Buffon, Juve nel cuore E Parigi già ai suoi piedi
●●igi conquista i nuovi tifosi con due parate e rispondendo alle domande in francese: «Ronaldo arricchirà un gruppo formidabile»
Promosso a pieni voti. Anche per la pronuncia. Il debutto a quarant’anni in Ligue 1 di Gianluigi Buffon, sotto gli occhi dell’emiro del Qatar, non poteva andare meglio. Non solo per i due interventi salva porta, ma pure perché l’ex bianconero si è conquistato subito i favori di tifosi e giornalisti esprimendosi nella lingua di Molière. Ma poi il portiere si è rimesso in carreggiata italiana per parlare della sua Juventus, mai lontana dal cuore, e con quel Ronaldo in più che ormai fa sognare il popolo dello Stadium.
DISPIACERI «Mi auguro – ha spiegato Buffon – che Ronaldo dia alla Juve quello che ha dato in tutte le squadre in cui ha già giocato. E spero che non le darà più quei dispiaceri che invece ci aveva inflitto negli ultimi anni. La Juve per lo meno si è levata un avversario importante, e se l’è portato a casa. Ma il colpo Ronaldo non mi sorprende. La Juve ha una capacità dirigenziale, un presidente, una storia, una tifoseria, un gruppo di giocatori talmente importanti e seri che se non vince ci va almeno vicino».
CHIC Lezioni per il Psg con cui è sbocciato l’idillio. Anche per essersi espresso in francese davanti ai microfoni. Un dettaglio non da poco in un Paese che ha sempre rinfacciato a Ibrahimovic di parlare in inglese o al limite in italiano, nonostante le quattro stagioni vissute nella capitale. Buffon invece si è già immerso nella nuova dimensione, riuscendo tra un allenamento e l’altro a fare un giro al Louvre, un paio di passeggiate in Place Vendôme e Place des Vosges, come raccontato al Parisien. L’accento magari è ancora molto italiano, ma in Francia fa chic. E poi lo stile, un po’ autoironico sulla dizione, ha completato l’opera facendo sorridere i cronisti: «Sono soddisfatto dell’esordio e di non aver preso gol. Le mie parate sono anche per dirigenti, tifosi e i compagni di squadra che mi hanno accolto molto bene».
LEADER Il Parco dei Principi in effetti lo ha già elevato a idolo dedicandogli un coro al suo ingresso in campo, applaudendolo a ogni pallone toccato e sulle parate, garanzia di porta inviolata. Gigi è stato accolto calorosamente anche dai nuovi colleghi, come racconta il capitano Thiago Silva: «E’ un leader, un vincente. Con campioni così è tutto più facile. E in più ci parliamo in italiano in campo».
SENSAZIONI In francese invece l’italiano si è espresso davanti ai microfoni, senza interprete, mettendo a frutto i venti giorni di lezioni online seguite di sua iniziativa: «Ho vissuto sensazioni nuove, quelle che andavo cercando. E che sapevo
QUALITÀ ELEVATA, MA DOBBIAMO IMPARARE A SOFFRIRE IN 11 GIANLUIGI BUFFON SULLA SUA NUOVA SQUADRA
GIGI È UN VERO LEADER. E FRA DI NOI PARLIAMO ITALIANO... THIAGO SILVA SULL’ ARRIVO DI BUFFON
di poter vivere ancora. Sapevo di avere capacità e qualità mentale e fisica per potermi ritagliare altre belle soddisfazioni». Il tutto ormai con la maglia del Psg su cui si è già fatto un’idea precisa: «Siamo una squadra forte con un elevatissimo tasso di qualità. Se diventiamo squadra capace di soffrire insieme, magari ogni tanto dovendo difendere in modo compatto, possiamo fare grandi cose». Intanto Buffon ha raccolto già un bel 6 in pagella dell’Equipe, da tradurre sette in italiano essendo cinque la sufficienza in Francia: «Acclamato ad ogni tocco del pallone, non ha sbagliato l’esordio». Promosso, con lo stesso voto anche dal Parisien. Positivi i commenti sui vari siti. Ed è solo l’inizio.