VAR SUI MAXISCHERMI IN A COME AL MONDIALE
●La Lega: negli stadi sarà possibile trasmettere le revisioni arbitrali. Ogni club deciderà in autonomia
Da questa stagione è possibile trasmettere sui maxischermi degli stadi di Serie A le immagini della Var. La Lega si adegua così alla Fifa, che ha già sdoganato la visione per il pubblico dal vivo nel Mondiale di Russia. Beninteso, non si tratta di un obbligo, né tantomeno di un automatismo. Ciascun club sarà libero di decidere se aderire all’iniziativa, che richiede una serie di prescrizioni tecniche e infrastrutturali. La circolare sulle «norme di utilizzo degli impianti di gioco» è di ieri, ragion per cui la stragrande maggioranza delle società deve ancora valutarla e per la prima giornata di campionato sicuramente non si farà in tempo. D’altronde, già l’anno scorso era stata concessa la possibilità di trasmettere live la partita sul maxischermo e l’unica ad averlo fatto è stata la Roma. La novità del 2018-19 è aver esteso alla Var la modalità prevista per la Goal Line Technology.
PARI CONDIZIONI Dopo la prima stagione italiana della video assistenza arbitrale, che ha dato ottimi risultati riducendo al minimo gli errori, si è così deciso di consentire agli spettatori dello stadio la visione degli eventuali episodi oggetto di revisione, come già avviene per il pubblico davanti alla tv. La circolare della Lega chiarisce cosa sarà possibile mostrare: «In caso di interruzione del gioco disposta dall’arbitro per l’effettuazione di una revisione con l’ausilio del Var e debitamente segnalata dallo stesso, la scritta “VAR” mostrata sul maxischermo dello stadio, le eventuali immagini così come trasmesse dalla produzione televisiva, solo dopo che l’arbitro avrà assunto le decisioni del caso e sempre a gioco fermo». Quindi si tratta solo delle immagini Var di cui l’arbitro si è servito per revisionare la sua scelta, visibili al pubblico dello stadio solo una volta che il direttore di gara abbia assunto la sua decisione. La Fifa lo intende come un segno di rispetto nei confronti dei tifosi sulle tribune, che finora non capivano cosa stesse succedendo in campo e quale fosse l’episodio incriminato, se non sbirciando sullo smartphone o chiamando a casa. E come un modo per stemperare gli animi.
BRUNELLI «Non è un obbligo per le società – spiega Marco Brunelli, amministratore delegato della Lega Serie A – ma una possibilità consentita dal protocollo Fifa sulla Var. Se ci saranno tutte le condizioni, la Lega è favorevole che si vada in questa direzione in quanti più stadi possibili». Quali condizioni? Come si legge nella circolare «le società di Serie A dovranno individuare un referente che curi la regia delle immagini da trasmettere. Sarà cura della Lega Serie A individuare un delegato che controlli il processo di trasmissione, con ogni conseguente responsabilità per ciascuno dei soggetti». Insomma, per avere l’autorizzazione il club dovrà garantire una regia dedicata per il maxi- schermo. Questo perché non basta commutare il segnale di trasmissione della Lega che va in tutti i broadcaster del mondo: sono oscurati per il pubblico dal vivo i replay, i rallenty o le azioni controverse. Peraltro, non in tutti gli stadi c’è il maxischermo. Al San Paolo, per esempio, manca e il Napoli giocoforza non potrà offrire al suo pubblico le immagini della Var.