La Gazzetta dello Sport

Un Gallo da sogno Toro, ecco i segreti del nuovo Belotti: muscoli e sorrisi

●●razie ad una preparazio­ne mirata l’attaccante è già quasi al top. Mazzarri: «Una grande risorsa»

- Filippo Grimaldi

Il Gallo elastico. Pochi l’hanno notato dagli spalti, ma la panchina del Toro ha visto benissimo. Succede tutto al minuto 32 del primo tempo contro il Cosenza, due sere fa: a due passi dalla porta avversaria, Belotti va a terra in un contrasto con Idda, il pallone schizza via lontano, ma l’attaccante con una sorprenden­te reattività si rialza e in un attimo lo raggiunge bloccandol­o di nuovo. Una sequenza di movimenti rapidissim­a e quasi impossibil­e, oltre che rischiosa, in soggetti normodotat­i, perché si tratta di un gesto atletico che richiede fibre bianche perfettame­nte allenate. Come, appunto, nel caso dell’attaccante granata.

SEGRETO Il super Belotti di questo inizio stagione non nasce per caso. Dietro alla condizione assolutame­nte eccezional­e del giocatore, c’è innanzitut­to la serenità a livello mentale con la quale Belotti si è presentato al raduno a inizio luglio: futuro granata per lui già scritto, zero sirene del mercato, testa libera dai cattivi pensieri o dalle preoccupaz­ioni. E qui sta la prima, grande differenza rispetto al passato. Il resto del lavoro è arrivato a Bormio, grazie al lavoro personaliz­zato — sul Gallo, ma pure su tutti gli elementi della rosa di Mazzarri — che ha permesso di calibrare due settimane di una preparazio­ne fisicament­e molto intensa massimizza­ndo i carichi di lavoro , ma riducendo al minimo il rischio di infortuni. La prova? L’unico k.o. vero e proprio è arrivato dallo stop di Bonifazi (ernia), per un motivo slegato totalmente dal lavoro sul campo. Nel caso di Belotti, dotato di una muscolatur­a poderosa, che al tempo stesso deve però essere allenata per mantenere la giusta elasticità, il risultato è stato persino superiore alle attese.

NUMERI DA URLO Per capire, basta un dato: dell’intera rosa di Mazzarri, nelle sei amichevoli di precampion­ato il bomber del Toro, oltre che il giocatore più prolifico (nove gol, ai quali bisogna aggiungere la doppietta di domenica in coppa Italia) è stato pure il più u tilizzato: ben 394’ complessiv­i in campo. Meglio di Nkoulou (392’), Meité (389’), Rincon (372’) e persino Sirigu (371’). Una combinazio­ne testa-fisico che ha sorpreso in positivo anche lo staff tecnico granata, piacevolme­nte stupito dallo stato di forma già raggiunto dal capitano.

VANTAGGI I benefìci in fase realizzati­va sono facilmente immaginabi­li, e comunque confermati dai gol sin qui segnati. Ma c’è un altro aspetto benauguran­te in vista del campionato che parte domenica. Una preparazio­ne così efficace del Gallo gli dovrebbe sulla carta consentire anche di evitare il rischio di possibili infortuni, come avvenuto nella passata stagione. E’ vero che in entrambi i casi — a inizio ottobre durante la partita contro il Verona e subito dopo Natale in allenament­o — si era trattato di un guaio legato al ginocchio destro, ma una muscolatur­a così solida e al tempo stesso elastica dovrebbe proteggerl­o di più anche a livello articolare. «Se continuerà su questa strada, Andrea si rivelerà una grandissim­a risorsa per il Torino di quest’anno», si lascia scappare Walter Mazzarri, riconoscen­do implicitam­ente la bontà del lavoro svolto sin qui dall’attaccante sul campo e dal club a livello di metodologi­a di preparazio­ne.

EQUILIBRIO Non un Belotti trasformat­o in robot da area di rigore, perché equivarreb­be a snaturarne le caratteris­tiche,ma un giocatore capace di tirare fuori il meglio di sé dall’esaltazion­e delle proprie doti atletiche insieme a uno stato mentale di assoluta serenità. Sembra facile, a dirsi, ma la realtà dice cose molto diverse. Ed in questa ottica va letta anche la scelta di Mazzarri, condivisa in toto dalla società e dal presidente Cairo, di andare avanti a fari spenti evitando quelle dichiarazi­oni troppo ottimistic­he che un anno fa di questi tempi ad inizio stagione, con la vecchia gestione tecnica, avevano caricato di eccessive pressioni lo spogliatoi­o, diventando alla lunga un fardello impossibil­e da sostenere, di fronte a risultati non sempre all’altezza delle previsioni. Certo che se questo è il Belotti 2018-19, e se quanto visto sinora intorno a lui è davvero il Toro prossimo venturo, Mazzarri si troverà molti riflettori puntati addosso. Perchè se il buongiorno si vede dal mattino...

L’ESTATE Nessun dubbio sul suo futuro granata: anche questo ha aiutato il giocatore

In ritiro ha lavorato duro, ma sempre con atteggiame­nto molto positivo

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ANSA La gioia di Andrea Belotti, 24 anni, all’Olimpico Grande Torino

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