RONALD...ONE
●●rande attesa per l’alieno: maxi-sicurezza in paese Ci sarà il discorso di Agnelli E dopo 4 anni torna Elkann
La «Prima» di Cr7 a Villar Perosa Folla record per Juve A-Juve B
Cristiano Ronaldo, che ha iniziato a fare gol sulla salitella di una piccola isola, apprezzerà Villar Perosa. Cristiano ha giocato a Torshavn, dove i tetti a punta delle Far Oer costeggiano lo stadio, e ad Andorra, dove le montagne guardano il campo, eppure questo pomeriggio vivrà un’emozione particolare. CR7 alle 17 giocherà la sua prima partita in bianconero nel classico «Juve A-Juve B» nel paese più caro agli Agnelli. Il contrasto è particolare: il giocatore più planetario di sempre – Pelé, Instagram o non Instagram, non ha mai avuto 138 milioni di follower – in un paesino di 4.000 abitanti delle valli piemontesi. Non casualmente, Villar Perosa vivrà forse l’edizione più blindata di sempre. La Juventus ha venduto 5.000 biglietti e il Comune ha previsto un doppio sbarramento. Ci sarà una «zona rossa» intorno allo stadio e una «zona arancione» un po’ più ampia. Indicazione comune: senza biglietto, non si passa. Chi non lo ha acquistato può solo vedere la partita in tv, chi ha il tagliando cercherà di vedere CR7 da un metro per la classica foto. La sicurezza, presente in abbondanza, farà il possibile fino all’invasione di campo del secondo tempo, classico della casa.
ANDREA E JOHN Villar Perosa in fondo vive di riti. In «First Team: Juventus», documentario sulla Juve visibile su Netflix, c’è una scena simbolica. Andrea Agnelli parla alla squadra prima della partita in famiglia e cita i grandi campioni: «Sivori, Platini, Del Piero, Baggio, sono tutti passati da questo giardino e da questo campetto. (...) Oggi siamo a casa nostra, correte a prepararvi». Il discorso ci sarà anche quest’anno, poco ma sicuro: il presidente, la squadra e le raccomandazioni per la stagione. A differenza degli ultimi tre anni, invece, ci sarà anche John Elkann, che torna a Villar Perosa dopo un’assenza più lunga del previsto. L’ultima volta, nel 2014, arrivò con i figli e tornò a casa con la maglia di Morata: omaggio dalla Spagna. L’ALTRO «7»La Juve, invece, da qui probabilmente non se ne andrà per parecchio: il rito è unico e piace. Fino al 1985 a Villar Perosa faceva tutta la preparazione estiva, altro che Stati Uniti, ma il legame con gli Agnelli è ancora più antico. L’Avvocato fu sindaco del paese dal 1945 al 1980 e molto prima, quando era uno studente del ginnasio, passò un’estate tra queste vie per punizione: la famiglia non gradiva il 7 in condotta. Boniperti nell’era da presidente saliva al campo alle otto di mattina e convocava i calciatori per il rinnovo dei contratti. Seguiva l’ordine alfabetico e, un giocatore dopo l’altro, strappava le condizioni volute dalla proprietà, spesso senza faticare. Andrea Agnelli
ha scelto di tenere viva la tradizione ricordando anche il 1982 quando chiese a papà Umberto di sedersi a tavola vicino al capocannoniere del Mondiale, Paolo Rossi.
DUE ASSENTI Quest’anno il campione del mondo è Matuidi e, con tutto il rispetto per Blaise, per i ragazzi non è la stessa cosa. La Juve giocherà contro la Primavera come da tradizione e ovviamente non conterà il risultato, non conterà la formazione di Allegri, non conteranno le valutazioni sul rendimento dei singolo. Ecco, per il primo gol di Ronaldo si potrebbe fare un’eccezione: l’eventuale primo gol di Ronaldo in bianconero, con la 7 su sfondo bianco, sarà inevitabilmente un’emozione speciale. Davanti a Marotta, Paratici e Nedved ci sarà tutta la squadra, convocata al completo per la prima volta da inizio preparazione. Si allenerà al mattino, poi salirà a Villar Perosa come in un passato più o meno lontano hanno fatto Zoff, Platini, Baggio, Del Piero, che in queste zone venne chiamato «Godot» dall’Avvocato. Solo Benatia e De Sciglio non giocheranno, colpa di un affaticamento muscolare non grave ma abbastanza fastidioso da rinviare l’appuntamento col campo alla prossima settimana: Chievo-Juventus, prima di campionato.
OCCHI SUL 7 Gozzi Iweru e gli altri difensori della Primavera
si guarderanno intorno e soprattutto guarderanno Cristiano: chi avrebbe mai pensato di marcarlo? I tifosi e forse anche i compagni faranno lo stesso: diecimila occhi puntati sul numero 7, un acquisto che probabilmente sarebbe piaciuto anche all’Avvocato, uomo che amava le persone di carisma. Una volta, a Villar Perosa, chiamò Franco Causio e gli fece guidare la sua 131 Abarth, che il Barone gestì in qualche modo con i consigli dell’autista di famiglia. Con Cristiano, la sfida non sarebbe nemmeno divertente. Considerando il livello del garage di casa, Ronaldo domerebbe la «131» con una mano, mentre firma autografi per i 5.000 di Villar Perosa.