Mercedes classe A, basta la parola
●La versione in uscita ha una intelligenza artificiale top: si comanda con la voce Il motore benzina da 163 Cv taglia due dei quattro cilindri se non serve potenza
Hey Mercedes. «Cosa posso fare per te?». Portami in Gazzetta. Dialogo (vocale) tra noi e l’MBUX ossia Mercedes Benz User eXperience: dopo pochi secondi, sullo schermo destro da 10,25” della Classe A, appaiono tre percorsi diversi per raggiungere la nostra redazione, in via Rizzoli 8.
SCELTA Possiamo scegliere quello che ci piace di più, per qualche ragione, o lasciare al sistema il compito di trovare il più «intelligente». E se lungo la strada, ci viene voglia di bere un caffè o comprare un giornale, basta risvegliarlo dal sonno apparente con la frase all’inizio o i comandi divisi tra volante, tunnel e schermo. Dettaglio importante: come tutte le intelligenze artificiali, se per qualche giorno useremo lo stesso percorso, penserà che lo amiamo particolarmente e quindi non proporrà alternative come se lo abituiamo a chiamare telefonicamente la stessa persona, magari tornando a casa e alla stessa ora, ce lo ricorderà quando non lo faremo.
TECNOLOGIA L’elemento che colpisce di più della quarta generazione della Classe A è la tecnologia che Mercedes Benz ha introdotto su un’auto compatta, in misura superiore a quanto offre la Classe C e persino all’attuale Classe E. Prima ancora di interpretarla ed apprezzarla (aspetto importante: bisogna avere pazienza, perché ci sono un mare di funzioni e molte sono inedite), lo si capisce quando si illuminano all’accensione i due schermi affiancati: scenografici e chiarissimi nello stesso tempo. Se l’MBUX fa da copertina in quanto novità assoluta, lo stile si guadagna l’attenzione dei tanti fan della Classe A per le forme muscolose, un’enorme presa d’aria e i fari sottili.
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IL NUMERO Sono le versioni disponibili ma solo 4 quelle a gasolio. I benzina sono invece l’1,3, il 2 litri
DIODI Questi ultimi possono essere full led (solo le versioni meno costose li hanno alogeni) o a matrice di led (optional): trattasi di 18 diodi luminosi che vengono accesi o spenti separatamente, disegnando un fascio luminoso variabile istante per istante, così da illuminare al meglio la strada senza abbagliare gli altri. L’abitacolo è molto curato. E non solo per la qualità dei materiali che rivestono la plancia e i pannelli delle porte, ma anche per la presenza di dispositivi normalmente riservati a vetture di categoria superiore, come i sedili anteriori ventilati e climatizzati (optional), o le luci di ambiente, configurabili in ben 64 tinte per la gioia degli esteti.
GAMMA Detto degli schermi, c’è anche un eccellente headup display, ma a pagamento. A conferma che il mondo sta cambiando, delle 33 versioni in gamma, solo quattro sono a gasolio e utilizzano il 1.5 da 116 Cv, tra l’altro di origine Renault. Sul fronte benzina ci sono l’1.3 da 109 e 136 Cv (anch’esso frutto della collaborazione con la Casa francese), l’1.3 da 163 e il 2.0 da 190 e 224 Cv. Noi abbiamo testato l’A200, quella da 163 Cv in allestimento Premium — gli altri tre sono Executive. Business e Sport — con l’automatico a doppia frizione e sette marce. Un propulsore molto affidabile, che prevede la disattivazione di due dei quattro cilindri per ridurre i consumi quando è richiesta poca potenza. E in definitiva, non c’è mai veramente bisogno di tirarla fuori perché la spinta è già corposa ai bassi regimi e il 7G-DCT è davvero un orologio. Non faticosa in città e rilassante sulle strade veloci dove potrete testare la guida semi-autonoma, la Classe A si muove agile e infonde vera sicurezza nel misto: il rollio è basso, gli ammortizzatori a controllo elettronico limitano bene le oscillazioni della vettura, la reattività in uscita dalle curve al top. A vigilare su possibili errori del guidatore, ovviamente i migliori sistemi di sicurezza.