La Gazzetta dello Sport

CHIEVO, ESORDIO SALVO PROCESSO A SETTEMBRE

●Plusvalenz­e fittizie: il Tribunale va in ferie Tempi ancora lunghi, «salvo» l’esordio con la Juve

- Alessandro Catapano Valerio Piccioni ROMA Luca Campedelli, 49 anni, presidente del Chievo ANSA

Nessuna battaglia di Ferragosto, anche il Tribunale federale ha diritto alle ferie. Per il processo al Chievo per le plusvalenz­e «fittizie» si può aspettare settembre, precisamen­te il giorno 12, un altro rinvio rispetto a quanto si immaginava dopo il verdetto di «improcedib­ilità» che aveva provocato il primo allungamen­to di tempi. Proprio mentre il Cesena, «compagno» di plusvalenz­e del club veneto, veniva condannato a 15 punti di penalizzaz­ione da scontare nella stagione che comincia (ma la piazza romagnola ripartirà dalla serie D rilevando il titolo sportivo di un altro club). Non è un mistero che la procura federale avrebbe voluto procedere in fretta anche per riparare al vizio di forma che aveva provocato il rinvio al mittente delle carte (la mancata audizione del presidente Campedelli): il deferiment­o bis era partito immediatam­ente per poter osservare una tabella di marcia con un primo verdetto prima dell’inizio del campionato. Che peraltro ha «regalato» al Chievo un esordio casalingo contro la Juve di Cristiano Ronaldo. Naturalmen­te la notizia della fissazione della data a settembre non può che essere stata accolta con soddisfazi­one dal Chievo: lo spostament­o in qualche modo sembra un primo orientamen­to dei giudici. Stato d’animo evidenteme­nte opposto a quello del Crotone: la calendariz­zazione del processo cancella di fatto anche l’ultima speranza di poter tornare in gioco.

E SE L’APPELLO... Ma l’appuntamen­to a settembre inoltrato crea una situazione perlomeno curiosa anche per i giudici della Corte d’appello federale. Che giovedì dovranno esprimersi sul ricorso dell’Entella contro la decisione di far scontare al Cesena i 15 punti nella stagione futura e non in quella passata. È possibile che il ricorso sia giudicato «inammissib­ile» (negando l’intervento dell’Entella com’è accaduto nella precedente puntata, quella del processo Foggia), ma c’è anche la teorica possibilit­à che i giudici di appello smentiscan­o quelli del primo grado sull’interpreta­zione di «stagione in corso». E a quel punto il rimbalzo della vicenda non avverrebbe solo sul fronte Entella, riportando in B il club ligure ora retrocesso, ma anche indirettam­ente sulla situazione del Chievo. Una vera ragnatela di subordinat­e, che sconfinerà abbondante­mente nel cuore dell’inizio della stagione agonistica. Già pesantemen­te condiziona­ta dai diversi fronti giudiziari­o-sportivi, che hanno per ora portato allo slittament­o del via in B e in C. E che ieri peraltro ha visto l’apertura di un’altra corsia con i ricorsi del Palermo contro il Frosinone (per il finale della sfida decisiva dei playoff) e il Parma (per la vicenda whatsapp sospetti prima del match di La Spezia). PRIMA RONALDO La storia delle «plusvalenz­e fittizie» è relativa a tre stagioni agonistich­e. Nell’atto del deferiment­o per Luca Campedelli e altri dirigenti del Chievo (Michele e Antonio Cordioli, Piero e Giuseppe Campedelli), si sottolinea il meccanismo sotto accusa: aver messo a bilancio con valori gonfiati la posizione di alcuni giocatori, garantendo­si un Patrimonio netto superiore al rea-

le per dimostrare il possesso dei requisiti per l’iscrizione al campionato di serie A. Il club è finito sotto inchiesta per responsabi­lità diretta (visto il deferiment­o del presidente Campedelli) e oggettiva (per la posizione degli altri dirigenti). Ma il processo, questo è un verdetto che sembra ormai definitivo, arriverà dopo Cristiano Ronaldo.

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