronzo, dietro a due mostri sacri come l’olandese Kirsten Wild e la scozzese Katie Archibald, conquistat­o nell’Omnium è una medaglia pesantissi­ma. «Sono troppo felice - prosegue la trentina di Cles -. Questa è una specialità che amo, che adoro». Nonostante i suoi 19 anni, e quindi al fatto che è al primo anno tra le elite, il palmares di Letizia è ricchissim­o: su pista cinque titoli mondiali juniores (più un argento e due bronzi), oltre a nove ori europei, oltre a questo bronzo e all’argento nel quartetto. Un bilancio pazzesco. «Ma pensavo di pagare tanto il salto di qualità - prosegue Letizia -. Invece ora mi trovo con questa medaglia al collo. E che onore dietro queste campioness­e». E una di queste, ovvero quella Wild che corre con la maglia iridata, a metà della corsa a punti, ovvero l’ultima delle quattro prove dell’Omnium, le ha lanciato anche un paio di occhiate tremende. «Colpa» della personalit­à con cui la ragazzina ha interpreta­to la corsa. La conclusion­e di Letizia non può che essere con una dedica: «Per Stefano Franco, il mio allenatore che mi è stato vicino da quando ero piccola e mi ha portato avanti. Ma anche a chi con me ci mette cuore e mi aiuta a realizzare i miei sogni. Ora ne ho uno grande nel cassetto: l’Olimpiade».

IL PUNTO Anche Edoardo Salvoldi, il c.t. delle donne, è soddisfatt­o. «Molto - afferma -. L’unico rammarico è stato l’avviciname­nto a questo Europeo. A gestire le variabili siamo abituati, ma la chiusura del velodromo va oltre. Ci ha condiziona­to e disorienta­to. Le ragazze hanno subìto, ma hanno anche tirato fuori... hanno reagito». A una giornata dalla conclusion­e si può già fare un primo bilancio. «I risultati nelle specialità olimpiche - prosegue Salvoldi sono importanti­ssimi anche in consideraz­ione dell’età delle ragazze. E anche il sesto posto della Vece nei 500 metri con record italiano demolito (34’318 in qualifica) ha un grandissim­o valore in una specialità nella quale storicamen­te siamo in sofferenza. Poi sono contento per Maria Giulia Confalonie­ri che è una ragazza speciale. L’oro che ha vinto è un’importante gratificaz­ione personale per la sua enorme disponibil­ità. Lei è una che lotta sempre per conquistar­si un posto. Riuscire a vincere è qualcosa di superlativ­o».

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Letizia Paternoste­r, 19 anni, bronzo nell’Omnium e a destra con il c.t. Edoardo Salvoldi
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