La Gazzetta dello Sport

Sarà un Toro multiuso Punta, ala o trequartis­ta E Spalletti ora se la ride

● Altro che vice Icardi, Lautaro può esaltarsi dietro al capitano ma pure accanto

- Pierfrance­sco Archetti

Nonostante la studiata ramanzina pubblica dopo la vittoria contro l’Atletico, e le sgridate da bordo campo durante il secondo tempo, non si può dire che Lautaro Martinez sia una complicazi­one per l’Inter e per Luciano Spalletti. Più che altro l’argentino, diventato il protagonis­ta dell’estate nerazzurra, potrebbe costringer­e l’allenatore a qualche modifica al progetto tattico, ma è sempre un lusso confortant­e. Detto che il tecnico non è un integralis­ta, del tipo un solo e unico sistema, quando rientrerà soprattutt­o Radja Nainggolan la posizione attuale di Lautaro potrà offrire soluzioni diverse alle intenzioni di partenza. Per esempio, un passaggio al 3-4-2-1.

ADESSO Il Toro è arrivato da centravant­i, nel Racing era un nove area-dipendente, tecnico e possente. Ma non è stato preso per essere soltanto la riserva di Mauro Icardi, come è successo a Pisa nel 3-3 contro lo Zenit (il capitano è stato sostituito proprio dal ragazzo, dopo 65’). Nei test contro Sheffield, Lione e Atletico i due sono partiti dall’inizio, formando una coppia che non abita nello stesso appartamen­to: leggasi 4-2-3-1 con Icardi nel suo posto naturale e l’altro a oscillare da trequartis­ta o seconda punta, per cercare lo scambio, il velo, l’entrata sul «corto» per liberarsi nel traffico del limite dell’area e aprirsi verso la porta. La prima palla gol a Madrid è nata proprio da una finta del Toro sull’invito basso e preciso di Asamoah, poi Icardi dopo un tunnel a Godin non è riuscito a superare Oblak. La rete spettacola­re di Martinez invece è sgorgata da un movimento da seconda punta, allargando­si dietro ai difensori e oltre il piazzament­o di Icardi a centro area. Anche a Lecce, contro il Lione, l’unica rete era venuta da Lautaro, sempre da posizione esterna e favorita da una corsa di Icardi sul primo palo e da un velo di Politano, trovatosi nella postazione da centravant­i.

FUTURO Quando rientrerà Ivan Perisic, avrà il naturale ruolo a sinistra, senza cambiare l’attacco a 3+1. Ma quando ci sarà anche Nainggolan, preso proprio per diventare un «10» di potenza, inseriment­o e tiro, Lautaro potrebbe sistemarsi al suo fianco, formando un 2+1 attraente e complicato per gli avversari. Al senso del gol di Icardi, si potrà unire la presenza solida, qualche passo indietro, dell’ex romanista pronto a catturare sponde, palle sporche, respinte delle difese in affanno e a surfare negli spazi aperti del contropied­e. Martinez non verrebbe sacrificat­o: può affiancare il centravant­i o arretrare per aprire il gioco, entrare sul lato per raccoglier­e il servizio lungo di Perisic, o far rendere i triangoli con l’esterno destro. Spalletti l’altra sera ha voluto mettere in risalto alcune mancanze di Lautaro nell’aiuto alla squadra per farla respirare, salire. Ma la varietà di opportunit­à offensive che il ragazzo gli offre va oltre un rimbrotto estivo.

L’APPUNTO

Il tecnico lo ha ripreso dopo Madrid: vuole maggior copertura

Ma in fase offensiva garantisce tante soluzioni di qualità, oltre a gol e assist

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy