Anche Nedved getta la maschera: «Vinciamo tutto»
●Il vicepresidente: «Aver portato qui Ronaldo è eccezionale, ma sono fiero del colpo Emre Can. Lo volevano tutti»
Per i tifosi resta sempre un idolo, l’uomo che nel 2003 non potè giocare la finale di Champions col Milan per un cartellino giallo evitabile dopo un inutile fallo a centrocampo su Steve McManaman del Real Madrid. Con gli anni Pavel Nedved si è trasformato: da formidabile centrocampista che abbinava qualità e quantità ai massimi standard a figura dirigenziale sempre più apprezzata nell’organigramma della Juventus. Il boemo aveva iniziato come consigliere speciale allo sviluppo tecnico della prima squadra e del vivaio, poi nell’ottobre 2015 la nomina a vicepresidente. Il suo approccio alla professione è lo stesso di quando portava a spasso la chioma bionda per gli stadi d’Europa. La sua faccia in zona mista dopo la sconfitta al 90’ col Napoli nell’ultimo campionato era tutta un programma. Per Nedved la Juve non è solo il club che gli paga lo stipendio. Il senso di appartenenza viene fuori anche quando Pavel parla ai microfoni della nuova Juventus TV dopo la kermesse di domenica a Villar Perosa. «L’atmosfera l’ho vissuta già tante volte in passato. È una sensazione bellissima, unica. Qui devi capire che cosa significa la Juventus quando sei un nuovo giocatore. È una giornata speciale e i tifosi te lo fanno capire subito. Il discorso del presidente? Da giocatore provavo brividi, sapevo cosa significava la famiglia Agnelli in Italia e per la Juve. Ti dava una carica pazzesca. È speciale essere qua e tutti i giocatori lo sentono dal primo giorno»
NON SOLO CR7 Anche per Nedved aver portato CR7 a Torino è qualcosa di formidabile, ma da uomo di campo non riduce il discorso a un solo giocatore, per quanto fenomenale. «Che siamo riusciti a portare Ronaldo alla Juve è una cosa eccezionale, ci farà fare un ulteriore passo in avanti in Europa. Anche tutto il calcio italiano ne trarrà giovamento. Ma io sono molto contento anche per l’arrivo di Emre Can. Se ne parla pochissimo, ma lo volevano tutte le big d’Europa e l’abbiamo preso noi. È un giocatore che dà tantissima sostanza, perfetto tatticamente e tecnicamente. È un tipico tedesco che sa giocare bene la palla, vedrete che sarà molto importante per noi. Cancelo? Ho visto pochi giocatori che si sono inseriti nella Juve con la sua personalità, con la sua tecnica e con la sua vivacità. Sarà importante in questa stagione, soprattutto in Europa»
HO VISTO POCHI GIOCATORI INSERIRSI CON LA SUA PERSONALITÀ PAVEL NEDVED SULL’IMPATTO DI CANCELO
VERSO IL CHIEVO Il finale serve a ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, come la Juventus 2018/19 approccerà la stagione in cui la Champions League non è più catalogata alla voce «sogno», ma si trasferisce ufficialmente alla sezione «obiettivo». «Gli obiettivi della Juve non cambiano mai.Quello che conta per noi è vincere ogni partita, non solo le più importanti. E lo vogliamo dimostrare fin dal debutto in campionato contro il Chievo».