Tonfo Udinese: k.o. e fischi Il Benevento in festa con Tello
●Apre Machis poi la gran rimonta dei giallorossi. Bianconeri in difficoltà
Ifischi del proprio pubblico all’Udinese e gli applausi, più che meritati, al piccolo-grande Benevento di Bucchi, capace di espugnare in rimonta la Dacia Arena e di qualificarsi al quarto turno. La prima grande sorpresa in coppa Italia arriva da Udine, dove il blasone e la differenza di categoria non hanno pesato, ma a ben guardare non c’è stato proprio nulla di sorprendente nell’esito della partita decisa al primo supplementare. Perché il calcio ha una sua logica pure in agosto e quando una squadra più razionale, organizzata e scafata come il Benevento di Bucchi s’imbatte in una ancora in via di costruzione, con tante belle idee ma con un preoccupante gap tra volere e potenza, come quella di Velazquez, allora il risultato ne diventa semplice conseguenza, lasciando intendere che i friulani sono ancora molto indietro nel loro progetto di rinnovamento. Adesso, l’eliminazione in Coppa potrebbe comportare un paio di rivisitazioni in casa bianconera. La prima sul mercato, dove una punta centrale pronta deve poter garantire concretezza e qualità nelle sere nere di Lasagna. La seconda potrebbe invece arrivare sul piano tattico, perché il 4-2-3-1 su cui Velazquez ha lavorato fin da inizio ritiro ha lasciato intravedere preoccupanti crepe là in mezzo al campo, dove Mandragora e Fofana sono stati presi in mezzo a ripetizione.
SVOLTA Superata la buriana iniziale con l’autostima dei bianconeri alzata dal ritmo del possesso palla e col fraseggio corto nella metà campo avversaria, il Benevento ha capito che avrebbe potuto far male alzando il baricentro e portando un centrocampista in più a dare fastidio in fase di impostazione friulana. Tello e Viola si sono fatti in quattro nel compito, assieme a Nocerino, abile ad accorciare e dopo la prima mezz’ora, quella in cui l’Udinese ha trovato il super gol di Machis, con un destro al volo a incrociare, i campani hanno giustamente esplorato a ripetizione la zona centrale della mediana, lasciando scoperto il nervo di un’Udinese progressivamente calata anche di condizione. La palla rubata in mezzo da Viola al 34’ del primo tempo, e sventata in corner da Larsen, ha fatto da spartiacque, seguita dai pali colti nei 10’ minuti finali prima da Nocerino e poi da Coda.
LIMITI L’Udinese si è fermata lì, consapevole di non avere ancora l’organizzazione per sopperire ai buchi centrali. La ripresa ha confermato le difficoltà, De Paul non ha infilato il raddoppio ed è calato il sipario, alzato dalla parte campana da Viola, abile a sfruttare un’incertezza di Nicolas; il portiere, alla sua prima ufficiale (Scuffet in partenza), ha prima tardato nell’uscita e poi ha lasciato scoperto il primo palo. Uno pari al 26’ e ancora tanto Benevento.
COLPACCIO Nei supplementari Tello ha infilato il raddoppio appoggiando in rete nel cuore dell’area friulana e alla fine Velazquez non ha ottenuto spinta né da Pussetto né dalla mossa disperata di Wague, alzato a centravanti. Ecco perché da oggi, forse, in casa bianconera potrebbe essere contemplato il cambio di modulo, col passaggio al 4-3-3 o al 4-4-2.