L’Inter senza Ninja Nainggolan ai box, salta pure l’Atletico
●Per il belga niente amichevole con gli spagnoli: out dal 18 luglio, ha perso tutto il precampionato
Ininja non si vestivano certo di nero per caso. O perché snellisce. Erano in total black (o almeno così venivano rappresentati in Occidente) per esaltare quella capacità di diventare invisibili, di sparire nella notte e ricomparire all’improvviso. Beh, è sparito anche il ninja nerazzurro, ma purtroppo non è una scelta dettata da una tattica di guerra. Radja Nainggolan è scomparso dagli schermi nerazzurri il verso le 7 della sera a Sion, Svizzera: da allora, da quel 18 luglio, non è più tornato ad allenarsi con i compagni. Non lo ha fatto nemmeno ieri, non ci sarà contro l’Atletico, per l’ultima uscita prima di fare sul serio. Insomma, il principale nuovo acquisto dell’Inter si è perso tutto la pre-stagione. Se ricomparirà, sarà per la prima di campionato: quella che conta, in fondo. Ma Spalletti avrebbe preferito un inserimento diverso, anche se è il primo a predicare prudenza con i muscoli del belga.
MORALE Radja si presenterà al via della Serie A con 100 minuti esatti giocati con la nuova maglia: 76 nel debutto a Lugano, 24' e problema alla coscia sinistra nella seconda della stagione. Va in panchina e fa segno di aver sentito tirare il muscolo: sembra un affaticamento, dopo gli esami diventa una distrazione muscolare al retto femorale. Inizia la riabilitazione e le cure, 10 giorni dopo a Nizza compare da spettatore ancora con una grossa fasciatura. Per Lecce non parte nemmeno, proseguendo il suo programma ad Appiano. In campo non si vede, sui social (altro terreno su cui si muove bene) fa qualche sortita: scherza con l’ex compagno Manolas sulle sue mancate vittorie, prende in giro Candreva e le sue doti amatorie, appare in una foto della “buona notte” con le figlie Aysha e Mailey. Il morale resta comunque alto e anche in casa nerazzurra la prima preoccupazione è non forzare i tempi.Ma è sicuro che le quattro (presto cinque) partite che il Ninja ha dovuto saltare per l’infortunio sarebbero servite per stabilire automatismi e migliorare la conoscenza fra l’ex romanista e la squadra. In fondo, al di là di possibili sorprese da Lautaro o dagli ultimi giorni di mercato, è lui la principale svolta rispetto alla scorsa stagione. L’annosa ricerca di uno che facesse «il Nainggolan», durata per quasi tutto il 201718, è stata risolta presto, in estate, ricorrendo all’originale. C’era tutto il tempo per inserirlo, imparare a sfruttarne gli strappi e la pressione sul play avversario, per abituarsi a un centrocampista offensivo che insieme alla quantità garantisse anche cambio di passo e capacità di puntare la porta.
ZERO RODAGGIO Invece la coscia sinistra ha bloccato l’evoluzione del progetto, e anche la progressione di una coppia tecnica che prometteva bene. Icardi e Nainggolan sono uniti dai tatuaggi, da una vita sotto i riflettori, dall’ambizione e da un Mondiale mancato per le scelte dei rispettivi c.t.: partivano carichi, dovranno aspettare. E Spalletti dovrà attendere per vedere se il Ninja può coinvolgere in modo più continuo il capitano nell’azione offensiva. Il lato positivo, nell’as- senza prolungata, è che il tecnico non ha bisogno di conoscere il giocatore e che la lunga esperienza lo rende pronto all’uso nel campionato italiano, anche senza un gran rodaggio, almeno nel ruolo base da trequartista. L’estate poteva servire però per fare i primi test, in allenamento, di possibili assetti alternativi: quello con due rifinitori, con Lautaro, e quello con il belga sulla linea dei cen- trocampisti. Spalletti non lo ha escluso: «Può fare il mediano che si allunga mentre l’altro palleggia». I test di compatibilità si faranno più avanti, pure con Modric (o chi per lui). Non sarà la vera Inter, alla prima di campionato (i croati saranno tornati da poco), ma l’importante è che la notte restituisca la sagoma del ninja al momento giusto.