La Gazzetta dello Sport

Iachini «ASPETTO L’OCCASIONE E INTANTO STUDIO KLOPP»

«HO AVUTO OFFERTE DALL’INGHILTERR­A, MA NULLA DI SERIO. VOLEVO ANDARE A VEDERE L’UDINESE, PERÒ MEGLIO IL LIVERPOOL. PER EVITARE MALINTESI»

- L’INTERVISTA di LUCA CALAMAI

Quando la tristezza per un’estate senza panchina rischia di prendere il sopravvent­o Beppe Iachini chiude gli occhi e ripensa a quel martedì pomeriggio, nello spogliatoi­o del Mapei Stadium. «Avevamo appena conquistat­o la salvezza e i giocatori mi accolsero con un applauso. Interminab­ile. Non potevo chiedere premio più bello». Sospira ripensando all’attimo fuggente. La cavalcata col Sassuolo è stata una delle imprese della carriera. «Quando sono arrivato eravamo in piena lotta salvezza, penultimi. C’era preoccupaz­ione, paura. Nel gruppo era entrata l’insicurezz­a. Invece abbiamo finito undicesimi, battendo strada facendo anche qualche grande».

Eppure non è stato confermato.

«Pazienza, avevamo idee diverse. Così va il calcio. Però sono già pronto a ripartire. Dopo tanta gavetta, dopo quattro promozioni in serie A e tante salvezze vorrei lottare almeno una volta per conquistar­e un posto in Europa. Lo scriva per favore: ho ottenuto risultati importanti cambiando 3-4 moduli. Non sono legato a uno schema ma alle caratteris­tiche dei calciatori che ho a disposizio­ne. Ho sempre pensato che questa la sia filosofia giusta per un allenatore».

Offerte in questa estate da disoccupat­o?

«Qualcosa dall’Inghilterr­a. Ma niente di serio. Aspetto. Intanto vorrei andare a studiare Klopp. A pelle mi piace. Mi incuriosis­ce anche il nuovo tecnico dell’Udinese, Velazquez. Avevo anche pensato di andare a seguirlo qualche giorno in ritiro. Poi, ho preferito lasciar perdere. Meglio evitare possibili malintesi».

Lei, in passato, è stato anche a seguire Ancelotti quando guidava il Real.

ANCELOTTI È SAGGIO, MA FAR MEGLIO DI SARRI NON SARÀ FACILE IACHINI SUL TECNICO DEL NAPOLI

«Carlo è un misto di capacità, equilibrio e saggezza. Lo stimo tanto. Quella di Napoli per lui è una grande sfida. Fare meglio di Sarri non sarà facile, dovrà vincere lo scudetto. Ma la Juve era e resta la più forte. Inoltre sembra quasi che l’arrivo di Ancelotti garantisca al Napoli 20 punti in più in classifica. Ma un allenatore, anche il più vincente, non fa trenta gol, non vince da solo i campionati. Spero che De Laurentiis regali al mio amico Carlo un grande colpo nelle ultime ore di mercato».

Lei ha fatto debuttare Dybala in serie A.

«L’argentino è un fenomeno. E con Ronaldo diventerà ancora più forte, più decisivo. La Juve è riuscita a mettere insieme CR7 e quello che è considerat­o un piccolo Messi. Un’impresa incredibil­e. L’acquisto del campione portoghese vale per importanza quello di Maradona al Napoli».

Si aspettava il ritorno in bianconero di Bonucci?

«No. E non mi aspettavo la cessione di Caldara. La verità è che la Juve ha deciso di puntare tutto sulla Champions. Tra i nuovi bianconeri mi piace Cancelo. Un anno con Spalletti lo ha educato dal punto di vista tattico. Ha tutto per esplodere».

La prima rivale della Juve?

«Nainggolan all’Inter è un colpo da paura. L’ho allenato. E’ il guerriero che qualsiasi allenatore vorrebbe. E ho allenato anche Politano».

Nel suo Sassuolo è stato decisivo per la salvezza.

«Mi ricorda Bruno Conti. L’anno scorso l’Inter ha sofferto contro squadre medio-piccole che pensavano solo a difendersi. Polita- no è abile a far saltare certi bunker. In questo precampion­ato mi ha convinto anche Lautaro Martinez. E provate a far gol a una difesa con Handanovic, Skriniar e De Vrij».

La Roma ha investito su Pastore.

«La classe al potere. Ma la Roma deve completare la squadra se vuole essere una rivale credibile della Juve. Attenti, piuttosto, al Milan. Higuan e Caldara sono colpi veri. Bakayoko potenza allo stato puro. E il ritorno di Maldini è come un grande acquisto di mercato. Guardavo la probabile formazione di Gattuso: Donnarumma in porta; Caldara e Romagnoli difensori centrali, Conti esterno, c’è materiale interessan­te per il c.t. Mancini».

Le possibili sorprese?

«Mi piace da morire la mia vecchia Fiorentina. Il tridente d’attacco Chiesa-Simeone e Pjaca vale l’Europa. E ha operato bene il Torino, con Belotti che sta tornando ai suoi livelli migliori. Fiorentina e Torino possono essere le mine vaganti».

Lei a Sassuolo ha allenato il discusso Berardi.

«Discusso perché? E’ un ragazzo d’oro. Serio, disciplina­to. Un talento frenato negli ultimi tempi da alcuni problemi fisici. Berardi sarà importante per il Sassuolo e magari per la nazionale. L’importante è che stia bene».

Che campionato sarà?

«Divertente, con un gruppo di squadre in lotta per lo scudetto. Non sarà facile neppure per la Juve di Ronaldo battere Atalanta, Lazio, Fiorentina, Torino. E’ cresciuta la borghesia del nostro calcio. Immaginand­omi, spero per poco, nei panni dello spettatore penso che non sarà facile decidere quali partite seguire».

DYBALA È UN FENOMENO E LA JUVE CON CR7 È LA PIÙ FORTE IACHINI SUL TALENTO ARGENTINO

L’INTER HA FATTO GRANDI ACQUISTI. POLITANO SA SALTARE LE DIFESE IACHINI SUL SUO EX GIOCATORE

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LAPRESSE Beppe Iachini, 54 anni, attende una nuova chance di allenare dopo l’esperienza col Sassuolo
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