Vieri «CR7? Un Superenalotto»
HIGUAIN AL MILAN È UN COLPO ENORME L’INTER? BENE BENE...»
«Ronaldo top dei top, per la Serie A è il massimo. Higuain colpo enorme. Inter, mercato perfetto. Occhio a Kluivert jr»
CR7 È IL TOP DEI TOP: CHE SIA QUI DIMOSTRA QUANTO È GRANDE LA JUVE
BOBO VIERI SUL COLPO DEL SECOLO ORA IL MONDO TORNERÀ A VEDERE LA SERIE A: MERITO DI CR7 E JUVENTUS
BOBO VIERI SULL’ORGOGLIO ITALIANO
I ROSSONERI AVEVANO BISOGNO DI UN ATTACCANTE GIÀ PRONTO
BOBO VIERI SU HIGUAIN E IL MILAN BOBO: «PER DIFENDERE IL CALCIO ITALIANO FACCIO A BOTTE, TUTTI TORNERANNO A RISPETTARCI»
Il popolo nerazzurro si è appena rifatto gli occhi a Civitanova Marche: «Shada Arena», Vieri- Ronaldo insieme. Certo, solo sulla sabbia, a giocare a footvolley, ma pur sempre insieme, a risvegliare malinconie, sogni e orgoglio di una tifoseria che continua a battere ogni record di presenze e di fede calcistica nonostante una lunghissima e inaccettabile lontananza dai palcoscenici che contano. Insomma, la «Bobo Summer Cup», nel nome del divertimento e soprattutto della beneficienza, ha rimesso insieme due delle icone più significative della storia dell’Inter, proprio all’inizio di una stagione che sembra davvero poter riportare i colori nerazzur- ri a ridosso dei traguardi che contano. «Ronie è un amico, ama l’Inter, ama il nostro Paese - dice Vieri -, e ancora una volta ha dimostrato tutta la sua sensibilità». Vieri-Ronaldo, storia di un calcio italiano che abbagliava il mondo, «ma la Serie A è probabilmente sulla strada giusta per riprendersi un ruolo fondamentale in campo internazionale » , continua Bobone, fra i più grandi centravanti di sempre, nove reti in nove gare ai Mondiali 1998 e 2002.
Christian Vieri, si riferisce all’arrivo di Cristiano Ronaldo quando parla di potenziale rinascita? La Juve in particolare sembra entrata in un’altra dimensione.
«Sì, un colpo incredibile, i bianconeri hanno preso il top dei top, non ci sono parole. Solo il fatto che Cristiano abbia accettato di venire in Italia fa capire quanto grande sia la Juventus. E per il nostro calcio in generale è stato come vincere al Superenalotto. Sarà più bello da oggi vedere e commentare la Serie A. Tutto il mondo ricomincerà a guardare il nostro campionato, e questo è merito di Cristiano Ronaldo e della Juventus».
Dietro i bianconeri cosa vede? L’impressione è che si stia alzando il livello medio anche fra chi insegue.
«Piano piano i grandi giocatori ricominciano a guardare con interesse e ambizione in direzione Italia... Vedo bene bene l’Inter, Luciano Spalletti è un grande, mi piace perché ha sempre il controllo delle sue squadre, dello spogliatoio. L’Inter sta diventando un grande gruppo e ha fatto un buon mercato, il mercato che serve, mosse intelligenti, adatte al pensiero del suo tecnico. E qualcosa arriverà ancora, ne sono certo. I nerazzurri devono stare tutti gli anni in Champions League, non ci sono storie o alternative».
La Roma?
«Ha fatto acquisti importanti, ha inserito tantissimo talento in rosa».
Che effetto le fa vedere in campo il figlio di Patrick Kluivert?
«Sono contento, già un po’ di mesi fa Patrick mi aveva parlato della possibilità di portare il figlio in Italia. Il ragazzino lo avevo visto con l’Ajax, va a duemila, è velocissimo, ha qualità, ci farà divertire. E bravo Monchi a portarlo in giallorosso».
E poi c’è il Milan che sembra aver finalmente ritrovato tranquillità dal punto di vista societario.
«Che colpo Higuain! I rossoneri avevano bisogno di un attaccante già pronto. Acquisto enorme! C’è poi molta gioventù in rosa, la difesa è praticamente tutta italiana e ha grandi prospettive... Insomma, anche il Milan deve tornare alla svelta a certi livelli, c’è bisogno di avere nuovamente i rossoneri fra le grandi, e non solo a livello nazionale».
Paolo Maldini è il nuovo direttore sviluppo strategico area sport del Milan.
«Notizia meravigliosa! Per i milanisti e per tutto il calcio italiano. È semplicemente tornato a casa sua. Paolo è una persona perbene, intelligente, capace, con un’esperienza sul campo inarrivabile. Pura
follia vederlo fuori dal calcio per tanti anni».
Il Napoli si è affidato a Carletto Ancelotti, la Lazio parte sempre a fari spenti ma alla lunga sa sorprendere: ecco altre due potenziali protagoniste fra chi cercherà di rendere meno sicura la “dittatura” juventina.
«Sarà un campionato molto divertente, e in particolare si annuncia furibonda la battaglia per la zona Champions».
Per lo scudetto sarà quindi praticamente impossibile impensierire i marziani bianconeri?
«Per questo scudetto, o per
quelli dei prossimi tre-quattro anni? Beh, scherzi a parte, sulla carta analizzi la rosa della Juventus e pensi che sia imbattibile qui da noi. Ci sono 24-25 titolari: Allegri potrebbe schierare una formazione da scudetto e un’altra da zona Champions. La verità è che in giro per il mondo secondo me sono appena tre le squadre che possono vantare una rosa migliore o uguale a quella della Juve...».
Ovvero?
«Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco».
È l’anno buono per la Champions?
«La Champions si può perdere per un minimo dettaglio anche contro chi sulla carta ti è inferiore. Ciò che conta, però, è che la Juve oggi sia lassù, attrezzata per vedersela con chiunque, per spaventare chiunque. La Juve è un gruppo eccezionale, bravo Allegri a tenere tutti sulla corda, è questa la forza del club, da sempre. E Ronaldo, vedrete, sarà parte di questo collettivo. Arriva un giocatore fantastico, un professionista serio, un maniaco dell’allenamento a completare una rosa già pazzesca... Non si vincono sette scudetti di fila se non si è un gruppo solido sotto i vari punti di vista».
Insomma, Vieri ricomincerà a guardare la Serie A con un certo interesse...
«Ma io ho affetto da sempre per il nostro calcio, faccio a cazzotti pur di difenderlo quando sono all’estero per lavoro. Ora, comunque, so che davvero tutti ricominceranno a rispettare il nostro campionato».
La Nazionale?
«Assurdo non essere andati al Mondiale. Nell’immaginario di chiunque sono tre le squadre che caratterizzano il torneo più bello in assoluto. Vedi una maglia bianca con un po’ di nero e pensi alla Germania, il giallo ti porta subito a Pelé, al Brasile, e l’azzurro è l’Italia: sono queste le tre maglie più riconoscibili nel mondo. Poi viene il resto. Andrebbero pesate bene certe responsabilità, e i colpevoli dovrebbero dare le dimissioni, scappare, ad ogni livello».
Bobo, quando la vedremo di nuovo attivo nel calcio di oggi?
«Per ora, come sapete, faccio l’opinionista per beIN SPORTS: base a Miami, ma giro il mondo e mi piace moltissimo. Da cinque anni sono con loro e sto benissimo».
È comunque sempre viva la sua idea di prendere il patentino da allenatore?
«Sì, devo prenderlo, mi devo organizzare bene, qualche pazzo che crede in me potrei davvero trovarlo in futuro...».
Ma si vedrebbe più allenatore o dirigente?
«Ora non so, davvero. Certo, fare l’allenatore è molto dura, è difficile, è un mestiere che ti ammazza mentalmente. Tutti gli allenatori che ho avuto erano esauriti (ride). A parte gli scherzi, vieni giudicato ogni 90’, se fai tre partite in una settimana vieni messo sotto processo senza pause: in un attimo sei scemo o bravo... Vediamo, tanti miei ex compagni stanno allenando, e sono tutti sotto peso».
Si riferisce al suo amico Pippo Inzaghi? È in forma strepitosa.
«Ho visto una sua foto, peserà nove chili...».
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