Delusione Tortu Quinto nei 100 Felicità Crippa terzo nei 10.000
●Sui 100 vince la semifinale poi stecca La staffetta chiuderà già la stagione?
Filippo non cerca scuse: «È la mia prima batosta». La gara più veloce all’inglese Hughes. Yeman: un bronzo che vale oro
C’è delusione. Non potrebbe essere diversamente. Ma la lezione di Berlino 2018, a Filippo Tortu non potrà fare che bene. L’azzurro, nella finale dei 100, è quinto. Dietro tre britannici e un turco acquisito. L’oro va a Zharnel Hughes, sportivamente parlando europeo solo dal giugno 2015: timbra un perentorio 9”95 (0.0), record della rassegna. Il 23enne nato alle Antille da genitori giamaicani (ieri sera ha ricevuto via twitter i complimenti di Bolt, compagno al Racers Track Club) era il favorito e, con freddezza, ha mantenuto le promesse. Il 9”93-9”97 di 18 giorni fa a Londra in un paio d’ore non era stato casuale. Alle sue spalle, a 1/100, si piazza il 22enne connazionale Reece Prescod, capace del personale nell’occasione più importante. Mai due britannici erano scesi sotto i 10”00 nella stessa occasione. Quindi Jak Ali Harvey (10”01), cittadino di Istanbul a sua volta nato e cresciuto nel Paese caraibico. Quarto un altro british, il sorprendente — lui sì — Chijindu Ujah, stagionale di 10”06. Pippo, nell’ambito di una gara comunque assai veloce, chiude in 10”08, quinto tempo della carriera. In 22 delle 23 precedenti edizioni avrebbe garantito almeno il bronzo... L’unica volta che si è saliti sul podio con un crono inferiore è stato a Spalato 1990, quando il britannico John Regis fu terzo con un 10”07. Il tutto in assenza del fragile Jimmy Vicaut, presentatosi acciaccato e infortunato dopo la semifinale. E pensare che il francese, in semifinale, era stato il migliore... Il suo 9”97 aveva già limato il primato della manifestazione, sottratto dopo 12 anni e per 2/100 al portoghese Obikwelu.
LA FINALE Tortu, in chiusura di serata, nella maestosità di un Olympiastadion pieno a metà (34.882 spettatori), corre la finale in sesta corsia, stretto tra Hughes, alla sua sinistra e Prescod, alla sua destra. È l’unico bianco. L’uscita dai blocchi, con una reazione allo sparo di 0”170, è più efficace di altre volte. Anche la messa in moto è di qualità. Ma i due britannici lo affiancano presto e l’azzurro, quando il motore deve salire di giri, non decolla. Il suo punto di forza è il lanciato? Non qui, non ora. I piedi sono meno reattivi del solito, l’azione più contratta. Hughes e Prescod si involano, Pippo batte in testa. E perde lucidità, perché — rinunciatario — si rialza senza tuffarsi sulle fotocellule. «Sinceramente — dice — non mi sembra di avere corso male: ero rilassato, forse un po’ rigido di spalle, ma stavo bene. Gli altri sono andati più forte. È la mia prima vera grande batosta. Nel finale, quando ho visto che ero indietro, ho mollato e ho sbagliato. Non è così che si fa. E la tosse non c’entra. Ho fatto un tempo migliore della semifinale, ma qui non era importante il tempo, era importante vincere o prendere una medag l ia . L’obiettivo era fare almeno 9”98. Sono deluso, arrabbiato. Ora devo pensare a far bene la staffetta».
SEMIFINALI Già le semifinali erano state indicative. Con la prima a Vicaut, nella seconda il facile 10”01 di Hughes aveva confermato che il ragazzo sarebbe stato pericoloso. Poi, Tortu. Non brillantissimo, ma vincente nei confronto di Ujah in 10”12 (+0.2). Niente da fare invece, nel contesto, per Marcell Jacobs: il bresciano, lento in avvio (0”195) e con movimenti impacciati, era stato quarto nella seconda batteria in 10”28. E per Federico Cattaneo un 10”39. Rimangono così due le doppie presenze azzurre nelle finali dei 100 europei: Giani 5° e Giannattasio 8° a Budapest 1966, Di Gregorio 7° e Collio ritirato a Barcellona 2010. Tornando a Filippo, l’impressione è che, al di là delle apparenze, sia arrivato all’appuntamento molto teso. Come se tutto quel che il suo storico
«L’OBIETTIVO ERA ALMENO 9”98. SONO DELUSO, ARRABBIATO»
«NEL FINALE ERO DIETRO E HO MOLLATO. NON SI FA COSÌ»
FILIPPO TORTU SULLA SUA FINALE
LA CHIAVE Domina Hughes in 9”95, Filippo (10”08) non approfitta del ritiro di Vicaut
L’azzurro è apparso teso, carico di responsabilità dopo il 9”99 del record