Una poltrona per due Tra Dzeko e Schick la Roma sceglie i gol
●Stanotte i giallorossi in campo contro il Real Madrid Tra i due centravanti è ancora staffetta. Quando insieme?
Finora il conto dice 5-2 per Schick. È un conto da prendere con le molle, è vero, nel senso che il calcio d’estate resta sempre tale. Ma è un conto che si riferisce anche a ciò che poi è la cosa più importante per un attaccante e cioè i gol. Dall’inizio della stagione, appunto, 5 per Patrik Schick (tripletta al Latina e sigilli con Avellino e Tottenham) e due per Edin Dzeko (entrambi al Latina, nella prima uscita stagionale). Con un’accortezza, che nelle quattro amichevoli precampionato disputate finora dalla Roma i due hanno giocato insieme appena la miseria di sei minuti, nella ripresa della vittoria per 4-2 con il Barcellona. Poi nient’altro. O uno o l’altro, dividendosi affettuosamente il ruolo di punta centrale nel 43-3 di Eusebio Di Francesco. E l’impressione è che si andrà avanti ancora così, a partire proprio dalla sfida di questa notte, quando alle 2 italiane i giallorossi affronteranno il Real Madrid al Met Life, nel New Jersey, nell’ultima fatica della tournée americana prima di fare ritorno in Italia.
LE SOLUZIONI Dzeko o Schick, insomma, almeno per ora. Difficile allo stato attuale che i due possano giocare insieme, soprattutto dopo le volte che Di Francesco ci ha provato la scorsa stagione, quasi sempre con scarsi risultati. In quelle circostanze il tecnico dirottava Schick sull’out destro (proprio dove la Roma sta cercando un mancino da affiancare a Under), come esterno un po’ atipico, un po’ dentro il campo (per favorire le sovrapposizioni in fascia dell’esterno di difesa o della mezzala di riferimento), quasi una seconda punta. Ecco, per vederli giocare insieme ad oggi l’unica strada percorribile è quella di giocare con due punte vere: Dzeko e Schick, uno vicino all’altro. Il che vorrebbe però dire dover rinunciare agli esterni (Kluivert, Under, Perotti ed El Shaarawy) e passare forse alla difesa a tre (3-4-1-2 o 3-4-3). A meno che non si opti per quel 4-2-4 a cui Di Francesco nella scorsa stagione ha fatto spesso ricorso, ma sempre in situazioni di difficoltà. E, cioè, quando c’era da recuperare un risultato o da vincere a tutti i costi una partita.
L’ALTERNANZA Questa notte, con il Real, dovrebbe partire dal via ancora una volta Dzeko, per poi magari fare staffetta in corsa con il centravanti ceco. È già successo contro Latina e Avellino (un tempo a testa), ma anche con il Tottenham, quando Schick ha giocato i primi 60 minuti e nell’ultima mezz’ora gli è subentrato il bosniaco. Beni preziosi, ma succedanei uno dell’altro. Con Schick che dopo l’ottimo lavoro di preparazione svolto a Praga con Michal Bretenar (il preparatore dell’hockey che gli ha fatto fare tutta una serie di lavori di prevenzione sulla respirazione), vuole assolutamente mettersi alle spalle le delusioni della scorsa stagione e dimostrare che la Roma non ha poi sbagliato così tanto ad investire su di lui quei 42 milioni di euro. E Dzeko, invece, che al suo quarto anno a Roma vuole trovare il modo di convincere il club a puntare ancora a lungo su di lui e, magari, anche ad allungargli il contratto, considerato che la speranza sua e della famiglia e di passare ancora molti anni nella Capitale. Tra l’altro, Dzeko in questo momento è il decimo cannoniere di sempre della Roma con 73 reti (dietro a Giannini, 74), ma facendo mediamente bene può volare verso il podio. Per intenderci, Balbo quarto ha 87 gol, Montella terzo 100. E Dzeko quel podio lo vuole davvero.