RISPETTIAMO LE SCELTE DI TORTU: IL FUTURO E’ ANCORA SUO
Dopo il quinto posto nei 100 agli Europei di atletica
Verrebbe da dire «salvate il Soldato Tortu» se alla propria salvezza Filippo non sapesse pensarci già da solo. Leggete l’intervista all’interno e scoprirete che il quinto posto di martedì, sicuramente deludente rispetto alle aspettative, non sposta di una virgola i suoi programmi. Ed è comunque una manna per l’atletica italiana, che sta perdendo nettamente il confronto diretto col nuoto. Anche perché i 100 metri alla fine della rassegna risulteranno certamente una delle gare più qualificate del programma. La cosa bella dell’enfant prodige dello sprint italiano è che non cerca mai né alibi né scuse: la tosse e il valore degli avversari non sono paraventi da mettere fra sé e le proprie consapevolezze. Tortu sa di valere e non sarà certo questo podio mancato nel primo test da primatista italiano della specialità a modificare i suoi piani per il futuro e tanto meno quelli di papà Salvino, che si proietta già verso i 200 metri. La scelta di chiudere la stagione già domenica dopo la staffetta rientra in questa ferrea programmazione in cui gli allenamenti e il riposo contano più delle gare. Non tutti hanno la stessa opinione e in effetti quel rilassamento finale a medaglia sfumata può sembrare il sintomo di una certa desuetudine alle gare di alto livello, ma le scelte del tecnico brianzolo, per quanto hanno fruttato fino a qui, vanno comprese e condivise. Non vorremmo che ora qualcuno ad alto livello alzasse il dito per proporre modifiche ai piano di lavoro di uno dei più bei ventenni che l’atletica italiana abbia mai prodotto. Ecco, più che salvare il Soldato Tortu dobbiamo rispettare l’atleta e l’uomo Filippo. Un discorso a parte meritano le scelte sulla specialità più adatta per raccogliere medaglie. Attualmente la distanza ideale per l’azzurro sarebbero i 150 metri: i 200 rappresentano sicuramente il futuro di Tortu, ma non bisogna avere fretta. Come ha dimostrato proprio un fuoriclasse come Pietro Mennea, 100 e 200 metri possono convivere nella stessa stagione, ma la resistenza alla velocità va allenata, studiata. Va anche impostata anche in base alla crescita psicofisica dell’atleta. Papà Tortu, archiviato un anno comunque eccezionale, avrà tutto l’inverno (escludendo un impegno di Filippo nei problematici 200 indoor) per pensare da dove ripartire nella prossima stagione all’aperto che sarà proiettata sui Mondiali di Doha, in programma a cavallo fra settembre e ottobre. Il tempo gioca a favore di Filippo.