Insigne scopre com’è dura la vita senza gol
●Niente acuti nel precampionato, deve entrare in forma per tornare leader
La sua è una strana estate. Diversa, priva di emozioni. Qualcosa gli manca. Il gol, per esempio. Nelle sei amichevoli giocate in questa fase iniziale della stagione, Lorenzo Insigne non ha mai centrato le porte avversarie. Ci ha provato, con le sue solite conclusioni a giro, sul palo più lontano, dove i portieri difficilmente arrivano per sventare la minaccia. Ma anche in quei tiri c’è stato qualcosa di diverso, a partire dalla convinzione. L’impressione è che l’attaccante napoletano non l’abbia cercata con decisione, la rete. Qualcosa di buono l’ha fatto intravedere soltanto contro il Chievo, nell’amichevole che ha chiuso il lungo ritiro in Trentino: l’apertura da sinistra a destra per il tiro al volo vincente di Simone Verdi resta uno dei pezzi migliori del suo repertorio tecnico.
IN RITARDO Se non si conoscesse il talento di Lorenzo Insigne, il primo a doversi preoccupare del momento che sta attraversando dovrebbe essere proprio Carlo Ancelotti che intorno a lui sta provando a impiantare il nuovo Napoli e le sue idee. Diverse, certo, da quelle di Maurizio Sarri, ma restano pur sempre quelle dell’allenatore più vincente in circolazione. Dunque, potrebbe essere soltanto questione di tempo, affinché tutta la squadra risponda alle esigenze del nuovo tecnico. L’impressione è che la questione, nel caso dell’attaccante, sia soltanto di carattere fisico, perché fondamentalmente per lui è cambiato poco, è sulla sua fascia che si sviluppa la parte più incisiva del gioco napoletano. Soluzione che lo tiene sempre nel vivo dell’azione, dove lui è impegnato in un movimento diverso, che lo porta più ad assistere che a concludere.
IL CLAN Quello degli orfani di Sarri è robusto. Non è casuale se la vecchia guardia stenta a ripartire. Il problema non è soltanto Insigne e il suo apporto che sta venendo meno, perché le difficoltà ci sono in ogni reparto. Centrocampo e difesa dovranno memorizzare le nuove indicazioni, modificare quelli che per un triennio sono stati movimenti abitudinari dettati dal precedente allenatore. In fretta, però, perché sabato è già campionato. L’allarme scattato durante la tournée europea può essere indicativo di una sofferenza, ma Ancelotti avrà il tempo per cancellare le delusioni di questa prima parte di agosto, così come Insigne avrà la possibilità di ritornare ad essere il vero leader.