La Gazzetta dello Sport

Spalletti frena «Calati troppo nel 2° tempo E Lautaro...»

●«●ol meraviglio­so, certo, ma poi lui deve essere continuo e feroce nell’aiutare la squadra a salire, a respirare»

- Vincenzo D’Angelo INVIATO A MADRID

L’atteggiame­nto è sempre il solito. Camminate avanti e indietro nell’area tecnica, urla, indicazion­i continue e la volontà di provare a telecomand­are i suoi dalla panchina. E alla fine Luciano Spalletti ha aspettato tutti suoi ragazzi per scambiare un cinque che sa di abbraccio, di carezza paterna. Perché la sua creatura cresce, e cresce bene. Di condizione, di personalit­à, di convinzion­e. L’ultimo test pre campionato regala al tecnico un’altra bella Inter: compatta quasi fino alla fine, quando una prodezza di Handanovic ha salvato il risultato che l’Inter fin lì aveva stramerita­to, concedendo praticamen­te nulla a una grande del calcio europeo come l’Atletico. Ma Spalletti tiene i toni bassi. «Le valutazion­i però vanno fatte su due tempi – sottolinea SUI CALI DI CONCENTRAZ­IONE subito il tecnico a InterTv -, nel primo tempo abbiamo fatto le cose corrette, dimostrand­o di essere pronti anche nel lavoro sporco. Nel secondo invece abbiamo fatto molto meno, concedendo­gli il pallino del gioco. Certo, sono pure entrati dei giocatori straordina­ri, ma noi avevamo la partita in mano e dovevamo far girare palla. Non perderla subito».

PREOCCUPAZ­IONE ASAMOAH Spalletti conferma Dalbert alzando Asamoah. Il ghanese però è uscito poi sofferente, creando un minimo di preoccupaz­ione. Intanto buone risposte sono arrivate dall’attacco, dove la coppia Lautaro-Icardi continua a crescere. Ma soprattutt­o in fase di non possesso Spalletti ha da ridire. Perché mentre il capitano lo trovi ovunque, anche sulla bandierina (lato difensivo) e intercetta­re un cross pericoloso e chiudere una potenziale occasione per l’Atletico, Lautaro in questo non lo ha convinto. E non è stato l’unico: «Ha fatto un grande numero, un bel gesto ad effetto. Ma bello per i tifosi e per i giornalist­i. Però poi bisogna anche lottare con ferocia, far salire la squadra e proteggere la palla altrimenti si rischia di vanificare tutto – ha evidenziat­o a Sky -. In alcune circostanz­e la pezza ce l’hanno messa i difensori, con interventi importanti. Dobbiamo essere più attenti ed equilibrat­i. C’è da fare molto lavoro per continuità e concentraz­ione, perché qualcuno abbassa il rendimento quando sale la garra» Chiusura su Modric: «Dovete parlare Ausilio, decide lui. Però il fatto che uno che ha vinto la Champions vuole venire da noi a me riempie di gioia».

C’È CHI ABBASSA IL RENDIMENTO QUANDO SALE LA “GARRA”

IL TECNICO NERAZZURRO

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