Un Gallo da sogno Toro, ecco i segreti del nuovo Belotti: muscoli e sorrisi
●●razie ad una preparazione mirata l’attaccante è già quasi al top. Mazzarri: «Una grande risorsa»
Il Gallo elastico. Pochi l’hanno notato dagli spalti, ma la panchina del Toro ha visto benissimo. Succede tutto al minuto 32 del primo tempo contro il Cosenza, due sere fa: a due passi dalla porta avversaria, Belotti va a terra in un contrasto con Idda, il pallone schizza via lontano, ma l’attaccante con una sorprendente reattività si rialza e in un attimo lo raggiunge bloccandolo di nuovo. Una sequenza di movimenti rapidissima e quasi impossibile, oltre che rischiosa, in soggetti normodotati, perché si tratta di un gesto atletico che richiede fibre bianche perfettamente allenate. Come, appunto, nel caso dell’attaccante granata.
SEGRETO Il super Belotti di questo inizio stagione non nasce per caso. Dietro alla condizione assolutamente eccezionale del giocatore, c’è innanzitutto la serenità a livello mentale con la quale Belotti si è presentato al raduno a inizio luglio: futuro granata per lui già scritto, zero sirene del mercato, testa libera dai cattivi pensieri o dalle preoccupazioni. E qui sta la prima, grande differenza rispetto al passato. Il resto del lavoro è arrivato a Bormio, grazie al lavoro personalizzato — sul Gallo, ma pure su tutti gli elementi della rosa di Mazzarri — che ha permesso di calibrare due settimane di una preparazione fisicamente molto intensa massimizzando i carichi di lavoro , ma riducendo al minimo il rischio di infortuni. La prova? L’unico k.o. vero e proprio è arrivato dallo stop di Bonifazi (ernia), per un motivo slegato totalmente dal lavoro sul campo. Nel caso di Belotti, dotato di una muscolatura poderosa, che al tempo stesso deve però essere allenata per mantenere la giusta elasticità, il risultato è stato persino superiore alle attese.
NUMERI DA URLO Per capire, basta un dato: dell’intera rosa di Mazzarri, nelle sei amichevoli di precampionato il bomber del Toro, oltre che il giocatore più prolifico (nove gol, ai quali bisogna aggiungere la doppietta di domenica in coppa Italia) è stato pure il più u tilizzato: ben 394’ complessivi in campo. Meglio di Nkoulou (392’), Meité (389’), Rincon (372’) e persino Sirigu (371’). Una combinazione testa-fisico che ha sorpreso in positivo anche lo staff tecnico granata, piacevolmente stupito dallo stato di forma già raggiunto dal capitano.
VANTAGGI I benefìci in fase realizzativa sono facilmente immaginabili, e comunque confermati dai gol sin qui segnati. Ma c’è un altro aspetto benaugurante in vista del campionato che parte domenica. Una preparazione così efficace del Gallo gli dovrebbe sulla carta consentire anche di evitare il rischio di possibili infortuni, come avvenuto nella passata stagione. E’ vero che in entrambi i casi — a inizio ottobre durante la partita contro il Verona e subito dopo Natale in allenamento — si era trattato di un guaio legato al ginocchio destro, ma una muscolatura così solida e al tempo stesso elastica dovrebbe proteggerlo di più anche a livello articolare. «Se continuerà su questa strada, Andrea si rivelerà una grandissima risorsa per il Torino di quest’anno», si lascia scappare Walter Mazzarri, riconoscendo implicitamente la bontà del lavoro svolto sin qui dall’attaccante sul campo e dal club a livello di metodologia di preparazione.
EQUILIBRIO Non un Belotti trasformato in robot da area di rigore, perché equivarrebbe a snaturarne le caratteristiche,ma un giocatore capace di tirare fuori il meglio di sé dall’esaltazione delle proprie doti atletiche insieme a uno stato mentale di assoluta serenità. Sembra facile, a dirsi, ma la realtà dice cose molto diverse. Ed in questa ottica va letta anche la scelta di Mazzarri, condivisa in toto dalla società e dal presidente Cairo, di andare avanti a fari spenti evitando quelle dichiarazioni troppo ottimistiche che un anno fa di questi tempi ad inizio stagione, con la vecchia gestione tecnica, avevano caricato di eccessive pressioni lo spogliatoio, diventando alla lunga un fardello impossibile da sostenere, di fronte a risultati non sempre all’altezza delle previsioni. Certo che se questo è il Belotti 2018-19, e se quanto visto sinora intorno a lui è davvero il Toro prossimo venturo, Mazzarri si troverà molti riflettori puntati addosso. Perchè se il buongiorno si vede dal mattino...
L’ESTATE Nessun dubbio sul suo futuro granata: anche questo ha aiutato il giocatore
In ritiro ha lavorato duro, ma sempre con atteggiamento molto positivo