La Gazzetta dello Sport

Bologna s’innamora di Fort Inzaghi «Da pelle d’oca...» Il volo di SuperPippo

●In 13.000 per la vittoria sul Padova. Il tecnico: «Sudore e fatti per un entusiasmo così». Gli sms notturni e i 4 capitani

- Matteo Dalla Vite INVIATO A BOLOGNA

Un’infiammazi­one. Buona e contagiosa. E un fanatismo sano, non da ansia ma da «fire and desire» come da slogan spalmato ad inizio stagione da Joey Saputo. In una squadra che non ha assegnato la maglia numero 10 ecco Pippo Inzaghi, leader capace di infiammare una città spargendo senso e scosse, costruendo un Fortino perfettibi­le ma colmo di forza propositiv­a. Bologna lo ha capito. «Ho avuto la pelle d’oca...» confida Pippo ad amici dopo la serata di Coppa Italia: quasi 13.000 tifosi che si alzano e applaudono dopo un 2-0 al Padova e a tre passi da Ferragosto. Non si vedeva da tempo. Bologna ha fame di calcio. Pippo ha trovato la sua tavola.

SMS DI NOTTE Apparecchi­arla, adesso, è compito suo. C’è già tanto: bisogna sistemarla partendo dalla compattezz­a difensiva e far emergere quel che di buono c’è. Perché il buono esiste. La città che ha vissuto un recente passato di noia, adesso si vede negli occhi di questo quarantaci­nquenne che studia calcio fino allo sfinimento per riattivare entusiasmo e sudore. Si confronta coi suoi collaborat­ori e decide, sempre secondo il 3-5-2, impianto per il quale il club vuole dargli motore e anche paracaduti in caso di infortuni, e l’arrivo di Danilo è anche da vedere in questa ottica. Pippo pensa e ragiona calcio. Quando la mattina arriva al campo dice «Ieri notte ho pensato che...», al ds Bigon sono arrivati anche sms notturni perché l’intuizione è arrivata a quell’ora: dormire poco, pensare molto, agire subito.

PORTE APERTE Con Pippo è già previsto che ci saranno 2-3 allenament­i settimanal­i aperti alla gente. Che lo adora. «L’affetto va ricambiato solo coi fatti, dando tutto quello che abbiamo, Bologna vuole vedere gente che lotta, che suda la maglia - dice Pippo -. Anch’io ho ricevuto applausi ma ancora non li merito: quello che i tifosi hanno fatto dopo la vittoria contro il Padova non succede sempre». La sensazione è che pure gli abbonament­i scavalcher­anno la cifra di un anno fa (poco più di 13.000). «Io e i miei giocatori dice Pippo - dobbiamo sentire questo debito di riconoscen­za».

PAROLE-CHIAVE Superpippo, col lavoro e la ricerca della perfezione, ha conquistat­o una città che sa voler bene e che ha voglia di voler bene: curava i dettagli sui difensori avversari quando giocava, li cura adesso che non lascia nulla all’improvvisa­zione. Maniacale, ma in senso buono; propositiv­o. E con dieci parole-chiave: meritocraz­ia, sudore, lotta, entusiasmo, praticità, lealtà, intensità, mordere, compattezz­a, gol. Il suo Bologna non ruba ancora l’occhio - l’approccio all’area avversaria necessita di meno frenesia e più varianti, servono alternativ­e di sviluppo alla sola regia - ma ha ritrovato nel dna la voglia di combattere. «Dobbiamo avere più personalit­à e trovare più giocate, essere più intraprend­enti anche nel cercare la palla sui piedi delle punte, ma lo spirito è giusto». Ieri, su Instagram, ha aggiunto: «Ottimo inizio ragazzi!».

FASCIA FISSA E GIREVOLE Pippo è ben consapevol­e di avere una squadra più alta e più muscolosa di quella di un anno fa e con... 4 capitani. Il titolare della fascia è Blerim Dzemaili, poi ci sono Da Costa, Palacio e Poli. «Mi piacerebbe poter giocare in deroga con quattro capitani insieme, purtroppo non si può ha detto -. Ma di leader qui ne ho tanti: più di quanti potessi immaginare». Non si stupisca nessuno se per esempio la fascia la vestirà Da Costa con anche Dzemaili in campo. E se alla lunga Pippo facesse come Tite, c.t. del Brasile? Fascia girevole, tutti responsabi­lizzati, anche se lo sono già.

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LAPRESSE Filippo Inzaghi, 45 anni, al primo anno alla guida del Bologna

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