Quadarella e il bis «Sono testarda: non mi accontento»
●Simona oggi è favorita anche nei 1500: «Aver già vinto l’oro negli 800 mi toglie un bel peso»
Con la sua torcida romana, Simona Quadarella stasera si lancia nei 1500 per la doppietta d’oro, che agli Europei a livello individuale riuscì solo a un’altra romana, la Filippi, dieci anni fa. Alessia a Eindhoven vinse 800 sl e 400 misti, Simona fresca di titolo negli 800 cercherà la grande conferma nella specialità che debutterà ai Giochi di Tokyo 2020. Un anno fa, ai Mondiali di Budapest, l’azzurra toccò di bronzo dietro l’americana Ledecky e la spagnola Belmonte (qui assente) in 15’53”86 lasciando sotto il podio l’ungherese Kapas, che ha evitato il confronto diretto. Ieri in batteria, Simona ha nuotato a fianco dell’altra forte magiara, Kesely, rimastale a contatto fino a metà gara: poi la Quadarella ha introdotto il pilota automatico raccogliendo il miglior tempo in 16’05”33.
Simona, è pronta per il grande bis?
«La tedesca Koehler sta bene, so di avere tutta l’attenzione addosso, ma continuo a lavorare a testa bassa e cerco di non distrarmi per non perdere la concentrazione».
Che effetto fa l’oro: più carica o tranquilla?
«Mi ha dato una grande spinta. Questa è la mia gara per eccellenza. Ho forzato solo dopo i 700 metri per testarmi: mi sento bene. E sono più rilassata perché una gara è andata: il peso me lo sono tolto».
Un anno dopo il bronzo in cui si presentò al mondo è nata una nuova Quadarella?
«Resta tanto di quella medaglia. È stato il mio trampolino di lancio nei 1500. Anche le sensazioni rispetto a quelle dell’anno scorso però sono diverse: a Budapest forzai parecchio».
S’è scoperta ottocentista o si sente sempre una millecinquecentista?
«Non lo so. Mi piacciono di più gli 800, sono la mia gara preferita e quindi sono contenta di averla vinta. I 1500 sono la mia gara come caratteristiche tecniche, vediamo. Lavorerò su tutte e due le distanze».
Ha preso appunti dai 1500 maschili?
«Sono tre grandi campioni, è un risultato inaspettato soprattutto il tedesco Wellbrock che è andato forte. Al femminile non è come
al maschile, c’è più competizione sugli 800 che sui 1500».
E ora che le 30 vasche saranno olimpiche finirà come i 1500 di Greg con tanta concorrenza?
«Ora è una gara olimpica, crescerà di più e ci saranno più avversarie».
E’ un’Italia col vento della generazione Zeta: lei come si trova in questa nazionale?
«C’è un cambio generazionale in atto: noi giovani ci stiamo facendo valere, soprattutto Burdisso ha fatto una gara spettacolare. Tra i 20 e i 25 anni si è molto forti, poi si inizia ad avere qualche difficoltà, ma ci sono atleti come Federica e Scozzoli che a 30 anni riescono ad andare forte».
Qual è il punto di incontro, cosa avete in comune?
«Più leggerezza, siamo giovani. Quelli che vivono di post? Non ci sono solo i social. Bisogna essere tranquilli, perché anche se si vince bisogna rimanere con i piedi per terra. Tra noi siamo tutti compagni di nazionale e amici».
A freddo: l’impatto con l’oro com’è stato?
«Devo ancora metabolizzare il tutto, sono stati bellissimi giorni. Ma il campionato è ancora lungo...».
Come le 30 vasche.
«Vorrei far bene anche i 400».
Mezzofondista completa e lanciata verso Tokyo.
«Mi piace vincere e mi piace riconfermarmi, sono testarda e voglio riconfermare quello che faccio tutti gli anni». Tutti avvisati.