La Gazzetta dello Sport

Gattuso a metà «Stiamo bene e giochiamo Ma nei finali...»

●«Ci siamo rinforzati e siamo sulla strada giusta per avvicinare la Juve. Non bisogna prendere gol così: serve personalit­à»

- Marco Pasotto INVIATO A MADRID

L’applauso del Bernabeu è partito spontaneo, quando lo speaker ha scandito il suo nome. Ci sono accoglienz­e peggiori quando giochi in trasferta davanti a 55 mila persone, ma ci sono anche palcosceni­ci dove la gente riconosce - e ti riconosce - il passato. Rino Gattuso ha fatto parte di un Milan vincente e riconoscib­ile in tutto il mondo, ovvero la missione affidata da Elliott. Come ha detto ieri Maldini, per tornare in alto occorre tempo e fare le cose per bene, ma tutto sommato il Milan di Rino chiude questa estate con indicazion­i positive, consideran­do il rango degli avversari delle ultime tre settimane. La squadra fino alla girandola di cambi ha retto abbastanza bene contro i campioni d’Europa. Che, per la cronaca, a parte Modric erano ALLENATORE MILAN tutti docenti di ruolo. Poi, ovvio, prendere due gol allo scadere di entrambi i tempi complica un po’ il tabellino e le sensazioni a caldo. «Infatti brucia racconta Gattuso -. L’anno scorso il nostro peggior difetto era essere belli e non portare nulla a casa. Ora c’è il rammarico per aver giocato una bella partita e la necessità di migliorare sotto questo aspetto. La cosa su cui lavorare è evitare di prendere gol al 46’ e al 91’. E’ facile dire che i cambi hanno abbassato la qualità, ma le cose non stanno così: se uno gioca nel Milan deve essere pronto. Sempre. Per fare questo mestiere serve personalit­à e non paura».

DIVARIO Gattuso parte dalle cose che non vanno, ma attenzione a non equivocare: i lati positivi non mancano, la prestazion­e infatti resta. «Ed è stata buona - assicura il tecnico -. La squadra sta bene di testa ed esprime un buon gioco. In generale sono molto contento, ci siamo rafforzati, il divario con la Juve resta molto ampio ma siamo giovani e sulla strada giusta: continuand­o di questo passo credo non ci vorrà molto tempo per colmare il divario». Anche grazie a un ex bianconero che è partito col piede giusto: «Higuain? Per essere credibile lo devi essere durante la settimana, rincuorand­o i compagni e non mandandoli a quel paese. Da quando è arrivato vedo tutto questo, ma solo con lui non si va da nessuna parte». Chiusura su Maldini: «Quando parla i giocatori lo ascoltano perché è coerente e ha carisma da vendere. In realtà parla poco, ma vede molto bene. Me lo tengo stretto».

HIGUAIN È UN ESEMPIO MA DA SOLO NON PUÒ BASTARCI

RINO GATTUSO

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