CR7 fa sparire il «9»: addio alla maglia simbolo
●Con la partenza di Higuain, manca il numero che identifica il centravanti Da Vialli al Pipita, c’era sempre stato
In epoca di falsi, Gonzalo Higuain aveva il marchio dell’autenticità: «Addio, vero nueve », gli hanno scritto sui social tanti tifosi bianconeri, tra gratitudine e nostalgia. E adesso il «nove», il numero che da centravanti aveva impresso sulla pelle e non solo sulla maglia, non è più di casa alla Continassa: con la dipartita di Gonzalo, la Juve è rimasta orfana di un numero ad altissimo coefficiente simbolico. Chi ha preso il suo posto al centro dell’attacco ha legato le sue fortune al 7 e l’altro centravantone in rosa, Mario Mandzukic, ha antica fa- miliarità col 17. La conseguenza è che il numero ora non ha padrone.
LA MANCANZA La mancanza fa effetto se paragonata a tanti 9 bianchi e neri. John Charles, il «gigante buono» della prima Juve moderna, è tra i più celebri antenati. La traccia numerica è sopravvissuta alla sua leggenda: così i viaggiatori londinesi che utilizzano la Great Western Railway si imbattono in un treno intitolato al gallese. È il numero 9, ci mancherebbe. I ricordi dei bomber bianconeri diventano a colori negli Anni Settanta e rimbalzano da Pietro Anastasi a Roberto Boninsegna, fino ai trionfi europei di Pablito Rossi negli Ottanta. Dal 1995-96, però, esistono i numeri fissi e anche per questo il vuoto risalta: da allora c’è sempre stato un attaccante con quel
numero addosso. Il primo, in quella stagione, fu Gianluca Vialli che prima di salutare sbaciucchiò la Champions a Roma. A Higuain, l’ultimo nove, si chiedeva un finale simile e, invece, in Europa il Pipita non ha prodotto l’ultimo scatto. Tra lui e Vialli, un lungo elenco di centravanti: qualcuno è stato un cannoniere spietato, qualcun altro una promessa mancata. Nel 1996-97 il «9» era dietro alle spalle larghe e possenti di Alen Boksic, poi per quattro stagioni toccò a Pippo Inzaghi, più sfuggente e più letale. Dopo la parentesi-Salas, ecco l’epifania di Zlatan Ibrahimovic, il 9 totale di Fabio Capello. Calciopoli ha, però, travolto anche la numerologia: Valeri Bojinov e Vincenzo Iaquinta hanno avuto tenacia, ma non il talento dei predecessori. In questi anni di vittorie compulsive, la maglia è stata appaltata prima a Mirko Vucinic, poi ad Alvaro Morata e, infine, ecco il biennio del Pipita. Adesso, nell’epoca del 7, il 9 mancherà un po’ a tutti.