QUELLE DUE ORE CHE POSSONO CAMBIARE LA VITA DI TORTU
Agli Europei di Berlino semifinale e finale dei 100 metri
Tutto in due ore (e otto minuti). Come in un film di azione, ma anche di tensione, perché i 100 metri di Filippo Tortu stasera a Berlino saranno velocità e brividi, sprint ed emozioni, aspettative che vengono dal passato e sogni proiettati nel futuro. Poco più di due ore fra la sua semifinale (19.42) e la finale (21.50) che vorranno dire molto per Filippo, a 20 anni già numero uno della nostra atletica, ma anche per il lancio di questi Europei. L’atletica ha veramente bisogno di un grande personaggio per entrare fino a domenica nelle case degli italiani grazie a Rai 2 che (insieme a Eurosport) sta riempiendo di sport i nostri schermi in attesa che torni di scena il calcio. La formula dei campionati, che permette ai più forti dello sprint di saltare le batterie, può essere anche uno svantaggio, perché Tortu avrà a disposizione la sola semifinale per valutare lo stato di forma dopo lo stop successivo al 9”99 del 22 giugno a Madrid che gli ha cambiato la vita.
Tre semifinali mozzafiato che saranno subito un banco di prova importante in un 100 metri che, tempi alla mano, si presenta come una delle gare più qualificate di tutti gli Europei. Sono almeno cinque gli avversari da cui il brianzolo deve guardarsi per cui non solo la finale non è garantita, ma anche il podio è un traguardo da guadagnarsi con i denti. Oltre ai favoriti Hughes e Vicaut e all’altro quotato inglese Prescod, c’è da dire che con le nuove restrizioni, giustamente introdotte dalla Iaaf, in futuro non sarà facile per due giamaicani come Harvey e Barnes vestire la maglia di una nazione europea. Ma intanto anche i due turchi sono qui ad arricchire il quadro di una specialità che con l’uscita di scena di Bolt sembra in ebollizione anche in Europa. Con un posticino riservato pure all’altro azzurro Marcel Jacobs, meno responsabilizzato ma non meno ambizioso di inizio stagione.