Gattuso a metà «Stiamo bene e giochiamo Ma nei finali...»
●«Ci siamo rinforzati e siamo sulla strada giusta per avvicinare la Juve. Non bisogna prendere gol così: serve personalità»
L’applauso del Bernabeu è partito spontaneo, quando lo speaker ha scandito il suo nome. Ci sono accoglienze peggiori quando giochi in trasferta davanti a 55 mila persone, ma ci sono anche palcoscenici dove la gente riconosce - e ti riconosce - il passato. Rino Gattuso ha fatto parte di un Milan vincente e riconoscibile in tutto il mondo, ovvero la missione affidata da Elliott. Come ha detto ieri Maldini, per tornare in alto occorre tempo e fare le cose per bene, ma tutto sommato il Milan di Rino chiude questa estate con indicazioni positive, considerando il rango degli avversari delle ultime tre settimane. La squadra fino alla girandola di cambi ha retto abbastanza bene contro i campioni d’Europa. Che, per la cronaca, a parte Modric erano ALLENATORE MILAN tutti docenti di ruolo. Poi, ovvio, prendere due gol allo scadere di entrambi i tempi complica un po’ il tabellino e le sensazioni a caldo. «Infatti brucia racconta Gattuso -. L’anno scorso il nostro peggior difetto era essere belli e non portare nulla a casa. Ora c’è il rammarico per aver giocato una bella partita e la necessità di migliorare sotto questo aspetto. La cosa su cui lavorare è evitare di prendere gol al 46’ e al 91’. E’ facile dire che i cambi hanno abbassato la qualità, ma le cose non stanno così: se uno gioca nel Milan deve essere pronto. Sempre. Per fare questo mestiere serve personalità e non paura».
DIVARIO Gattuso parte dalle cose che non vanno, ma attenzione a non equivocare: i lati positivi non mancano, la prestazione infatti resta. «Ed è stata buona - assicura il tecnico -. La squadra sta bene di testa ed esprime un buon gioco. In generale sono molto contento, ci siamo rafforzati, il divario con la Juve resta molto ampio ma siamo giovani e sulla strada giusta: continuando di questo passo credo non ci vorrà molto tempo per colmare il divario». Anche grazie a un ex bianconero che è partito col piede giusto: «Higuain? Per essere credibile lo devi essere durante la settimana, rincuorando i compagni e non mandandoli a quel paese. Da quando è arrivato vedo tutto questo, ma solo con lui non si va da nessuna parte». Chiusura su Maldini: «Quando parla i giocatori lo ascoltano perché è coerente e ha carisma da vendere. In realtà parla poco, ma vede molto bene. Me lo tengo stretto».
HIGUAIN È UN ESEMPIO MA DA SOLO NON PUÒ BASTARCI
RINO GATTUSO