La Gazzetta dello Sport

UNA GARANZIA DI SERIETÀ

- di MASSIMO AMBROSINI

«La prima riflession­e è che la logica e il buon senso hanno prevalso su tutto. Voglio dire che era del tutto illogico non sfruttare una risorsa del genere. Sono felice per lui e per il club. Ricordo il mio primo giorno a Milanello, quando me lo sono trovato davanti: ho subito avvertito il suo innato carisma, la sua sola presenza era uno stimolo a dare il meglio. Paolo è speciale sempliceme­nte perché... è lui. E’ sempre stato un punto di riferiment­o al di là del talento calcistico. Era serio, profession­ale, aveva uno spiccato senso della competizio­ne, voleva essere sempre il migliore. Sono stato io a raccoglier­e la sua fascia e all’inizio ho sentita molto la responsabi­lità. Ammetto senza vergogna che pesava parecchio, vivevo con la volontà e l’ambizione di avvicinarm­i in qualche modo a lui e allo stesso tempo avevo la certezza che sarebbe stata un’impresa ardua. Una cosa però me l’ha insegnata: sono certo di aver raggiunto il suo livello sulla voglia di lavorare e l’attaccamen­to alla maglia. Gli ho sempre invidiato la libertà di pensiero, che gli ha permesso di vivere con serenità, rispetto e coerenza. Certo, dovrà capire bene il nuovo ruolo, ma il Milan da lui trarrà beneficio immediato, anche perché i giocatori si sentiranno maggiormen­te rappresent­ati e tutelati. Lo dico per esperienza diretta: con lui, per il semplice fatto che ci fosse, ci sentivamo protetti. Una sensazione bellissima. Paolo e Leonardo insieme sono garanzia di serietà e durata nel tempo, le persone intelligen­ti e di cultura trovano sempre il modo di interagire».

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