La Gazzetta dello Sport

Saracco è l'ex di Coppa Alle spalle 12 anni al Fila

●Il portiere del Cosenza è entrato nel vivaio granata a 8 anni. Ora è sulla strada di Mazzarri

- Paglia

L’esordio al Grande Torino lo avrà sognato mille volte nei suoi 12 anni in granata, dai Pulcini fino alla Primavera, nel settore giovanile del Toro. Ma il destino gli ha riservato una prima volta in questo stadio che nemmeno a scommetter­ci: Umberto Saracco è il portiere del Cosenza, e domani sera nella sfida di Coppa Italia incrocerà il suo lunghissim­o passato. Sarà lui, un ragazzo del Filadelfia dei tempi moderni, a mettersi sulla strada del Toro di Mazzarri.

GRANATA PER SEMPRE Umberto Saracco è nato a Moncalieri. Ma Moncalieri è di fatto il nome presente solo sulla carta d’identità: perché Torino lo ha accolto quando era ancora un bambino. Aveva 8 anni e lo misero in porta tra i Pulcini perché era già più alto della media e tutti dicevano che fosse uno bravo. Il Toro lo prese e non lo lasciò andare fino alla Primavera, nella quale aveva Barreca e Aramu come compagni, fino a quella finale scudetto persa ai rigori l’11 giugno 2014 con il Chievo. A 24 anni ne ha fatta di strada, e da 4 anni si è trasferito a Cosenza, ai piedi della Sila. «Non posso negare che ho tifato, tifo e sempre tiferò per i granata. Giocare a Torino sarà bellissimo – ha raccontato Saracco – spero solo di godermi l’esperienza il più possibile e al meglio. Sarà una sensazione strana giocare contro la squadra in cui sono cresciuto, certamente sarà una grande emozione. Giocare in quello stadio è sempre stato uno dei miei più grandi obiettivi».

LA SERIE B C’è da scommetter­ci che, prima del fischio, il suo passato gli scorrerà tutto davanti agli occhi, con una naturale emozione, e gli sguardi andranno in tribuna a caccia della famiglia. Ma il presente è il Cosenza dove è stato un protagonis­ta dell'ultima promozione in Serie B e dove, nel 2015, ha vinto anche la Coppa Italia di Lega Pro. Sì, prima di partire calerà una lacrima e galopperan­no mille pensieri. Chissà se poi il campo cancellerà quella strana sensazione di trovarsi undici maglie granata di fronte, stavolta da avversari.

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Umberto Saracco, 24 anni, quando era nel vivaio del Toro

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