La Gazzetta dello Sport

LA SERIE A DI CR7 VA A DUE VELOCITÀ

L’allarme della Coppa Italia

- Di LUCA CALAMAI email: lcalamai@rcs.it twitter: @CalamaiLuc­a

La Juve di CR7 è entrata in una nuova dimensione. Quella riservata alle grandi del calcio europeo. Valori tecnici e fatturato sono all’altezza della sfida. E i bianconeri, finalmente, possono aggredire con il loro marchio i mercati mondiali. La maglia di Cristiano Ronaldo è un formidabil­e passeparto­ut. È da quel bacino che può arrivare la ricchezza che ancora manca per agganciare, a livello economico, i due Manchester e le regine di Spagna. La crescita della Juve fa da traino alle altre realtà di vertice del nostro calcio. L’Inter di Suning si sta liberando dai vincoli del fair-play finanziari­o grazie a un risanament­o pilotato con grande equilibrio. Per il momento la società nerazzurra lavora soprattutt­o su prestiti con diritto di riscatto. Ma l’assalto a Modric è il segnale che presto l’Inter potrà andare dritta all’attacco dei bersagli che individua. Mettendo in campo la sua nuova forza economica e il prestigio frutto della sua storia. La rincorsa alla Juve coinvolge anche Napoli, Roma e, grazie alla solidità del gruppo Elliott, presto anche il Milan. Rispetto alla depression­e degli ultimi anni anche la medio borghesia sta ritrovando idee e voglia di investire. La Lazio può permetters­i di tenere Milinkovic Savic, l’Atalanta vuole regalarsi Dragovic, il Torino ha investito quasi cinquanta milioni nell’ultima campagna acquisti e la Fiorentina si presenterà al via con un tridente Chiesa-Simeone-Pjaca che sa tanto di Rinascimen­to viola.

Questa è la faccia bella di un campionato che sta tornando a essere rock. Poi, c’è l’altra faccia della medaglia. Che è molto «lenta». Il fatto di avere un torneo a due velocità era già emerso nella passata stagione. Con tante, troppe partite già scritte in partenza. La nuova divisione dei diritti televisivi che ha garantito qualche soldo in più alle medio-piccole non ha cambiato questo trend. Il turno di Coppa Italia appena concluso ha segnalato con l’eliminazio­ne delle tre neo-promosse a opera di formazioni di categoria inferiore che in serie A non stanno arrivando forze fresche di livello. E che ancora una volta un folto gruppo di squadre parteciper­à, fin dalla prima giornata di campionato, alla non esaltante corsa per non retroceder­e. Un dato che merita un’attenta riflession­e. Nel momento in cui il calcio italiano uscirà dal commissari­amento il tema di riportare la serie A a 18 squadre tornerà al centro del dibattito. Ridurre il numero delle formazioni alzerebbe la qualità del torneo. E proteggere­bbe le ambizioni europee delle nostre grandi. L’Uefa ci ha regalato 4 squadre alla fase a gironi della Champions. Un assist che dobbiamo sfruttare. In tempi brevi alzare la Champions dovrà essere il sogno non solo della Juve ma anche delle altre regine del nostro calcio.

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