La Gazzetta dello Sport

Il fratellino di Vale «Non mi pesa la sua ombra»

«Lotto coi grandi e non mi pesa l’ombra di Vale» ●Marini: «Un podio lo fanno in tanti, 2 no. Con mio fratello rivedo i GP per correggerm­i»

- Foto: Luca Marini, domani 21 anni

Ha riguardato la gara di Brno in television­e, «due tre volte, anche con Vale». E ogni volta Luca Marini si è detto bravo, per una corsa all’attacco, dimostrand­o grande freddezza e maturità. E pazienza se, alla fine, l’unico, piccolo errore è arrivato alla staccata decisiva dell’ultimo giro, battuto per 70 millesimi da un Miguel Oliveira che si è preso per due punti anche la testa del Mondiale, scavalcand­o l’altro pilota del team Sky VR46, Pecco Bagnaia.

Luca, cosa le ha detto Valentino?

«Abbiamo cercato di capire quei punti chiave dove avrei potuto fare qualcosa di diverso, per non ripetere gli stessi errori».

C’è delusione per la mancata vittoria?

«Delusione assolutame­nte no, è molto più la felicità, soprattutt­o per la gara bellissima, piena di sorpassi, dopo essere stato veloce tutto il weekend… Sono solo contento. Penso si debbano fare le cose con calma, step by step e lavorare bene, poi i risultati arriverann­o».

Lei è freddo e razionale. Anche sabato, dopo la pole, traspariva soprattutt­o una gran calma.

«Fare la pole è stato fighissimo, anche per tutto quello che c’è stato dopo, la conferenza stampa coi piloti MotoGP, bella. Però alla fine conta molto meno della gara, ti permette solo di partire un po’ più avanti degli altri e basta».

Due podi di fila significan­o che…?

«Che il primo non è stato un caso. Un podio lo possono fare tanti, magari anche per condizioni particolar­i o fortuna. Due di fila, soprattutt­o con gare così belle, significan­o che anche io lotto coi piloti più forti».

Potevano arrivare prima?

«Sì, nel 2017 mi sono fatto male a metà stagione, quest’anno subito. Ma ciò non toglie l’ottimo lavoro fatto. Appena arrivato nel team Sky mi sono trovato bene, già in Qatar mi sentivo veloce e pronto per lottare per le posizioni migliori. Poi ci sono state un po’ di complicazi­oni, scelte sbagliate, l’infortunio. Ma ora che seguiamo un ottimo percorso, con un metodo di lavoro dettagliat­o, vengono fuori i risultati».

Si pensava che Valentino avesse ereditato il gene della velocità da papà Graziano, ora il merito va dato a mamma Stefania.

«Eh, la mamma... Ma c’è anche il babbo, dai».

Cosa le ha detto Stefania dopo la gara?

«Ah, non le ho parlato, ci siamo solo scritti messaggi. Con lei parliamo a casa, guardando la gara. È molto tecnica, dice la sua…».

Con due figli piloti c’è da soffrire. Più per lei o Valentino?

«Credo per me, con Vale ormai ci ha fatto l’abitudine. Ma non la vedo comunque come una che soffre molto».

In tanti, nel paddock, adesso dicono: «Però, Luca va forte!».

«Sono molto felice di questo. In tanti mi hanno fatto i compliment­i, io devo solo continuare così, con costanza. Mancano molte gare, poi ci sarà tutta un’altra stagione in Moto2».

Si sente sdoganato? Prima lei era soprattutt­o il fratello di Rossi, ora è Luca Marini.

«Io penso sempre che sono il fratello di Vale, lui è una parte della mia vita, e sono molto fiero e onorato di esserlo. A me piace tantissimo, mi rende orgoglioso. Non mi sono mai sentito un raccomanda­to e mai nessuno me lo ha detto. Invece capita sempre più spesso che nel paddock la gente mi fermi per chiedere una foto chiamandom­i per nome. E a me basta».

Essere il fratello di una leggenda può essere un peso immenso. Lei, invece, dimostra una bella personalit­à, non si fa condiziona­re.

«Se questo lo vedono anche altre persone è importante, bello. Sto cercando di fare il mio percorso, di seguire la mia strada, prendendo però spunto da Valentino: i suoi consigli sono sempre oro».

Domenica a Zeltweg tanti occhi saranno puntati su di lei.

«E speriamo in un altro bel weekend. Se continuiam­o con questo metodo, testa bassa e lavoro sodo, possiamo toglierci altre soddisfazi­oni».

Dietro Oliveira eravate 3 piloti dell’Academy.

«Penso che l’Academy stia facendo un ottimo lavoro, è incredibil­e come in qualche anno tanti piloti siano riusciti a migliorars­i. Ci hanno messo a disposizio­ne moto super competitiv­e, siamo nei migliori team, con programmi di allenament­o a casa dettagliat­i e fatti bene, un clima che spinge ogni pilota. Allenarsi insieme, confrontar­si, ti fa dare il massimo per batterli sempre».

Il rapporto con Pecco potrebbe cambiare?

«No, non penso. Anzi. In gara mi è piaciuto come ci siamo comportati l’uno con l’altro. Anche nei sorpassi siamo stati attenti. Un rapporto, finché non ti giochi Mondiale e vittoria a ogni gara, può andare avanti serenament­e. Siamo due persone intelligen­ti che basano la relazione innanzitut­to sul rispetto».

Bagnaia nel 2019 salirà in MotoGP con la Pramac, e lei sarà la punta del team.

«Gli obiettivi restano gli stessi, anche quest’anno sono partito per vincere più gare possibili. Nel 2019 sarà importante partire bene, ma l’anno sarà anche determinat­o da come finisce questo. Confermare i risultati degli ultimi weekend mi preparerà meglio».

Valentino corre fino al 2020…

«E io spero anche di più, magari rinnova ancora. Correre contro di lui? Perché no? Come ho sempre detto, bisogna che lui rinnovi un altro po’ e che io mi dia da fare per arrivare in MotoGP».

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IL NUMERO Sono i GP corsi sinora da Marini nel Mondiale: è il numero che identifica Rossi

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 ??  ?? ● 1. Luca a 11 anni con mamma Stefania festeggian­o Valentino per il titolo 2008; ● 2. Luca sulle spalle di Rossi a 7 anni, nel giorno in cui il Dottore conquista il titolo 2004, il primo con Yamaha; ● 3. Luca, che domani compirà 21 anni, con Valentino,...
● 1. Luca a 11 anni con mamma Stefania festeggian­o Valentino per il titolo 2008; ● 2. Luca sulle spalle di Rossi a 7 anni, nel giorno in cui il Dottore conquista il titolo 2004, il primo con Yamaha; ● 3. Luca, che domani compirà 21 anni, con Valentino,...
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