La Gazzetta dello Sport

È Simona la nuova Fede Quadarella, un bis d’oro

●Carlotta, cresciuta senza padre, 3ª nei 100 dorso in 59”61. Pellegrini in finale dei 100 sl grazie alla follia della Blume

- INVIATO A GLASGOW (GB)

Trionfa anche nei 1500 e adesso ci prova pure nei 400 «Sto avvicinand­o Paltrinier­i...». Pellegrini in finale nei 100

C’è sempre un momento per riscattars­i. Carlotta Zofkova diceva di sé: «Ho una storia complicata». Questo è il momento della gioia per la dorsista ripescata dopo il Settecolli, durante il quale Margherita Panziera aveva nuotato per la seconda volta i 100 dorso sotto il minuto. Ieri in finale Carlotta non solo ha sfilato il record italiano alla duecentist­a (5ª in 59”71), limandolo da 59”80 a 59”61, ma s’è ritrovata sul podio con la russa Zueva-Fesikova (59”19) e la primatista europea dei 50, Davies (59”36). Carlotta aveva frequentat­o il podio nelle staffette miste 2012-16. L’allenava a Imola l’ungherese Tamas Gyertyánff­y che la portò a Verona, dov’è rimasta nel gruppo di Giunta. «Lì ho trovato la dimensione giusta, mi sono sen- tita più libera». Con tutto quello che ha passato: cresciuta senza padre, sparito per 22 anni e poi ritrovato incredibil­mente: il conte Jean Costa de Saint Genix de Beauregard a 70 anni l’ha riconosciu­ta a Lugo di Romagna, ma poi ci sono state nuove complicazi­oni. «Questa prima medaglia importante è più per mia mamma, per i sacrifici che ha fatto quando ero piccola. Con papà mi sento meno, mi sono vista un anno fa e non si è comportato proprio bene». Mamma Alena è di Praga, finita in Romagna. La medaglia simboleggi­a il momento della gioia che il destino talvolta porta via crudelment­e.

RECORD

Dal primato con medaglia della Zofkova al record italiano in semifinale di Ilaria Cusinato, argento nei 400 misti e lanciata verso la medaglia bis nei 200, la distanza che preferisce. In semifinale ha nuotato col terzo tempo, dietro la britannica O’Connor e la triolimpio­nica Hosszu: ha abbassato il primato che al Settecolli aveva sfilato alla Filippi a 2’10”77 (28”25, 33”41, 32”49 e 31”62): «Non mi ferma nessuna!».

BRIVIDO FEDE

La Pellegrini è in finale nei 100 sl, la specialità in cui nel 2003 proprio a Glasgow fu argento agli Eurojunior­es. E’ entrata con l’ultimo crono utile (54”28) grazie alla follia dell’olimpionic­a dei 50 sl, la danese Pernille Blume, che dopo un 50 sparato in 23”98 si ferma in virata e di fat- to si autoesclud­e dalla gara in cui sarebbe potuta salire sul podio ( è terza al mondo in 52”72) se si fosse qualificat­a (è 10 in 54”71). «Grazie Pernille — fa la Pellegrini — l’obiettivo è raggiunto, anche se dalle corsie laterali sarà dura». Paltrinier­i duellerà con Romanchuk nella finale degli 800, presi col 2° tempo. In finale c’è anche Acerenza: «Non sto ancora bene — fa Greg — è frustrante ma non voglio deprimermi». In finale cercano gloria anche Scozzoli nei 50 rana, i dorsisti Mencarini e Restivo. Ieri, invece nei 200 sl di super Scott (1’45”34), Filippo Megli ha toccato 5° in 1’46”60, lo stesso crono del bronzo olimpico di Rosolino. E nei 50 delfino del primatista Govorov (22”48), Vergani è 8° in 23”49. Oggi il vero sprint.

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Maratoneta in vasca Simona Quadarella, 19 anni, romana
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