Ciao Kalinic: è Atletico Bernard, beffa Everton
●La punta via a titolo definitivo. Per il brasiliano, il club di Liverpool supera anche il Chelsea
Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Lo insegnava il Trap quando Leonardo era ancora un calciatore e non sedeva dietro a una scrivania in giacca e cravatta. Bernard sembrava a un passo dal Milan, ma il Leo dirigente non ha piazzato l’affondo decisivo. Una riflessione di troppo, forse addirittura un ripensamento a pochi metri dal traguardo e il brasiliano dello Shakhtar è volato in Inghilterra. Ma non al Chelsea, società che se lo contendeva con i rossoneri da quasi due settimane e che lo aspettava con trepidazione a Londra, bensì all’Everton. Il classico terzo incomodo, spuntato ieri dal nulla, ma con un’offerta che gli agenti del brasiliano hanno giudicato «irrinunciabile».
SORPASSO In soldoni, un contratto quinquennale con ingaggio e commissione ben più alti di quelli proposti da Milan (3 milioni all’anno per 4 anni più 2 alla firma) e Blues. Bernard è atteso a Liverpool già in giornata: da limare gli ultimi dettagli, tra cui l’ottenimento del permesso di lavoro in Inghilterra da extracomunitario. In questo caso, una formalità: perché se è vero che Bernard non ha giocato il 75% delle partite con la sua nazionale negli ultimi due anni (il Brasile), è indubbio che sia a un livello tale da «contribuire in modo significativo allo sviluppo del gioco del calcio nel Regno Unito». Le 8 presenze con 3 gol nell’ultima Champions League dovrebbero bastare come prova per qualsiasi commissione sul lavoro.
CENTROCAMPO Se ieri doveva essere il giorno della svolta per Bernard, non è andata meglio sugli altri fronti. Quelli in entrata, s’intende. Leonardo ha raffreddato i sogni più bollenti, a cominciare dalla suggestione Milinkovic-Savic che era iniziata a girare da qualche giorno. Il serbo è stato preso come esempio dell’affare che il Milan non può permettersi: «Il Fair play finanziario ce lo impedisce – ha detto Leo –, anche se Sergej è il primo nome che farei se mi chiedessero quale giocatore vorrei come rinforzo... per potenziale di miglioramento e personalità non teme confronti». Meteo nuvoloso anche sul fronte Rabiot. Leo non ha negato di apprezzare le qualità del francese, suo pupillo all’epoca parigina, ma ha smentito ogni contatto con l’entourage del giocatore, assistito dalla mamma-agente Veronique. «È un calciatore del Psg», s’è limitato a rispondere a chi gliel’ha domandato. Se sarà solo pretattica lo sapremo presto, ma i campioni di Francia fanno muro sul 23enne centrocampista.
CIAO NIKOLA Meglio concentrarsi, allora, sulle uscite. Perché lì, invece, le cose cominciano a sbloccarsi. Vendere è il presupposto per presentarsi con qualche velleità a questi ultimi dieci giorni di mercato, nonché per rassicurare la Uefa sull’atteggiamento virtuoso della gestione Elliott. Il primo tassello che va a posto si chiama Nikola Kalinic: il croato era considerato di troppo già prima dell’acquisto di Higuain: da ieri si conosce la sua destinazione. Che, come previsto, è l’Atletico Madrid. Al Milan andranno 15 milioni complessivi, cessione a titolo definitivo: non un grande affare per il cub di via Aldo Rossi, che l’aveva pagato 25 un’estate fa. Kalinic, autore di soli 6 gol in una stagione rossonera piuttosto disgraziata,
I SOGNI Milinkovic-Savic impossibile, Leonardo frena pure su Rabiot: «Mi piace, ma è un giocatore del Psg»
proverà a dimenticare in Spagna anche un Mondiale di fatto mai iniziato. Oggi sarà a Madrid per le visite mediche, l’operazione è stata sbloccata dal passaggio di Gameiro al Valencia. Un futuro in Liga potrebbe attendere pure Andre Silva, il cui destino al Milan – per ammissione di Leonardo – è incerto. Per il portoghese c’è un ritorno di fiamma del Siviglia, ma i rossoneri non possono venderlo per meno di 30 milioni, altrimenti incorrerebbero in una minusvalenza: va studiata una formula adeguata. Chi dovrebbe restare a Milanello, invece, è Suso: dopo le parole del giocatore («presto vorrei rinnovare»), è arrivata la conferma di Leonardo, che lo considera importante per il progetto. E se il Milan d’inizio luglio faceva venire propositi di fuga a qualunque talento, quello di oggi inizia a diventare intrigante per tutti.