La Gazzetta dello Sport

Dal Barcellona in dribbling: Milano è nel suo destino

●Tare lo portò alla Lazio per 300 mila euro. Un anno fa Lotito lo ha venduto a 32 milioni dopo tante prodezze e tensioni

- GETTY Nicola Berardino ROMA

Con il suo dribbling Keita sa anche come riavvolger­e il proprio destino. Dodici mesi fa, il senegalese passò al Monaco non per centrare un punto d’arrivo della sua carriera, ma fondamenta­lmente per staccarsi dalla Lazio. «Non posso più restare e lo sapete tutti», disse via social ai tifosi biancocele­sti, ancora incantati da un talento proiettato nel futuro. Quel contratto in scadenza nel 2018 era diventato una scintilla per nuove tensioni soprattutt­o perché il rinnovo si allontanav­a sempre di più in coincidenz­a delle prodezze sul campo. L’estate scorsa era nel mirino delle big della Serie A. Con l’Inter in pole. Poi sbucò il Monaco e se lo portò nel Principato per 32 milioni di euro. Un affarone per il presidente Lotito: Keita, scoperto dall’occhio lungo di Igli Tare mentre si consumava il suo divorzio dal Barcellona dopo alcune goliardate, era costato al club biancocele­ste appena 300 mila euro. Anche se Lotito avrebbe voluto trattenere quello che era il suo pupillo: l’8 agosto 2015 era stato il presidente a consolarlo nel dopo partita di Shanghai quando Keita in lacrime gli chiese di andare via perché era stato tenuto in panchina da Pioli nella Supercoppa contro la Juventus. E dieci giorni dopo fu proprio il talento di Arbucies a regalare con un suo gol al Bayer Leverkusen l’illusione di poter passare il playoff di Champions.

L’ASCESA Il 15 settembre 2013,a 18 anni, il primo assaggio di Serie A: Petkovic lo fece entrare sui titoli di coda di lazio-Chievo. Il campionato 2014-15 sembrava quello giusto per la sua ascesa. Solo che nella Lazio di Pioli il ruolo di stella se lo prese Felipe Anderson. La ripartenza con Simone Inzaghi non era stata felice. Niente di personale, ma il 10 luglio 2016 Keita non si presentò a Fiumicino alla partenza per il ritiro di Auronzo. Quella voglia di lasciare la Lazio di dissolse pochi giorni dopo quando cominciò a correre sotto le Tre Cime di Lavaredo verso quella che sarebbe stata la stagione più bella in biancocele­ste. Segna 16 gol in campionato, creando una coppia da sogno con Immobile (38 reti insieme). Con la doppietta rifilata a Spalletti nel derby vinto per 3-1 il 30 aprile. Ma il suo ultimo gol con la Lazio è datato 21 maggio 2017, nel congedo dall’Olimpico e dalla Serie A. Contro chi? Contro l’Inter che quella sera si impose per 3-1. Venne espulso a metà ripresa: secondo giallo per simulazion­e in area. Uscì tra gli applausi. «Resta con noi», gli scrissero i tifosi su uno striscione in curva. Quella sera di maggio e quel trasferime­nto dello scorso agosto erano però fili appesi. Col suo dribbling Keita ha saputo riportare il proprio destino verso l’Inter.

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Keita in maglia Lazio

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