Bologna s’innamora di Fort Inzaghi «Da pelle d’oca...» Il volo di SuperPippo
●In 13.000 per la vittoria sul Padova. Il tecnico: «Sudore e fatti per un entusiasmo così». Gli sms notturni e i 4 capitani
Un’infiammazione. Buona e contagiosa. E un fanatismo sano, non da ansia ma da «fire and desire» come da slogan spalmato ad inizio stagione da Joey Saputo. In una squadra che non ha assegnato la maglia numero 10 ecco Pippo Inzaghi, leader capace di infiammare una città spargendo senso e scosse, costruendo un Fortino perfettibile ma colmo di forza propositiva. Bologna lo ha capito. «Ho avuto la pelle d’oca...» confida Pippo ad amici dopo la serata di Coppa Italia: quasi 13.000 tifosi che si alzano e applaudono dopo un 2-0 al Padova e a tre passi da Ferragosto. Non si vedeva da tempo. Bologna ha fame di calcio. Pippo ha trovato la sua tavola.
SMS DI NOTTE Apparecchiarla, adesso, è compito suo. C’è già tanto: bisogna sistemarla partendo dalla compattezza difensiva e far emergere quel che di buono c’è. Perché il buono esiste. La città che ha vissuto un recente passato di noia, adesso si vede negli occhi di questo quarantacinquenne che studia calcio fino allo sfinimento per riattivare entusiasmo e sudore. Si confronta coi suoi collaboratori e decide, sempre secondo il 3-5-2, impianto per il quale il club vuole dargli motore e anche paracaduti in caso di infortuni, e l’arrivo di Danilo è anche da vedere in questa ottica. Pippo pensa e ragiona calcio. Quando la mattina arriva al campo dice «Ieri notte ho pensato che...», al ds Bigon sono arrivati anche sms notturni perché l’intuizione è arrivata a quell’ora: dormire poco, pensare molto, agire subito.
PORTE APERTE Con Pippo è già previsto che ci saranno 2-3 allenamenti settimanali aperti alla gente. Che lo adora. «L’affetto va ricambiato solo coi fatti, dando tutto quello che abbiamo, Bologna vuole vedere gente che lotta, che suda la maglia - dice Pippo -. Anch’io ho ricevuto applausi ma ancora non li merito: quello che i tifosi hanno fatto dopo la vittoria contro il Padova non succede sempre». La sensazione è che pure gli abbonamenti scavalcheranno la cifra di un anno fa (poco più di 13.000). «Io e i miei giocatori dice Pippo - dobbiamo sentire questo debito di riconoscenza».
PAROLE-CHIAVE Superpippo, col lavoro e la ricerca della perfezione, ha conquistato una città che sa voler bene e che ha voglia di voler bene: curava i dettagli sui difensori avversari quando giocava, li cura adesso che non lascia nulla all’improvvisazione. Maniacale, ma in senso buono; propositivo. E con dieci parole-chiave: meritocrazia, sudore, lotta, entusiasmo, praticità, lealtà, intensità, mordere, compattezza, gol. Il suo Bologna non ruba ancora l’occhio - l’approccio all’area avversaria necessita di meno frenesia e più varianti, servono alternative di sviluppo alla sola regia - ma ha ritrovato nel dna la voglia di combattere. «Dobbiamo avere più personalità e trovare più giocate, essere più intraprendenti anche nel cercare la palla sui piedi delle punte, ma lo spirito è giusto». Ieri, su Instagram, ha aggiunto: «Ottimo inizio ragazzi!».
FASCIA FISSA E GIREVOLE Pippo è ben consapevole di avere una squadra più alta e più muscolosa di quella di un anno fa e con... 4 capitani. Il titolare della fascia è Blerim Dzemaili, poi ci sono Da Costa, Palacio e Poli. «Mi piacerebbe poter giocare in deroga con quattro capitani insieme, purtroppo non si può ha detto -. Ma di leader qui ne ho tanti: più di quanti potessi immaginare». Non si stupisca nessuno se per esempio la fascia la vestirà Da Costa con anche Dzemaili in campo. E se alla lunga Pippo facesse come Tite, c.t. del Brasile? Fascia girevole, tutti responsabilizzati, anche se lo sono già.