La Gazzetta dello Sport

Bonucci è sereno Rappacific­azione ormai completata

●●li applausi degli juventini e i lanci per CR7: Leo punta il Chievo

- Fabiana Della Valle

@FabDellaVa­lle

Ci sono gesti che spiegano più di mille parole. L’abbraccio in villa tra Andrea Agnelli e Leonardo Bonucci (con annesso scappellot­to affettuoso del presidente bianconero all’ex pecorella smarrita) non è stato l’unico momento di ritrovata intimità per il difensore bianconero. Ci sono stati gli scambi di battute coi compagni vecchi e nuovi, ma anche gli applausi della maggioranz­a dei tifosi alla lettura delle formazioni, che hanno abbondante­mente coperto i pochi fischi. E c’è stato pure un simpatico siparietto a fine primo tempo, quando Leo è diventato l’epicentro di un capannello dirigenzia­le. Vedendolo ridere con Fabio Paratici, Pavel Nedved e Beppe Marotta si avvertiva tutta la ritrovata armonia. Ogni gesto di Bonucci era spontaneo e naturale, come se non fosse mai andato via. Lo stesso è successo in mezzo al prato, dove il difensore ha smarcato Ronaldo con la semplicità di chi ha replicato lo stesso schema con lo stesso attaccante mille e mille volte già in passato.

BENTORNATO E PERDONATO

Invece anche per lui, come per CR7, Villar Perosa è stato il primo ciak del nuovo corso. La frase detta a un tifoso fuori dalla Continassa qualche giorno dopo il suo riacquisto, «Devo rispondere sul campo», non è una banalità ma semplice verità. E’ bastato rivederlo con la 19 bianca e nera, gentilment­e restituita dall’amico e ora compagno anche di juventinit­à Mattia Perin, che ne ha usufruito giusto per la tournée americana, perché tutto tornasse come prima. Bonucci è come il compagno di giochi dell’infanzia che non vedi da un’infinità di anni: dopo un attimo di fisiologic­o imbarazzo ti sembra di non aver mai smesso di confidarti con lui. «Back to the future»: per celebrare il debutto bis il difensore ha preso in prestito il titolo di un vecchio film. Ritorno al futuro, perché il passato non si può cancellare ma chiudere in soffitta sì. Ciò che conta è solamente quello che succederà da questo momento in poi. Adesso finalmente anche i commenti social dei tifosi vanno in questa direzione: dai «Quanto ci mancavi» a «Bentornato», segno che la fuitina rossonera gli è stata perdonata.

VARIANTE TATTICA «Leo più Cristiano uguale Juve», ha scritto qualcun altro, e in effetti i due a Villar hanno dato l’impression­e di parlare la stessa lingua. Lancio da 70 metri per Ronaldo, uno che non si fa mai pregare quando si tratta di scattare e affondare, è stato uno schema apprezzato e ripetuto durante i 45 minuti in cui i due hanno giocato insieme. Allegri in zona mista ha elogiato l’esperienza e il bagaglio tecnico di Bonucci: la sua capacità di impostare dalle retrovie tornerà a essere una variante preziosa per la Juventus 5.0 del tecnico livornese, soprattutt­o tenendo conto dell’abilità di CR7 nel saper sfruttare certe situazioni di gioco.

TITOLARE A VERONA? Bonucci è stato l’unico, insieme a Dybala e Cuadrado, ad aver giocato tutta la partitella (terminata dopo una settantina di minuti a causa della solita invasione dei tifosi) e questo fa pensare che sabato potremmo già vederlo titolare accanto a Chiellini. Ha iniziato molto presto la preparazio­ne con il Milan, con cui ha fatto quasi tutta la tournée americana, e non sembra aver pagato il trasferime­nto di mezza estate. Anzi, la gioia per essere tornato a casa sembra avergli triplicato le energie.

RE DEI LANCI Bonucci nella scorsa stagione è stato il milanista che ha completato più passaggi (2736) e che ha intercetta­to più palloni (70) consideran­do tutte le competizio­ni. Ha giocato 50 gare da titolare, solo Kessie (53) ha fatto meglio tra i giocatori di movimento del Milan; 423 i lanci totali, con una media a partita di 12,09, ben al di sopra della media ruolo (5,46). Leo è stato anche l’unico difensore ad aver segnato almeno due gol in ognuno degli ultimi cinque campionati di Serie A. L’ultima rete la fece poco più di quattro mesi fa all’Allianz Stadium, ma da avversario, e i tifosi della Juventus (che lo avevano accolto con tanti fischi) non gradirono l’esultanza. Tornerà nella sua arena con la vecchia maglia tra 11 giorni, prima ci sarà la gara di apertura della Serie A 2018-19 al Bentegodi, contro il Chievo. Dove Bonucci conta di fare altri passi avanti per riconquist­are i tifosi. Un altro lancio millimetri­co per Ronaldo, che poi si trasforma in un gol per la Juventus come è successo a Villar Perosa, potrebbe essere più che sufficient­e.

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 ?? LIVERANI ?? Il messaggio di un tifoso per Bonucci a Villar Perosa
LIVERANI Il messaggio di un tifoso per Bonucci a Villar Perosa
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Leonardo Bonucci, 31 anni, difensore centrale. Ha giocato 7 stagioni nella Juventus (dal 2010 al 2017), poi un anno al Milan prima del recente ritorno in bianconero GETTY IMAGES

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