SuperSimo tutta d’oro
Quadarella show Nei 1500 trionfo-bis «Raggiunti i miei idoli»
Simona Quadarella è diventata la dominatrice europea del mezzofondo. Come Paltrinieri. Non lascia mai scampo: ai 700 metri s’è divincolata dalla panzer Kohler e l’ha salutata insieme alla magiara di bronzo, Kesely. Una piccola grande romana sola al comando. O la Ledecky italiana: solo l’americana quest’anno ha nuotato i 1500 sl più velocemente del 15’51”61 con cui Simona si è presa l’oro europeo a Glasgow, scavalcando al 9° posto della top 10 mondiale di sempre la leggendaria Janet Evans. Che confusione, Simo: e vai con le lacrime, trattenute dopo il primo trionfo. Ora che la doppietta è compiuta sembra la Quadarella di Budapest che piangeva incredula per il bronzo mondiale: ma quant’è più forte, sicura, matura. E ha smesso d’essere timida.
SORELLA Quand’era in terza elementare scrisse in un tema: «Ho una sorella, Erica, che fa nuoto agonistico ed è molto forte: io voglio diventare forte come lei, anzi più forte ...». La maestra lo fece notare ai genitori, preoccupata della eccessiva competizione tra le sorelle. Vinceva sempre Erica, perché Simona la pativa, fino a un’arrabbiatura così forte di Christian (Minotti, l’allenatore) che la traumatizzò in positivo. Liberatasi da quella strana concorrenza-rivalità-affetto della sorella, Simona è diventata un’altra. Che come Greg non ama le distanze brevi: «Mi piace la fatica — raccontava da juniores — cercherò di allenarmi con ancora più convinzione sperando di ottenere traguardi sempre più importanti. Se penso ad Alessia Filippi? E’ sempre stata un mo- dello, la seguivo in tutte le gare. Avrò il record di suoi autografi. Voglio provare a imitarla». Ieri agli Europei Simona ha eguagliato il suo mito pescando la seconda gemma d’oro individuale: soltanto la Filippi, nella storia del nuoto azzurro, era riuscita a conquistare due gare individuali continentali in una volta. Dieci anni fa, la poliva- lente realizzava la doppietta 400 misti-800 sl; a Glasgow, la stileliberista ha colto la grande occasione in Europa dopo il bronzo mondiale di Budapest nei 1500 diventati olimpici. «L’altro giorno Alessia mi ha mandato un messaggio. E’ stato molto bello: quando ero piccola non avevo idoli, ma lei la seguivo, andavo al Settecolli, mi fa-
●La romana ripete la vittoria negli 800 e adesso «attacca» anche i 400. «Due vittorie come il mio modello Filippi e ora sto avvicinando Paltrinieri...»
cevo fare le foto, gli autografi, penso sia stata l’atleta a cui ne ho chiesti di più, me lo ricordo ancora. Per me è un onore riprendere lo scettro da lei».
SUPERIORE Simona tra le lacrime è uno spettacolo di sincerità: «Quest’anno ho lavorato tanto e sono riuscita a guadagnarmi due ori. Mi sembra di vivere un sogno: non lo dico spesso, ma ho dimostrato di essere superiore e mi aspettavo di vincere. Dopo gli
800 non sembravo contenta. Mi ero trattenuta. Adesso mi sono liberata. L’ho sognato tante volte, questo oro, un sogno ricorrente. Prima di venire qui volevo gli 800: sembrava impossibile vincere, e in- vece... Sono testarda, mi alleno molto anche con la testa, Christian mi ha aiutato anche da questo punto di vista: è difficile tenere la concentrazione, essere costanti tutto l’anno. Come Greg? Lui ha vinto Mondiali e Olimpiade, ancora non mi sento come lui ma magari mi sto avvicinando». E poi senza più lacrime, Simona trova pure l’ironia: «Il mio sogno era vincere l’Europeo, e l’ho vinto. Ora il mio sogno è vincere il Mondiale e anche l’Olimpiade. L’età mi avvantaggia? Magari l’americana si stuferà…ha vinto così tanto! E non è invincibile come le ha dimostrato la Pellegrini: noi italiani se ci impegniamo possiamo batterli, gli americani».
STELLA Simona è rilassata, anche se ha ancora i 400 sl, lo si nota dal gusto di voler diventare una stella: «Sto facendo strada...Devo ancora dimostrare qualcosa, ma fatemi pensare ai 400: voglio provare un brivido nuovo». Il tecnico Minotti conferma: «Il bottino è pieno, se riusciamo a mettere un altro gettone non sarebbe male. Dove migliorare? In partenza e nei passi gara». E fuori dall’acqua? «Sono sfidanzata da un po’. Ora c’è solo nuoto: non voglio sembrare una macchina, ma non ho trovato la persona giusta. E in vacanza andrò con le amiche a Lignano e poi in Messico». Per rilassarsi da tanti sacrifici: «Un anno fa dopo due 1500 ero stanca, e infatti gli 800 non sono venuti bene in finale. Invece quest’anno mi sono allenata anche per questo».