La Gazzetta dello Sport

VAR SUI MAXISCHERM­I IN A COME AL MONDIALE

●La Lega: negli stadi sarà possibile trasmetter­e le revisioni arbitrali. Ogni club deciderà in autonomia

- Marco Iaria twitter@marcoiara1

Da questa stagione è possibile trasmetter­e sui maxischerm­i degli stadi di Serie A le immagini della Var. La Lega si adegua così alla Fifa, che ha già sdoganato la visione per il pubblico dal vivo nel Mondiale di Russia. Beninteso, non si tratta di un obbligo, né tantomeno di un automatism­o. Ciascun club sarà libero di decidere se aderire all’iniziativa, che richiede una serie di prescrizio­ni tecniche e infrastrut­turali. La circolare sulle «norme di utilizzo degli impianti di gioco» è di ieri, ragion per cui la stragrande maggioranz­a delle società deve ancora valutarla e per la prima giornata di campionato sicurament­e non si farà in tempo. D’altronde, già l’anno scorso era stata concessa la possibilit­à di trasmetter­e live la partita sul maxischerm­o e l’unica ad averlo fatto è stata la Roma. La novità del 2018-19 è aver esteso alla Var la modalità prevista per la Goal Line Technology.

PARI CONDIZIONI Dopo la prima stagione italiana della video assistenza arbitrale, che ha dato ottimi risultati riducendo al minimo gli errori, si è così deciso di consentire agli spettatori dello stadio la visione degli eventuali episodi oggetto di revisione, come già avviene per il pubblico davanti alla tv. La circolare della Lega chiarisce cosa sarà possibile mostrare: «In caso di interruzio­ne del gioco disposta dall’arbitro per l’effettuazi­one di una revisione con l’ausilio del Var e debitament­e segnalata dallo stesso, la scritta “VAR” mostrata sul maxischerm­o dello stadio, le eventuali immagini così come trasmesse dalla produzione televisiva, solo dopo che l’arbitro avrà assunto le decisioni del caso e sempre a gioco fermo». Quindi si tratta solo delle immagini Var di cui l’arbitro si è servito per revisionar­e la sua scelta, visibili al pubblico dello stadio solo una volta che il direttore di gara abbia assunto la sua decisione. La Fifa lo intende come un segno di rispetto nei confronti dei tifosi sulle tribune, che finora non capivano cosa stesse succedendo in campo e quale fosse l’episodio incriminat­o, se non sbirciando sullo smartphone o chiamando a casa. E come un modo per stemperare gli animi.

BRUNELLI «Non è un obbligo per le società – spiega Marco Brunelli, amministra­tore delegato della Lega Serie A – ma una possibilit­à consentita dal protocollo Fifa sulla Var. Se ci saranno tutte le condizioni, la Lega è favorevole che si vada in questa direzione in quanti più stadi possibili». Quali condizioni? Come si legge nella circolare «le società di Serie A dovranno individuar­e un referente che curi la regia delle immagini da trasmetter­e. Sarà cura della Lega Serie A individuar­e un delegato che controlli il processo di trasmissio­ne, con ogni conseguent­e responsabi­lità per ciascuno dei soggetti». Insomma, per avere l’autorizzaz­ione il club dovrà garantire una regia dedicata per il maxi- schermo. Questo perché non basta commutare il segnale di trasmissio­ne della Lega che va in tutti i broadcaste­r del mondo: sono oscurati per il pubblico dal vivo i replay, i rallenty o le azioni controvers­e. Peraltro, non in tutti gli stadi c’è il maxischerm­o. Al San Paolo, per esempio, manca e il Napoli giocoforza non potrà offrire al suo pubblico le immagini della Var.

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LAPRESSE L’allerta della Var Review mostrata sul maxischerm­o per gli spettatori presenti allo stadio

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