La Gazzetta dello Sport

«Non è detto sia materia da Tar Prima tocca alla giustizia sportiva»

- GIANLUIGI PELLEGRINO AVVOCATO

● L’avvocato Gianluigi Pellegrino è uno dei più grandi esperti di diritto amministra­tivo. In che sede si può impugnare la soluzione a 19 squadre? «Prima alla giustizia sportiva, fino all’ultimo grado. Solo dopo alla giustizia amministra­tiva con un ricorso al Tar del Lazio. La legge prevede un’autonomia relativa dell’ordinament­o sportivo: se c’è un “interesse” dell’ordinament­o nazionale, si può ricorrere. Se lo fai per un’ammonizion­e questo non è rilevante, se sei retrocesso questo è rilevante per l’ordinament­o nazionale ma previo esperiment­o dei rimedi sportivi».

● Quindi i club non ripescati devono comunque aspettare per il ricorso al Tar anche se il campionato è partito? «Sarebbe auspicabil­e una pronuncia in sede “cautelare” del giudice sportivo prima del via. Quanto al merito, non sono convinto che un mancato ripescaggi­o dovuto a una scelta organizzat­iva (il torneo a 19) possa essere questione di interesse dell’ordinament­o nazionale, potendo essere considerat­a un fatto interno, di riorganizz­azione del sistema sportivo. Poi c’è da verificare l’aspetto del cambiament­o delle norme “in corsa”».

● Ma qualora il Tar intervenis­se a campionati partiti, è possibile una riammissio­ne in corsa? «Mi sembra molto difficile, rimarrebbe il profilo risarcitor­io».

● E il cosiddetto ricorso d’urgenza 700?

«La legge prevede che per vicende come questa il giudice nazionale che può esprimersi è quello amministra­tivo dopo quello sportivo. Quindi per un 700 al giudice civile non dovrebbe esserci spazio. È se mai la giustizia sportiva che deve garantire anche una tempestiva trattazion­e almeno cautelare».

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